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Secondo i media russi 261mila uomini arruolabili sono fuggiti dal Paese

Diretta

Tutti gli aggiornamenti ora per ora sulla guerra iniziata con l'invasione russa dell'Ucraina a febbraio

La guerra in Ucraina si trova a un punto di svolta: dopo aver respinto l'invasione russa iniziata il 24 febbraio l'esercito ucraino è passato alla controffensiva grazie all'arrivo al fronte delle truppe equipaggiate con le nuove armi fornite dalla Nato. Le truppe di Mosca e dei filorussi delle repubbliche indipendentiste di Donetsk e Lugansk sono in difficoltà nel Donbas e Putin ha annunciato la mobiltazione dei riservisti per sostenere i referendum che chiedono l'annessione alla Russia dei territori di Kherson, Donetsk e Lugansk. 

Qui tutti gli aggiornamenti in diretta su una guerra di cui, al momento, non si intravede comunque la fine.

Ultimo aggiornamento: (mai)

Secondo l'Fsb, i servizi di sicurezza russi, 261mila uomini in età di chiamata alle armi avrebbero lasciato la Russia tra mercoledì e sabato dopo l'annuncio sulla mobilitazione parziale. Lo riporta la Novaya Gazeta Europe, citata dall'agenzia Meduza. Un esodo che - riferisce la testata indipendente russa - sarebbe alla base della discussione all'interno dell'amministrazione presidenziale sulla chiusura dei confini agli uomini in età arruolabile.

L'ex deputato del Partito delle regioni filorusso Oleksiy Zhuravko è stato ucciso nella città meridionale di Kherson, occupata dai russi, mentre si trovava in un hotel colpito da missili.

L'affluenza alle urne per il referendum sull'adesione alla Russia nella Repubblica popolare di Donetsk ha superato il 55 per cento nel secondo giorno di votazioni. Lo ha affermato il capo della commissione elettorale, Vladimir Vysotsky. "L'affluenza alle urne registrata nella Dpr durante i due giorni è del 55,05 per cento. Un totale di 858.681 persone hanno votato solo nella Dpr. Altri 235.546 elettori hanno votato nei seggi elettorali all'estero", ha detto ai giornalisti.

I referendum si svolgono anche nelle regioni meridionali dell'Ucraina di Kherson e Zaporizhzhia. Le urne chiuderanno martedì. Galina Katyushchenko, capo dell'organo elettorale regionale di Zaporizhzhia, ha affermato che il 35,54 per cento degli elettori registrati aveva votato sabato. L'affluenza alle urne nella vicina regione di Kherson è stata del 31,79 per cento

Droni kamikaze russi su Odessa, sul Mar Nero: lo riferisce il Comune citato da Ukrinform. "Il nemico ha colpito tre volte un edificio amministrativo nel centro della città. Le operazioni di soccorso sono in corso, non sono state segnalate vittime", è stato spiegato. Le forze di difesa aerea ucraine hanno abbattuto uno dei droni.

La Turchia non riconosce i referendum che la Russia sta conducendo nei territori occupati dell'Ucraina. Lo ha affermato il portavoce della presidenza turca Ibrahim Kalin, riferisce Ukrinform citando la Cnn Tuerk. "Non riteniamo corretti i tentativi di referendum unilaterale, poichè non abbiamo riconosciuto il referendum in Crimea nel 2014 e il suo risultato, e la nostra posizione su tali referendum è chiara. Riconosciamo l'integrità territoriale del popolo e dello stato ucraini. Stiamo con l'Ucraina", ha detto Kalin.

In Ucraina, nelle autoproclamate repubbliche di Lugansk e di Donetsk, nel Donbass, e nelle regioni di Zaporizhzhia e di Kherson, tutte occupate dai russi, si sono state aperte le urne per il secondo giorno delle votazioni per i referendum di adesione alla federazione russa.

La consultazione non è riconosciuta dalla maggioranza della comunità internazionale. Il voto, ricorda l'agenzia Tass su Twitter, continueranno fino al 27 settembre. 

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(Foto Ansa Epa)

A Izyum è stata completata in serata l'esumazione degli abitanti uccisi dai russi e gettati nella fossa comune: sono 447 corpi, compresi 5 bambini, la maggior parte con segni di morte violenta e in 30 casi segni di tortura. Lo affermano le autorita' ucraine, come riporta Ukrainska Pravda. "Dopo una settimana di lavoro 447 corpi sono stati portati fuori dalle fosse comuni. Di questi, 215 erano donne, 194 uomini, 5 bambini e 22 militari. Ci sono corpi con una corda al collo, con le mani legate, con gli arti spezzati e con ferite da arma da fuoco. Diversi uomini hanno subito l'amputazione dei genitali", sostengono le autorità ucraine.

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Sono 1,2 milioni le persone che le autorità russe intendono mobilitare per andare a combattere in Ucraina, malgrado il ministro della difesa abbia parlato di 300mila uomini. Lo scrive il sito indipendente russo Meduza, citando fonti vicine ad un ministero del governo di Mosca. Le autorità "raccomandano di mantenere al minimo il reclutamento" nelle capitali delle regioni russe, ma di prendere gli uomini "nelle zone rurali, dove non ci sono media, nessuna opposizione, e più sostegno (alla guerra)", riferiscono le fonti.

A Mosca si prevede di prelevare 16mila persone, a San Pietroburgo 3.200. Com'è noto, il decreto di mobilitazione parziale comprende un paragrafo secretato, il numero 7, dove sarebbe menzionato il numero di riservisti da richiamare alle armi. 

A Izium si sta completando l'esumazione dei corpi dei morti, ha affermato il governatore della regione di Kharkiv, Oleg Sinegubov. Secondo lui, sono stati riesumati in totale 436 corpi, molti dei morti hanno segni di morte violenta e altri 30 hanno mostrato segni di tortura. "Ci sono corpi con una corda al collo, con le mani legate, con arti spezzati e ferite da arma da fuoco. Diversi uomini hanno subito l'amputazione dei genitali. Tutto questo è la prova della terribile tortura a cui gli invasori hanno sottoposto gli abitanti di Izyum. La maggior parte dei corpi sono civili, 21 sono militari", ha detto Sinegubov.

Il governo finlandese ha annunciato misure per "limitare in modo significativo l'ingresso di cittadini russi", che si stanno recando in gran numero nel Paese dal confine orientale per sfuggire alla "mobilitazione parziale" annunciata dal Cremlino

An updated version of the chart we published earlier today. Exits of Russian citizens via land border have been added. Incoming traffic is now greater than outgoing traffic. Some of the arrivals return to Russia, some also travel onward to other countries. #finnishborder pic.twitter.com/IPBg5nzisc

— Rajavartiolaitos (@rajavartijat) September 23, 2022

"Andate coraggiosamente a compiere il vostro dovere militare. E ricordatevi che se morirete per il vostro Paese, sarete con Dio nel suo regno, gloria e vita eterna". Il Patriarca Kirill, capo religioso di Mosca e di tutte le Russie, ha esortato così i russi alla mobilitazione "parziale" lanciata dal presidente Vladimir Putin per la guerra in Ucraina, invitando i fedeli a "non avere paura della morte". 

 "Non mi chiuderai la bocca". Il politico e oppositore russo in carcere Alexei Navalny ha affermato che dopo il suo commento sulla mobilitazione il 21 settembre è stato nuovamente mandato in una cella di punizione per 12 giorni. Ma non tace e replica dalla prigione: "è un crimine contro il mio paese e lo tratto in questo modo. Non starò zitto e spero che tutti coloro che mi ascoltano non stiano zitti. Perché quello che sta succedendo adesso è molto peggio di 12 giorni in cella di punizione. Putin vuole ricoprire di sangue centinaia di migliaia di persone attraverso mobilitazioni e "referendum"".

"Gli occupanti russi hanno organizzato gruppi armati per circondare le abitazioni e costringere le persone a partecipare al cosiddetto 'referendum'. I cittadini sono stati minacciati: "coloro che non parteciperanno alla votazione verranno automaticamente licenziati dal lavoro". "Le autorità hanno vietato alla popolazione locale di lasciare la città tra il 23 e il 27 settembre (date in cui si tiene il referendum di annessione alla Russia)". Lo ha riferito il governatore ucraino in esilio di Lugansk Sergey Gaidai, citato dal Guardian.

Le truppe russe hanno bombardato la regione orientale di Dnipropetrovsk con missili Grad, due civili sono morti, nove sono stati feriti: lo riferisce il capo dell’amministrazione militare regionale Valentyn Reznichenko, citato da Ukrinform

Lunghe code, in aumento, ai valichi di frontiera terrestri della Russia. Cnn e Guardian riportano di un traffico in uscita dal Paese in aumento ai confini: in particolare le Guardie di frontiera della Finlandia hanno riferito di un raddoppio del numero di russi transitati al confine rispetto alla scorsa settimana. Le code hanno iniziato a formarsi all'indomani dell'annuncio del presidente russo Vladimir Putin di una "mobilitazione parziale". Sui social media si sono diffuse immagini di file al confine con il Kazakistan, la Georgia e la Mongolia.

Un video, scrive Cnn, mostra decine di veicoli in fila al checkpoint di Zemo Larsi/Verkhny Lars al confine tra Georgia e Russia. Altre immagini analoghe sono state girate al valico di Khaykhta in Mongolia. Il presidente della Camera alta del Parlamento del Kazakistan, Maulen Ashimbaev, ha affermato che il Kazakistan non può limitare l'ingresso per i cittadini russi ma ha avvertito che per ottenere un permesso di soggiorno i richiedenti devono essere in possesso di una serie di documenti conformi alla legge.

Berlusconi ha detto delle assurdità intervenendo a Porta a Porta. Secondo il leader di Forza Italia Putin sarebbe stato spinto dal suo popolo a invadere l'Ucraina e l’operazione doveva durare una settimana per sostituire il governo Zelensky con "persone perbene".

"Putin è stato spinto dalla popolazione russa, dal partito, dai ministri, a inventarsi a questa operazione speciale, per cui le truppe russe sarebbero dovute arrivare a Kiev in una settimana, e sostituire con un governo di persone perbene il governo di Zelensky, e un'altra settimana tornare indietro. Invece hanno trovato una resistenza imprevista e imprevedibile da parte delle truppe ucraine, che poi sono state anche foraggiate con armi di tutti i tipi da parte dell'occidente. E oggi aumentano i morti, la situazione è diventata difficile da tenere sotto controllo, anche perché, non ho capito il motivo, le truppe russe si sono sparse in giro per l'Ucraina, mentre secondo me - spiega Berlusconi - avrebbero dovuto soltanto fermarsi intorno a Kiev".

Quasi 10 mila persone, in 24 ore in Russia, si sono presentate volontariamente, prima di ricevere la convocazione ufficiale, per essere arruolate nell'offensiva in Ucraina, dopo l'annuncio della mobilitazione parziale dei riservisti fatto dal presidente Vladimir Putin. Lo ha reso noto lo Stato maggiore russo. "Durante il primo giorno di mobilitazione parziale, circa 10 mila cittadini sono arrivati da soli ai commissariati di polizia militare, senza attendere la loro convocazione", ha detto Vladimir Tsimlianski, portavoce dello Stato maggiore.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha definito "ingiuste e inaccettabili" le azioni compiute dalla Russia in questi mesi di conflitto in Ucraina. "Lo dico e lo sottolineo dall'inizio del conflitto in Ucraina: i passi compiuti dalla Russia fino ad oggi sono ingiusti e inaccettabili. La Turchia sostiene la sovranita' e l'integrta' dell'Ucraina, Crimea inclusa", ha detto Erdogan da New York, dove e' giunto dopo aver incontrato il presidente russo Vladimir Putin a Samarcanda.

Su canali di propaganda russi vengono mostrati le immagini dei riservisti chiamati a presentarsi ai posti di arruolamento dopo la mobilitazione decisa dal Cremlino. Le immagini vengono da molte regioni della Russia - da Yakutsk a Derbent, da Vladivostok ad Anapa - e immortalano i saluti ai parenti. Se chi ha potuto ha lasciato il paese, i ceti meno abbienti si trovano ora negli uffici di arruolamento. I soldati che potranno essere richiamati al fronte potrebbero essere tra le 300mila unità, come dichiarato dal ministro della Difesa Serghei Shoigu, al milione come afferma la Novaya Gazeta Europe, citando una fonte del Cremlino.

Sono segnalati casi di insubordinazione e una molotov sarebbe stata lanciata contro un centro di arruolamento.

"Tornerei a bloccare la navi delle Ong? Certamente sì. Se Salvini vince le elezioni si reintroducono i decreti sicurezza e entra in Italia solo chi ha il permesso di entrare". Queste le parole del segretario leghista Matteo Salvini a 'Porta a porta', affermando che il suo obiettivo è "proteggere gli italiani, contrastare mafiosi, 'ndranghetisti, spacciatori di droga, è una delle cose più impegnative ma che mi ha dato più gioia".

"Io penso a un'immigrazione regolata da paesi vicini culturalmente come l'America Latina, i paesi dell'Est europa o ai tanti discendenti di italiani che ci sono Germania, in Argentina, in Belgio. Questa è un'immigrazione di ritorno che ci arricchirebbe. Quelli che sbarcano e vengono a spacciare: andale", ha affermato il Segretario della Lega.

La Germania è pronta ad accogliere i disertori dell'armata russa "minacciati di repressione". "I disertori che rischiano una pesante repressione ricevono di regola protezione internazionale in Germania", ha detto la ministra dell'Interno Nancy Faeser in un'intervista al domenicale della Frankfurter Allgemeine Zeitung, secondo un'anticipazione circolata oggi fra le agenzie. In un tweet anche il ministro della Giustizia Marco ha dichiarato che i russi in fuga dal loro Paese sono "i benvenuti".

La Novaya Gazeta Europe fa luce sul numero reale delle persone arrualibili in Russia, all'indomani della mobilitazione parziale annunciata da Vladimir Putin e rivolta a circa 300mila persone da impiegare nella guerra in Ucraina. I soldati che potranno essere richiamati al fronte dalla Russia non sarebbero 300 mila, come dichiarato dal ministro della Difesa Serghei Shoigu, ma un milione. Lo afferma la Novaya Gazeta Europe, citando una fonte del Cremlino. Il sito ricorda che l'articolo 7 del decreto, in cui si indica il numero delle persone arruolabili, è stato secretato. "La cifra è stata corretta più volte e alla fine si è deciso per un milione", ha riferito la fonte. Immediata la risposta di Mosca. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha smentito la ricostruzione, definendola alla Tass "una menzogna".

Al termine di una riunione d’urgenza tra i ministri degli Esteri dei Ventisette che si è tenuta verso le 2 del mattino, il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, ha annunciato che presto verrano presentate nuove sanzioni con l’obiettivo di incrementare l’isolamento del Cremlino e per colpire economicamente l’intero Paese

Un'animazione di fonte russa mostra i territori dove dovrebbero svolgersi i referendum. Nella prima videata i confini amministrativi delle regioni; nella seconda i territori finora "liberati" dalla Russia; nella terza quelli ancora da "liberare".

Nelle regioni di Donetsk e Lugansk, autoproclamatisi indipendenti dal 12 maggio 2014, vivono rispettivamente 4 e 2 milioni di persone in circa 26mila chilometri quadrati ciascuna. Nella regione di Kherson (28,5 mila km quadrati) vivono circa 1 milione di persone. Nella regione di Zaporozhye (27,2 mila km quadrati) vivono circa 1,5 milioni di persone.

"Stiamo lavorando con i Paesi membri per stabilire un approccio comune", ma "ogni richiesta dovrà essere esaminata caso per caso". Così la portavoce della Commissione Ue Anitta Hipper rispondendo a una domanda sulle richieste di asilo dei cittadini russi in fuga per sottrarsi alla mobilitazione annunciata da Putin. La Lettonia e l'Estonia hanno annunciato che non accetteranno tali domande d'asilo per motivi di sicurezza interna. "Le regole di Schengen permettono di negare l'accesso per questioni di sicurezza interna e di ordine pubblico. Siamo in una situazione senza precedenti, con rischi da considerare", ha spiegato la portavoce.

La consegna di cartoline per l'arruolamento nell'esercito a manifestanti che partecipano a proteste contro la cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina "non è contro la legge". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

"Si terranno referendum e le repubbliche del Donbass e altri territori saranno annessi alla Russia. La protezione di tutti i territori che hanno aderito sarà significativamente rafforzata dalle Forze Armate russe. La Russia ha annunciato che non solo le capacità di mobilitazione, ma anche qualsiasi arma russa, comprese le armi nucleari strategiche e le armi basate su nuovi principi, potranno essere utilizzate per tale protezione". Lo scrive su Telegram il vicepresidente del consiglio di sicurezza Dmitry Medvedev, avvertendo che "l'ipersonico è in grado di raggiungere obiettivi in Europa e negli Stati Uniti molto più velocemente".

Lo hanno annunciato Estonia e Lettonia: "Rifiutano solo di adempiere al loro dovere civico". Polonia e Lettonia potrebbero fare lo stesso. Tutti i dettagli.

Il missile balistico intercontinentale Sarmat ha dozzine di tipi di equipaggiamento da combattimento, che gli consentono di colpire "praticamente in qualsiasi punto della Terra". Vladimir Degtyar, direttore generale e capo progettista della Makeev - azienda di progettazione missilistica russa - e accademico in un'intervista a Ria Novosti, ha paragonato il nuovo missile balistico intercontinentale russo Sarmat con il suo predecessore chiamandolo "Satan al quadrato". Le sue parole seguono di 24 ore il discorso di Vladimir Putin: "E coloro che stanno cercando di ricattarci con armi nucleari dovrebbero sapere che anche la rosa dei venti può girare nella loro direzione", ha detto Putin nel suo discorso di ieri. 

"L'equipaggiamento del Sarmat include diverse dozzine di tipi di carico utile, che gli consentono di svolgere i suoi compiti praticamente in qualsiasi parte del mondo", ha affermato Degtyar. Secondo Mosca il Sarmat - ancora in fase di test - sarà il missile militare più potente al mondo, con la più lunga gittata su bersagli, che aumenta significativamente la potenza di combattimento delle forze nucleari strategiche russe. "Gli esperti della NATO hanno già chiamato il Sarmat "Satan-2". Io lo chiamerei "Satan al quadrato", ha detto Degtyar, definendo il Sarmat un tempestivo sostituto del Satan. Il capo progettista aggiunge che, in condizioni geopolitiche difficili, Sarmat sarà uno "scudo affidabile" per la Russia, "il principale fattore di deterrenza nucleare, una garanzia di pace e un pretesto per riprendere veri negoziati sulla riduzione e limitazione degli armamenti strategici offensivi".

Il ministero della Difesa britannico, nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence sulla situazione del conflitto in Ucraina, ha affermato che la scelta russa di avviare una mobilitazione di 300mila riservisti metterà in difficoltà la Russia stessa da un punto di vista logistico e amministrativo, mentre è improbabile che questi nuovi effettivi possano essere operativi per mesi. "La Russia sarà probabilmente in difficoltà con le sfide logistiche e amministrative anche solo per radunare 300mila persone. Probabilmente farà un tentativo di creare nuove formazioni composte per la maggioranza di queste truppe che difficilmente saranno effettivi combattenti per mesi", ha spiegato il ministero. "Anche questa limitata mobilitazione è altamente impopolare in parti della popolazione russa. (Vladimir) Putin sta accettando un considerevole rischio politico nella speranza di generale una capacità di combattimento di cui ha molto bisogno", continua il rapporto, che segnala: "La mossa è effettivamente un'ammissione che la Russia ha esaurito la sua scorta di volontari desiderosi di combattere in Ucraina".

La Nordcorea ha negato di aver fornito armi alla Russia, come hanno riferito i media ufficiali. "Non abbiamo mai esportato armi o munizioni in Russia prima d'ora e non abbiamo in programma di esportarle", ha dichiarato un funzionario dell'Ufficio generale delle attrezzature del ministero della Difesa in una dichiarazione riportata dalla Korean Central News Agency (KCNA).

L'Ucraina ha annunciato lo scambio di 215 prigionieri militari, tra cui i capi della difesa di Azovstal, l'impianto siderurgico nella città di Mariupol, simbolo della resistenza all'invasione russa. "Siamo riusciti a liberare 215 persone", ha dichiarato in televisione il capo dell'amministrazione presidenziale ucraina, Andriy Yermak.

215 ucraini dunque, tra cui più di 100 combattenti Azovstal, in cambio di 55 russi e Viktor Medvedchuk, il leader del principale partito filorusso in Ucraina. In realtà, secondo quanto riportato dalla giornalista Isabelle Khurshudyan su Twitter, cinque comandanti Azov sono attualmente in Turchia e vi rimarranno fino alla fine della guerra e sotto la “protezione” del presidente turco Erdogan. Non sarebbero dunque stati liberati ma trasferiti in un terreno più sicuro e neutrale.

Oltre mille arresti nelle proteste di piazza, che si estendono anche fuori da Mosca e San Pietroburgo. Chi sarà richiamato subito alle armi e cosa succede a coloro che non rispondono alla "cartolina". Già in queste ore in molti stanno ricevendo l'avviso di mobilitazione. Ai manifestanti manca un leader di riferimento che catalizzi il rifiuto delle politiche del Cremlino. Leggi l'articolo.

A Suspline, la radio ufficiale ucraina, parla il capostaff della presidenza, Andrii Yermak: raggiunto un accordo fra Mosca e Kiev per rilasciare 215 prigionieri di guerra ucraini in cambio di 55 russi e dell’oligarca filorusso Viktor Medvedchuk: l’amico fedelissimo di Putin, l’editore che Zelensky fece arrestare con l’accusa d’intelligenza col nemico e di propaganda pro-Cremlino sulle sue tv.

Rilasciati praticamente tutti i combattenti di Azov che si erano arresi a maggio dopo una lunga resistenza nei tunnel dell’acciaieria Azovstal di Mariupol: fra di loro anche Prokopenko e Palamar, rispettivamente comandante e vicecomandante del battaglione

Ci sono stati più di mille arresti in Russia per le proteste contro la mobilitazione parziale annunciata da Vladimir Putin. Secondo la ong Ovd-info, finora sono state arrestate più di 1.200 persone e il bilancio è destinato ad aumentare rapidamente nelle prossime ore. 

"Noi stiamo parlando con i nostri Alleati ma anche con l'industria della difesa per aumentare la produzione militare, di armi e munizioni, perché dobbiamo rimpiazzare i nostri stock per assicurare la difesa dei territori Nato ma anche per continuare a sostenere l'Ucraina". Lo ha detto, in una video intervista alla Reuters, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ai margini dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite spiegando che presto ci sarà un summit su questo dossier a Bruxelles. Poi ha paragonato l'aumento di produzione militare richiesto a quello dei vaccini nella crisi Covid.

I riferimenti alle armi nucleari contenuti nel discorso alla nazione del presidente russo, Vladimir Putin, costituiscono una "retorica pericolosa" ha detto Stoltenberg. "Questa è retorica nucleare pericolosa e spregiudicata", ha detto Stoltenberg, "non è nuova e l'ha fatto molte volte in passato. Sa molto bene che una guerra nucleare non dovrebbe mai essere combattuta e che avrebbe conseguenze senza precedenti per la Russia".

La Cina invita le parti coinvolte nella crisi in Ucraina al cessate il fuoco e a impegnarsi con il dialogo e le consultazioni al fine di una risoluzione pacifica, dopo il discorso con cui il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l'uso di tutti i mezzi necessari e la mobilitazione parziale che prevede il richiamo di 300.000 riservisti, nel mezzo delle difficoltà incontrate nell'invasione dell'Ucraina. La posizione cinese sulla crisi in Ucraina è "coerente e chiara", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, esortando "a trovare un modo per affrontare le preoccupazioni sulla sicurezza di tutte le parti".

Gli attivisti hanno programmato proteste a livello nazionale mercoledì sera nonostante le restrizioni sul dissenso contro la guerra. La procura di Mosca ha avvertito della responsabilità della partecipazione ad azioni illegali.

Roskomnadzor ha chiesto ai media di utilizzare solo le informazioni ufficiali sulla mobilitazione. Il dipartimento ha ricordato che le redazioni dei media sono tenute a stabilirne l'autenticità prima del rilascio dei materiali.

Tre i punti chiave del discorso del presidente russo: mobilitazione di una parte dei riservisti,  sostegno ai referendum in Ucraina, "ricatto nucleare" dell'Occidente. I dettagli nell'articolo.

Non c’è stato nessun discorso di Putin alla nazione, come indicato invece da un tweet dell'emittente di stato Rt ora cancellato. La notizia era stata riportata anche da alcuni media russi, secondo i quali si attendeva in serata (alle ore 20 di Mosca, 19 ora italiana) un discorso del presidente russo alla nazione, proprio nel giorno in cui sono stati annunciati i referendum della prossima settimana per l'annessione dei territori occupati.

"Un processo di pace giusto non avrà mai un perdente mentre la guerra non avrà mai un vincitore". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel suo intervento all'assemblea generale dell'Onu in corso a New York. Dopo aver ricordato gli sforzi di mediazione per l'esportazione del grano ucraino attraverso i porti del Mar Nero e quelli fatti per garantire la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, "che rappresenta una minaccia per tutti", Erdogan ha sollecitato una "via dignitosa" per uscire dalla crisi ucraina. "Insieme noi dobbiamo trovare una soluzione ragionevole che offra alle due parti una soluzione dignitosa della crisi", ha detto Erdogan.

Il presidente turco ha incontrato in un colloquio bilaterale il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, per parlare della guerra in Ucraina. "I due leader hanno concordato sul fatto che la Russia debba archiviare la guerra senza indugio e ritirare completamente le truppe dall'Ucraina", rende noto il portavoce del cancelliere, Steffen Hebestreit, in una nota. Il cancelliere tedesco ha poi sottolineato che "referendum farsa non saranno accettabili" e dunque "non dovranno essere riconosciuti in alcun modo".

Anche la Nato boccia i referendum russi: "I referendum farsa non hanno alcuna legittimità e non cambiano la natura della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. Questa è un'ulteriore escalation della guerra di Putin. La comunità internazionale deve condannare questa palese violazione del diritto internazionale e rafforzare il sostegno all'Ucraina", scrive il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in un tweet.

Un ragazzo di 27 anni originario di Varese è rimasto vittima della guerra in Ucraina. Benjamin Giorgio Galli, militare volontario tra le fila di Kiev contro l'esercito russo, è morto nelle scorse ore in seguito alle ferite riportate sul campo.

Questa sera il presidente russo, Vladimir Putin, dovrebbe pronunciare un discorso alla nazione, probabilmente insieme al ministro della Difesa, Serghei Shoigu. Secondo i media russi il discorso potrebbe vertere sulla convocazione di referendum per l'unificazione con la Russia nelle regioni ucraine occupate.

Un referendum per l'annessione alla Russia sarà tenuto nelle autoproclamata Repubbliche di Donetsk e Lugansk tra il 23 e il 27 settembre. Nel frattempo la camera bassa del Parlamento russo ha approvato una serie di emendamenti al codice penale che prevedono il rafforzamento delle pene in caso di "mobilitazione", "legge marziale", "tempo di guerra" e "conflitto armato". Per la renitenza alla leva è prevista una pena fino a dieci anni di reclusione. Si prevedono inoltre pene fino a 5 anni di reclusione per la distruzione di armi in tempo di guerra e fino a 15 anni per azioni di saccheggio durante la legge marziale.

Il gruppo Wagner, il braccio armato non ufficiale del Cremlino, starebbero reclutando detenuti nelle prigioni dell’ex Paese sovietico.

Un organismo della società civile riconosciuto dalle forze russe ha chiesto al governatore della regione di Kherson, nel sud dell'Ucraina sotto il controllo di Mosca, di convocare "al più presto" un referendum perché la regione diventi parte della Federazione russa: a riferirlo l'agenzia di stampa Novosti. Secondo la testata, che ha base a Mosca, iniziative analoghe erano state adottate ieri dalle "camere sociali" di Lugansk e Donetsk. Regioni, queste, sotto il controllo di forze filo-russe già dal 2014. L'offensiva militare avviata da Mosca il 24 febbraio scorso era stata preceduta dal riconoscimento da parte russa dell'indipendenza di Lugansk e Donetsk, che otto anni fa si erano proclamate "repubbliche popolari" non più parte del territorio dell'Ucraina.

Il villaggio di Ozerne nella regione di Dontesk sarebbe stato oggetto di un bombardamento con munizioni a fosforo bianco o termite. Queste munizioni sono vietate e costituiscono un crimine di guerra in quanto colpiscono in modo indiscriminato una vasta area: il fosforo bianco è incandescente e produce estese ustioni spesso invalidanti se non mortali.

Il video diffuso dai membri del parlamento ucraino è stato geoconfermato dai membri di quotate organizzazioni osint ed è attribuito alle forze armate russe.

GeoConfirmed.

"Another use of incendiary ammunition over the village #Ozerne, Donetsk Oblast.

48.902166, 37.913899

GeoLocated by @neonhandrail and @Arvelleg1 https://t.co/bGIF1LPs61

— GeoConfirmed (@GeoConfirmed) September 20, 2022

Nel dipartimento di polizia di Izyum, che l'esercito russo aveva trasformato nel suo quartier generale mentre controllava la città della regione di Kharkiv, le forze ucraine hanno trovato una stanza delle torture. Lo ha riferito su Facebook Sergey Bolvinov, capo del dipartimento investigativo della polizia regionale.

Gli investigatori stanno ora ispezionando i locali, dove hanno rinvenuto liste con elenchi di detenuti e diversi strumenti di tortura, tra cui cavi elettrici, riporta l'Ukrainska Pravda. Secondo Bolvinov, i detenuti sono stati tenuti al buio nelle celle buie per diverse settimane o mesi.

Le autorità delle autoproclamate repubbliche separatiste del Lugansk e del Donetsk in Ucraina hanno lanciato oggi un appello ai rispettivi leader, Leonid Pasechnik e Denis Pushilin, a "indire immediatamente un referendum" per l'annessione alla Russia. Lo riporta Ria Novosti, secondo cui anche anche il vice capo dell'amministrazione della regione di Kherson, Kirill Stremousov, ha riferito di richieste simili da parte dei residenti locali.

Le autorità della repubblica indipendista di Donetsk accusano l'Ucraina di aver bombardato il centro della città causando 13 morti tra cui 2 bambini. Tuttavia l'esercito ucraino non avrebbe sistemi d'arma in grado di colpire la zona: come mostrato dalle immagini l'impatto sembra essere quello di un mortaio ma la zona sarebbe fuori dalla portata. Per raggiungere la zona d'impatto l'esercito di Kiev avrebbe dovuto usar l'artiglieria pesante, ma i danni non sono compatibili con questa alternativa. 

Oggi, a #Donetsk, l'amministrazione locale ha riportato che un presunto bombardmento 🇺🇦 avrebbe ucciso 13 cicli fra cui 2 bambini. Utilizzando le informazioni fornite dalle fonti 🇷🇺 risulta una situazione ben diversa: dal video della giornalista filo-🇷🇺 Rudenko è possibile 1/9 pic.twitter.com/qmla3Gayee

— OSINT-I (@OSINTI1) September 19, 2022

Prosegue l'esumazione dei cadaveri dal luogo di sepoltura di massa di Izyum. Finora sono stati riesumati 146 corpi, la stragrande maggioranza dei quali sono civili, inclusi 2 bambini. Come spiegato dal governatore di Kharkiv Oleg Sinegubov tutti i corpi vengono inviati in centri specializzati "per una visita medica forense per scoprire le cause della morte", ha aggiunto, ribadendo che molti presentano segni di torture e violenze.

Almeno 13 persone sono state uccise dal fuoco dell'artiglieria nella città di Donetsk, controllata dai russi, nell'Ucraina orientale, con due proiettili che hanno colpito una fermata dell'autobus e un negozio, secondo quanto riportato dai media locali.

Non ci sono informazioni sul numero dei feriti. I governanti locali nominati da Mosca hanno accusato le truppe ucraine dei bombardamenti, mentre Kiev ha accusato Mosca di aver sparato sul territorio che controlla come propaganda anti-Ucraina.

Donetsk-2

"L'Ucraina sta cercando di diffondere false informazioni sui crimini di guerra a Izyum". E' la posizione del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Ria Novosti. "Questo è lo stesso scenario di Bucha. Tutto si sta sviluppando secondo uno scenario. Questa è una bugia. Questa è una bugia e, naturalmente, difenderemo la verità in tutta questa storia", ha detto Peskov ai giornalisti quando gli è stato chiesto delle dichiarazioni del presidente Volodymr Zelensky sui presunti crimini di guerra commessi dalla Russia nella regione di Kharkiv.

Nella notte l'esercito russo avrebbe lanciato un attacco missilistico sulla zona industriale della centrale nucleare ucraina di Pivdennoukrainsk, nella regione meridionale di Mykolaiv. "La potente esplosione è avvenuta a soli 300 metri dai reattori". Lo ha dichiarato in una nota la compagnia nucleare statale ucraina Energoatom, riportata da Espreso Tv. "L'onda d'urto ha danneggiato gli edifici della centrale. Sono state scollegate anche tre linee elettriche ad alta tensione" ha affermato Energoatom.

L'esercito russo ha lanciato questa mattina otto missili su Zaporizhzhia, la città dell'Ucraina sudorientale in cui si trova la più grande centrale nucleare d'Europa. "Secondo le prime informazioni uno dei razzi ha colpito il centro regionale di Zaporizhzhia vicino al fiume Dnipro. Non ci sono ancora informazioni su eventuali vittime o feriti", ha detto il capo dell'amministrazione militare regionale Oleksandr Starukh, citato dai media locali.

La Russia giudica "profondamente immorale" e "blasfema" la propria esclusione dai funerali della regina Elisabetta II. Il governo britannico di Liz Truss ha escluso Mosca dagli inviti formali per i funerali di stato in programma lunedì, oltre ad Afghanistan, Bielorussia, Birmania, Siria e Venezuela, anche a livello di ambasciatori. Lo sottolinea la Bbc rilanciando una dura dichiarazione rilasciata due giorni fa al riguardo da Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri di Mosca.

18/09

È probabile che la Russia cercherà di mantenere le posizioni, difendendo ostinatamente l'oblast di Luhansk dalla controffensiva di Kiev nella regione del Donbas, in Ucraina orientale. Tuttavia, non è chiaro se le forze di Mosca abbiano "riserve sufficienti o morale adeguato" per resistere a un altro assalto ucraino, come riportato dal briefing dei servizi segreti britannici. "Qualsiasi sostanziale perdita di territorio a Luhansk minerà inequivocabilmente la strategia russa" si legge nel report dei servizi britannici.

Gli ultimi aggiornamenti sulla guerra in Ucraina: dove sono le truppe russe e quelle ucraine

17/09

"Non farlo, non farlo, non farlo". Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden reagirebbe così a un eventuale uso di armi nucleari da parte della Russia di Vladimir Putin in Ucraina. Rispondendo alle domande di all'interno del programma 60 minutes sulla Cbs, il presidente americano ha aggiunto che una mossa del genere di Putin cambierebbe "il corso della guerra come mai nessuna cosa dai tempi della Seconda Guerra Mondiale".

17/09

"Il piano dell'operazione speciale militare in Ucraina non è soggetto a modifiche, le decisioni operativi vengono prese in corso d'opera e l'obiettivo principale rimane la liberazione del Donbass". Lo ha detto in conferenza stampa da Samarcanda il presidente russo, Vladimir Putin, avvertendo che l'offensiva russa "Non si ferma qui". "Non abbiamo fretta", ha aggiunto. 

Mosca, secondo Putin, ha dato finora una risposta contenuta ai "tentativi dell'Ucraina di danneggiare le infrastrutture russe, ma la risposta sarà più seria se continueranno".

16/09

Il procuratore generale della autoproclamata repubblica di Lugansk in Ucraina, Serghei Gorenko, e il suo vice sono stati uccisi da una bomba esplosa nel loro ufficio. Lo riferisce l'agenzia russa Interfax.

16/09

Il dipartimento di Stato americano ha imposte nuove sanzioni contro "figure chiave e autorità russe nei territori ucraini attualmente controllati dall'esercito russo e a 31 aziende della difesa, della tecnologia e dell'elettronica". Lo riferisce il dipartimento in una nota

15/09

In un'intervista rilasciato al quotidiano tedesco Bild, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha espresso sostegno alla richiesta di Kiev di ottenere armi per rispondere all'invasione russa. "Se dicono che hanno bisogno di carri armati da combattimento, allora dovremmo prenderli sul serio e fornirglieli", ha detto la numero uno della Commission, secondo quanto riporta lo stesso quotidiano online.

"Sono favorevole a che gli stati europei forniscano ciò di cui l'Ucraina ha effettivamente bisogno. Dopo tutto, gli ucraini stanno dimostrando che possono difendersi da soli se hanno i mezzi militari giusti", ha detto von der Leyen, in visita nella capitale ucraina. Berlino si era detta contraria a fornire carri armati tedeschi a Kiev, ad esempio i Leopard 2. 

La presidente della Commissione europea ha dichiarato nell'intervista che vuole che il presidente russo Vladimir Putin sia processato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra in Ucraina.

15/09
15/09

Il processo di adesione dell'Ucraina all'Ucraina "è sulla buona strada". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella conferenza stampa oggi a Kiev con Volodymyr Zelensky. "Colpisce vedere la velocità, la determinazione, la precisione con cui state progredendo", ha aggiunto rivolgendosi al presidente ucraino.

"Abbiamo convenuto che abbiamo bisogno di lavorare il più possibile per assicurare che l'Ucraina abbia più business, più reddito, così che sia possibile per l'Ucraina l'accesso uniforme al mercato unico europeo", ha poi affermato. In visita a Kiev per la terza volta da quando è scoppiata la guerra, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è congratulata con Volodyrmyr Zelensky per i successi degli ultimi giorni nella controffensiva contro i russi.

Il presidente ucraino Zelensky ha ringraziato l'Ue per il sostegno politico, militare e finanziario. Parlando fianco a fianco della presidente della Commissione Ue von der Leyen, il leader ucraino ha confermato che Kiev è fortemente interessata all'accesso al mercato unico. Von der Leyen ha confemato che la Ue includerà l'Ucraina nello spazio europeo del roaming gratuito. A tal proposito, nella giornata di oggi 15 settembre, il Parlamento europeo ha approvato un prestito macrofinanziario da 5 miliardi di euro per aiutare l'Ucraina a coprire il grave fabbisogno finanziario causato dall'invasione russa, come la costruzione di scuole e altre strutture distrutte dalle bombe del Cremlino. Fa parte del pacchetto di sostegno europeo di 9 miliardi di euro, un miliardo dei quali è stato già erogato.

15/09

"Continuiamo a condannare l'attacco bellico brutale, non provocato, ingiustificabile e illegale della Russia contro l'Ucraina. Restiamo saldi nel nostro impegno sulle nostre sanzioni senza precedenti e nella difesa dell'ordine internazionale basato sulle regole". E' quello che affermano i ministro del Commercio del G7 nella dichiarazione finale del summit che si è tenuto oggi. "Continueremo ad aumentare e coordinare i nostri sforzi per prevenire che la Russia approfitti della sua aggressione illegale" e per "ridurre la capacita' della Russia di portare avanti la guerra".

15/09

Le truppe russe hanno distrutto un grattacielo a Bakhmut e hanno bombardato massicciamente il centro di Avdiyivka. Lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale del Donetsk, Pavlo Kyrylenko, precisando che "il grattacielo è stato colpito intorno alla mezzanotte. Secondo le prime informazioni, quattro persone potrebbero essere sotto le macerie. Le operazioni di soccorso sono al lavoro lavorando sul posto". I russi hanno inoltre preso di mira anche un ospedale di Toretsk, causando il ferimento di una persona e danneggiando 3 dipartimenti.

15/09

Parte della popolazione di Kryvyi Rih, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel sud dell'Ucraina, è stata evacuata dopo che i missili russi hanno colpito un importante diga nelle vicinanze. Lo ha comunicato il capo dell'amministrazione militare regionale Oleksandr Vilkul, aggiungendo che i residenti di ben 22 strade in due distretti cittadini sono stati fatti evacuare. "Oggi i russi hanno commesso un altro atto terroristico - ha scritto su Telegram Vilkul - Hanno colpito una struttura idrica molto grande a Kryvyi Rih con otto missili da crociera. Il tentativo è semplicemente di lavare via una parte della nostra città con l'acqua". Vilkul ha sottolineato che la situazione è sotto controllo e che tutti i servizi di emergenza sono coinvolti per risolvere i problemi. Ma il livello dell'acqua nel fiume Ingulets è aumentato.

15/09

L'Ucraina continua a consolidare il controllo della regione di Kharkiv appena liberata: lo afferma oggi il ministero della Difesa di Londra, riportanto il consueto bollettino giornaliero sulla guerra della sua intelligence militare. Il ministero afferma che alcune forze russe sembrano essere fuggite dall'avanzata delle truppe ucraine "in preda al panico", lasciando dietro di sé "attrezzature chiave".

15/09
15/09

Il ministero della Difesa ucraino ha pubblicato sui social la foto di quella che i suoi funzionari ritengono essere una "camera di tortura" utilizzata dalle truppe russe per trattenere i prigionieri ucraini nella città di Balakliia, recentemente liberata nell'oblast di Kharkiv. La cella ha la preghiera del Padre Nostro incisa nel muro, in ucraino.

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14/09

"Se dipendesse da me, dichiarerei la legge marziale in tutta la Russia e utilizzerei qualsiasi arma, perché oggi siamo in guerra con la Nato". Lo afferma il leader ceceno alleato del Cremlino Ramzan Kadyrov sul suo canale Telegram in merito alla situazione in Ucraina. "Nel nostro grande Stato - aggiunge Kadyrov - ognuno può contribuire: inviando volontari o partendo volontario, aiutando a ristabilire una vita pacifica, o almeno sostenendo i nostri impavidi combattenti su Internet".

14/09

Il presidente ucraino Zelensky è in visita a Izyum, la città da poco liberato dall'occupazione russa. Secondo quanto si apprende Mosca avrebbe difficoltà a inviare nuove forze armate in Ucraina visto il rifiuto dei giovani russi ad arruolarsi.

14/09

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato oggi a Strasburgo che si recherà in giornata a Kiev insieme a Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che è stata oggi sua ospite d'onore durante il "discorso sullo stato dell'Unione" nella plenaria del Parlamento europeo. Obiettivo della visita sarà discutere con Zelensky un nuovo progetto di integrazione accelerata dell'economia ucraina nel mercato unico dell'Ue.

14/09

Il vice primo ministro ucraino Olga Stefanishyna ha affermato che funzionari russi hanno contattato negli ultimi giorni Kiev per negoziare: una mossa che secondo la vicepremier è legata alla recente controffensiva ucraina, che ora Mosca vorrebbe cercare di fermare. La vicepremier di Kiev si è detta poi fiduciosa che il Donbass e la Crimea possano tornare sotto il controllo ucraino. Ha esortato dunque i leader europei a imporre più sanzioni alla Russia, prendendo di mira specialmente il settore energetico.

14/09

La Russia sta usando droni iraniani in Ucraina: lo constata, nel suo bollettino quotidiano, l'intelligence della Difesa britannica. La Russia, secondo Londra, "sta quasi certamente aumentando le forniture di armi da altri Paesi pesantemente sanzionati come l'Iran e la Corea del Nord poiché le sue scorte si riducono. La perdita di un Shahed-136 vicino alle linee del fronte suggerisce che c'è una realistica possibilità che la Russia stia tentando di usare questi droni per attacchi tattici piuttosto che contro obiettivi pia' strategici più in là nel territorio ucraino".

14/09

Olena Zelenska, la first lady ucraina, è al Parlamento Ue dove sarà l'ospite d'onore del discorso sullo Stato dell'Unione di Ursula von der Leyen.

14/09

La polizia nazionale ucraina nella regione di Kharkiv ha denunciato la scoperta di 'campi di tortura' a Balaklia, dopo la liberazione della città con l'offensiva delle forze di Kiev nell'est del paese. Sergei Bolvinov, capo del Dipartimento di inchiesta della polizia nazionale ucraina a Kharkiv, ha parlato di prove dell'utilizzo da parte dell'esercito russo dei sotterranei di alcuni edifici come prigione e come luogo di tortura.

"Durante l'occupazione, i russi tenevano sempre prigioniere almeno 40 persone. Cercavano per il tramite di collaboratori locali coloro che prestavano servizio o avevano parenti nei servizi segreti ucraini", ha spiegato Bolvinov. Inoltre, secondo il capo del dipartimento investigativo della polizia ucraina a Kharkiv, l'esercito russo cercava persone che avevano aiutato l'esercito ucraino al fronte. "Un uomo è stato in 'prigione' per 46 giorni perché le truppe russe hanno trovato una foto di suo fratello con un'uniforme militare ucraina", ha aggiunto Bolvinov. Agenti di polizia ucraini hanno inoltre assicurato che l'esercito russo a Balaklia ha sparato ai cittadini dai posti di blocco durante il loro ultimo giorno in città, prima che le truppe ucraine riprendessero il controllo di parte di Kharkiv.

14/09

L'Ucraina sta cercando di riportare le cose alla normalità il prima possibile nei territori dell'est del paese appena liberati. Ad affermarlo è stato il presidente, Volodymyr Zelensky. "E' molto importante che con le nostre truppe, con la nostra bandiera, la vita normale torni nei territori liberati". Le autorità di Kiev sono ora in grado di adempiere ai loro compiti sociali, ha sottolineato ancora, spiegando che nella città di Balakliya, nella regione di Kharkiv, le pensioni sono state nuovamente pagate per la prima volta in cinque mesi. "Semplicemente non potevamo pagare a causa dell'occupazione".

14/09
14/09

La bozza delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina diffusa oggi dalla presidenza di Kiev è "di fatto un prologo alla Terza Guerra Mondiale". Cos il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo Dmitry Medvedev. "È quasi come applicare l'Art. 5 del Trattato della Nato", ha aggiunto. "Se questi idioti continueranno a pompare senza freni il regime di Kiev con i tipi di armi più pericolosi - ha avvertito l'ex capo del Cremlino - prima o poi la campagna militare passerà a un altro livello".

13/09

La presidenza ucraina ha pubblicato sul suo sito una nuova bozza delle garanzie di sicurezza che intende richiedere a garanzia di un futuro possibile cessate il fuoco con la Russia, tornando a indicare una lista di Paesi garanti tra cui alcuni membri dell'Ue, compresa l'Italia, gli Stati Uniti, il Regno Unito, l'Australia, il Canada e la Turchia. Il documento, elaborato da un gruppo di esperti e intitolato 'Trattato di Kiev sulla sicurezza', è stato presentato oggi dal capo dello staff del presidente Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak, con l'ex segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen.

13/09

Secondo fonti di intelligence del Regno Unito  il prestigioso reggimento russo della 1ª Armata corazzata sarebbe stato distrutto. Si tratterebbe della più grande unità singola persa dalla Russia dalla seconda guerra mondiale. Le informazioni si stanno evolvendo, ma le truppe russe catturate possono arrivare a decine di migliaia.

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13/09

Il governo ceco ha deciso di fissare un tetto massimo ai prezzi di elettricità e gas per il prossimo anno. La decisione è stata presa "per proteggere le famiglie dall'impennata dei prezzi di mercato, in seguito alla riduzione delle forniture di gas russo all'Europa dovuta all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e alle sanzioni dell'Ue contro Mosca" ha spiegato il governo del premier Petr Fiala. "Stiamo garantendo il livello dei prezzi, tutti sapranno cosa dovranno pagare e sarà impossibile per chiunque pagare tariffe moltiplicate rispetto a quelle che si pagano quest'anno", ha dichiarato Fiala. Il premier ha annunciato che i prezzi per le famiglie saranno limitati a 6 corone (0,24 euro) per chilowattora di elettricità e a 3 corone (0,12 euro) per il gas. Le modifiche dovrebbero essere applicate a partire dai pagamenti delle fatture di novembre.

13/09

L'intelligence militare ucraina afferma che le autorità filo-russe in Crimea e nel sud del Paese stanno evacuando le loro famiglie in Russia. "Il successo della controffensiva costringe le autorità della Crimea occupata e del Sud a trasferire urgentemente le loro famiglie in Russia", si legge nel report. "I rappresentanti dell'amministrazione, i dipendenti del servizio di sicurezza federale e i comandanti di alcune unità militari stanno anche cercando di vendere le loro case in segreto".

13/09

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto oggi una nuova conversazione telefonica con il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. Il colloquio -riferisce una nota- si è incentrato sugli ultimi positivi sviluppi della controffensiva ucraina e della situazione sul terreno, anche con riguardo alla sicurezza della Centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il presidente Draghi ha confermato il continuo sostegno da parte del Governo italiano alle Autorità e alla popolazione ucraine in tutti gli ambiti.

13/09

“Secondo le informazioni che riceviamo dalle autorità pubbliche, 4,6 milioni di persone hanno un accesso limitato all'acqua a causa della distruzione delle forniture idriche e a causa di interruzioni di corrente; quasi un milione e mezzo di persone in Ucraina non ha accesso all'acqua potabile. Dobbiamo avere cura di procurare l'acqua - uno dei prodotti di base, mezzo di sopravvivenza fondamentale - a queste persone”. Lo comunica l’arcivescovo maggiore di Kiev.

Shevcuck spiega poi che “letteralmente in pochi ultimi giorni sono stati liberati più di mille chilometri quadrati della nostra terra ucraina, e dal 1 settembre sono già più di tremila chilometri quadrati de-occupati. Solo nell'ultimo giorno sono stati liberati circa 20 città e villaggi nella nostra regione di Kharkiv”.

13/09

Riesplodono gli scontri tra Armenia e Azerbaigian per il controllo del Nagorno Karabakh e Erevan chiama Vladimir Putin. Lo riferiscono le agenzie di stampa russe, secondo cui Baku ha ammesso perdite tra le sue forze nei combattimenti della notte. Il governo armeno ha dichiarato che invocherà un accordo di cooperazione con la Russia e si appellerà a all'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (Csto) guidato da Mosca e al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Oltre al presidente russo, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha chiamato il presidente francese Emmanuel Macron e il segretario di Stato americano Antony Blinken per discutere della situazione.

13/09

Potrebbero volerci anni prima che la Russia riesca a ricostituire una delle principali unità del suo esercito, la Prima armata corazzata delle Guardie, dopo il suo ritiro dalla regione di Kharkiv. È quanto sostiene il ministero della Difesa britannica nel suo consueto aggiornamento, secondo cui con questa unità e altre formazioni del distretto militare occidentale "gravemente degradate", le forze convenzionali russe designate a contrastare la Nato sono "seriamente indebolite".

13/09

La deputata Mariana Bezuhla del partito Servitore del Popolo di cui è capo il presidente Volodymyr Zelensky ha denunciato la presenza di una "camera delle torture", che è stata scoperta dalle forze ucraine nella città di Balakliya, nella regione orientale di Kharkiv, dove si sta svolgendo l'offensiva per ricacciare indietro i russi. La deputata, presente nella città riconquistata nelle scorse ore dopo il ritiro delle truppe russe, ha pubblicato su Facebook le immagini di quello che sembra un seminterato, dall'aspetto parecchio tetro.

12/09