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Sen.Dario Damiani (intervista): "Forza Italia ha candidato due barlettani in posizioni eleggibili… credo proprio sia un treno da non perdere"

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ph Ilfotografoamico

NICOLA RICCHITELLI -
Senatore della XVIII legislatura della Repubblica Italiana che avuto inizio il 23 marzo del 2018 e che volgerà al termine il prossimo 12 ottobre, il dott Dario Damiani è senatore uscente del Collegio plurinominale Puglia – 01 in quota Forza Italia, e per lo stesso partito si presenta a questa tornata elettorale, sempre per il Collegio plurinominale Puglia – 01 con capolista Licia Ronzulli. 
Nella legislatura che sta volgendo a termine è stato membro della 5ª Commissione permanente (Bilancio) – nonché segretario - dal 26 novembre 2020 – e membro nella Commissione parlamentare per il controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. A qualche ora dalla chiusura della campagna elettorale con il sen.Dario Damiani abbiamo tirato le somme su questa campagna elettorale e sul lavoro svolto dal senatore barlettano in quattro anni a Palazzo Madama.

Bentornato sulle pagine del nostro giornale. Come sta?


R: «Grazie a voi per l'ospitalità. Molto bene, anche se super impegnato per queste ultime ore di campagna elettorale».

Il prossimo 25 settembre gli elettori italiani si recheranno alle urne per scegliere il nuovo esecutivo che dovrà guidare il Paese per i prossimi cinque anni. Innanzitutto le chiedo se vi era modo di evitare questo ritorno anticipato alle urne visto il momento che si sta vivendo?


R: «Vorrei ricordare che il governo Draghi è nato da una intuizione politica come sempre lungimirante del nostro Presidente Silvio Berlusconi, che ha ritenuto doveroso in piena crisi pandemica mettere da parte le legittime distanze politiche fra i partiti nell'interesse comune del Paese. La crisi è stata poi innescata dal M5S, che non ha votato il decreto Aiuti. Noi avevamo proposto un'alternativa, un Draghi bis senza M5S, ma il presidente del Consiglio ha preferito rassegnare le dimissioni».

Cosa ha significato per lei fare campagna elettorale in questi giorni particolarmente difficili?


R: «La campagna elettorale è sempre un momento di confronto diretto con i cittadini e sicuramente in una situazione di grave crisi economica come quella attuale, dovuta alla pandemia prima e alle conseguenze del conflitto russo-ucraino poi, si viene a contatto con realtà davvero drammatiche, familiari, lavorative, aziendali. Il nostro compito è farci carico di queste istanze e proporre soluzioni, quindi è stata una campagna elettorale prettamente incentrata su temi concreti».

Sente ancora la fiducia nei confronti della politica da parte dei cittadini?


R: «Quando si affrontano questioni che riguardano da vicino la vita di tutti, come la necessità di una seria riforma fiscale, di incentivi alle assunzioni, di bloccare le ipotesi di tasse sugli immobili, sento grande interesse e partecipazione. Nei miei confronti avverto questa fiducia a livello personale, forse perché anche durante il mio incarico a Roma non ho mai interrotto i contatti e i rapporti stretti col territorio».

Da cosa sono stati caratterizzati questi quattro anni di Governo, pandemia a parte?


R: «Forza Italia è arrivata al governo purtroppo proprio nel pieno della crisi pandemica, per cui tutta la nostra azione è stata orientata nella direzione di sostenere un'economia in ginocchio. Siamo orgogliosi di essere stati promotori di tanti provvedimenti che hanno trovato approvazione da parte del governo e degli altri partiti».

Cosa pensa di aver lasciato al territorio che rappresenta nella sua azione politica al Governo?


R: «Ho informato costantemente in questi anni i cittadini del mio territorio di riferimento sui progetti e i risultati conseguiti e infatti oggi raccolgo i frutti della loro stima per il lavoro svolto. Posso citarne alcuni: 25 milioni di euro per il porto di Barletta, cifra mai pervenuta prima, la riapertura dello stadio, l'Ufficio scolastico provinciale, la Zes. E tante altre iniziative avviate che mi auguro di poter riprendere a seguire».

Soprattutto in caso di elezione quale sarà la sua azione politica per i prossimi cinque anni?


R: «Come dicevo ho già avviato negli ultimi mesi di legislatura altre proposte, con appositi provvedimenti, purtroppo al momento sospese per la fine anticipata del mandato. Fra queste, importantissimo il progetto della Zona Franca Giovani, per realtà locali svantaggiate economicamente: un sostegno concreto all'imprenditoria giovanile, per dare opportunità di lavoro autonomo ai nostri ragazzi, soprattutto al Sud. Poi il rilancio dell'agricoltura, da sempre basilare per le nostre economie, colpita negli ultimi anni da calamità naturali frequenti e conseguenze nefaste degli scenari internazionali. E le riforme, in primis quella fiscale per un fisco più equo e meno vessatorio. Il tema del lavoro in genere, premessa indispensabile per la crescita economica dei nostri territori, sarà centrale nei prossimi anni».

Lasciando da parte i sondaggi, secondo lei quali le forze politiche che potrebbero sedere nel prossimo esecutivo?


R: «Sicuramente un governo di centrodestra, per cui invito i cittadini in primis ad andare a votare e poi a votare la nostra coalizione e Forza Italia. Colgo l'occasione per evidenziare che solo Forza Italia ha candidato due barlettani in posizioni eleggibili, per cui credo proprio sia un treno da non perdere per avere ben due esponenti del territorio in Parlamento. Concentrare il più possibile il voto è essenziale per dare al Paese un governo stabile prima possibile, non come 5 anni fa in cui si sono persi sei mesi di tempo».

Da politico cosa si aspetta dalla politica e dai suoi colleghi nei prossimi cinque anni di Governo?


R: «La pandemia ha insegnato tanto anche alla politica, per cui mi aspetto che il bene comune del Paese pr evalga sempre più sulle sterili contrapposizioni ideologiche fra partiti».