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Se bevi queste quantità di alcol potresti sviluppare l’Alzheimer

I danni dell'alcol

Una nuova ricerca ha scoperto un'associazione significativa tra consumo di alcol, da moderato a pesante, e rischio di alcune forme di demenza

Se assunto in grandi quantità, l’alcol fa male e può creare dipendenza. Secondo l'Istituto Superiore di Sanità un consumo eccessivo di alcol è causa di almeno 60 tipi diversi di disfunzioni e danni alla salute, tra cui malattie cardiovascolari, ipertensione, tumori e danni al cervello. Tuttavia, secondo i più recenti studi anche un consumo da leggero a moderato può comportare danni alla salute generale e in particolare alla struttura e delle dimensioni del cervello associate a disturbi cognitivi. A tal proposito, una ricerca del 2022, condotta dall'Università della Pennsylvania su oltre 36.000 adulti, ha rilevato che un consumo di alcol da leggero a moderato riduce il volume cerebrale generale. In particolare, i ricercatori hanno scoperto che bere quattro unità al giorno di alcol (due birre circa) causa una variazione nel volume della sostanza grigia e bianca equivalente a oltre dieci anni di invecchiamento.

Ora un team di ricerca internazionale, guidato da scienziati del Cha Gumi Medical Center dell'Università Cha (in Corea del Sud), ha scoperto anche un’associazione tra consumo di alcol e l'insorgenza di varie forme di demenza, come l'Alzheimer e la demenza vascolare. Tuttavia, tutto dipende dalle quantità (e dal tipo di bevanda alcolica) assunta. Se il consumo di alcol è da moderato ad elevato, il rischio di sviluppare una demenza aumenta, ma, se il consumo è da lieve a moderato, il rischio sembra ridursi anche rispetto agli astemi. In particolare, i ricercatori hanno scoperto che chi beve un bicchiere di vino rosso (125 ml) al giorno ha uno scudo protettivo contro la demenza, mentre chi consuma tre o più bicchieri di vino rosso (birre o superalcolici) al giorno è più a rischio di sviluppare l’Alzheimer, una condizione che attualmente colpisce circa 60 milioni di persone nel mondo e che, entro il 2050, interesserà oltre 131 milioni di pazienti. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista JAMA Network Open.

Con un’ubriacatura si perdono circa 100.000 neuroni

Oltre a causare danni a diversi organi tra cui il fegato, il cervello e l’apparato riproduttivo, un consumo eccessivo e cronico di alcol ha anche un effetto tossico sui neuroni, determinando danni permanenti strutturali e funzionali. "L’alcol - spiega a Today il neurologo Andreone, direttore della Neurologia e Stroke Unit dell'ospedale Cardarelli di Napoli - è fra le sostanze più tossiche e cancerogene in assoluto. Nello stato di ubriachezza, l’alcol raggiunge tutti gli organi, cervello compreso, attraverso il torrente ematico e, quando arriva nel cervello, è in grado di distruggere migliaia di neuroni, determinando un danno irreversibile. Con un’ubriacatura si perdono circa 100.000 neuroni, tanti quanti quelli di una giornata di vita".

"Non solo - continua Andreone -. Il consumo eccessivo e cronico di alcol è associato alla carenza della vitamina tiamina, che causa della sindrome di Wernicke-Korsakof (una forma insolita di amnesia), ed è un fattore di rischio per altre condizioni che possono danneggiare il cervello, ad esempio l'epilessia e l'encefalopatia epatica in pazienti già colpiti da cirrosi epatica. Infine, il consumo cronico di alcol può essere causa di demenza vascolare, a causa delle associazioni dell’alcolismo con fattori di rischio vascolare come l'ipertensione, l'ictus, la fibrillazione atriale e lo scompenso cardiaco”.

Lo studio sudcoreano

I ricercatori hanno esaminato le cartelle cliniche di circa 4 milioni di cittadini sudcoreani con un’età media di 55 anni. I partecipanti sono stati sottoposti a questionari per valutare il loro stile di vita, le abitudini di consumo di alcol, il vizio del fumo e l’esercizio fisico e in generale lo stile di vita. Sono statai inoltre sottoposti ad esami clinci nel 2009 e nel 2011, e successivamente seguiti per un periodo di follow-up medio di 6,3 anni, fino al 31 dicembre del 2018. L'analisi statistica dei dati è stata eseguita nel 2021.

Il consumo di alcol

Sulla base dei livelli di consumo di alcol dichiarati, i partecipanti sono stati divisi in 4 gruppi. Se hanno dichiarato di non aver bevuto sono stati classificati come “astemi”, se hanno dichiarato di aver bevuto meno di 15 grammi di alcol al giorno, sono stati classificati come bevitori "lievi". Se hanno dichiarato di aver bevuto da 15 a 29,9 grammi al giorno (l'equivalente di due bevande alcoliche) sono stati classificati come bevitori "moderati". E se hanno dichiarato di aver bevuto più di 30 grammi (tre o più bevande alcoliche al giorno), sono stati classificati come bevitori "pesanti". L'unità alcolica (UA) corrisponde a 12 grammi di alcol, quantità approssimativamente contenuta in una lattina di birra (330 ml), un bicchiere di vino (125 ml) o un bicchierino di liquore (40 ml), alle gradazioni tipiche di queste bevande.

I ricercatori non hanno tenuto conto solo della quantità di alcol consumata al giorno, ma anche come sono cambiate nel tempo le loro abitudini di consumo nel tempo tra il 2009 e il 2011. Ad esempio, hanno valutato se un bevitore "pesante” a un certo punto ha deciso di non bere più o bere in modo lieve. "Misurando il consumo di alcol in due momenti - ha affermato il primo autore, il dott. Keun Hye Jeon -, siamo stati in grado di studiare la relazione tra riduzione, cessazione, mantenimento e aumento del consumo di alcol e demenza incidente".

Un consumo di alcol, da moderato a pesante, aumenta il rischio di Alzheimer

Tra il 2011 e il 2018 (periodo di follow-up) sono stati registrati oltre 100.000 casi di demenza, 80.000 casi di Alzheimer e 11.000 casi di demenza vascolare. Incrociando questi dati con le altre informazioni delle cartelle cliniche, e tenendo conto di fattori di rischio noti come sedentarietà, età, genere, vizio del fumo e altro, sono state determinate le associazioni tra con consumo di alcol e rischio di demenza.

Dall’analisi è emerso che le persone che avevano bevuto alcol in modo leggero (circa una bevanda alcolica al giorno) avevano il 21% in meno di probabilità di sviluppare la demenza rispetto agli astemi. Le persone che avevano affermato di bere in modo moderato (circa due bevande alcoliche al giorno) avevano il 17% in meno di probabilità di sviluppare la demenza. Chi invece consumava 30 o più grammi di alcol al giorno (3 o più bevande alcoliche), aveva l'8% in più di probabilità di sviluppare l’Alzheimer.

Ridurre il consumo di alcol, abbassa il rischio di demenza

I ricercatori hanno anche scoperto che se i bevitori "pesanti" riducevano il loro consumo di alcol nel tempo a un livello moderato, il loro rischio di Alzheimer diminuiva del 12% e il rischio di tutte le forme di demenza diminuiva dell'8%. In conclusione, i risultati di questo studio hanno dimostrato che bere in modo moderato può proteggere dalla demenza, mentre un consumo eccessivo di alcol aumenta il rischio di svilupparla. Tuttavia, gli scienziati non raccomandano assolutamente a chi non beve di iniziare a farlo per “difendersi” dalla demenza. Per quanto significativo, infatti, si è trattato di uno studio osservazionale che non evidenzia dunque il rapporto causa-effetto, che andrà indagato con ulteriori analisi più approfondite, come ha precisato il dott. Jeon.

Credit: US National Institute of Alcohol Abuse and Alcoholism

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