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La siccità colpisce il centro Italia e soffre il Tevere

"Il governo sta lavorando a una siccità. Stiamo affrontando la più grave crisi idrica degli ultimi 70 anni. La crisi idrica è stata una recente carenza di precipitazioni e clima. Esistono due fattori di variabilità: manutenzione inadeguata dei bacini e delle reti affidate alle concessionarie, con dispersione idrica del 30%, rispetto al 5% e al 6% degli altri paesi dell'UE.Ci sono cause strutturali, come ad esempio.Serve un piano urgente e da lunedì siamo pronti di approvare il piano regionale. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Dragi in conferenza stampa

. , La siccità sta colpendo il centro Italia. "La situazione è molto difficile. Il Tevere a volte sembra umido, ha ancora acqua, ha meno vitalità. che la diga di Kovala consente, e in alcuni punti è 1,5 metri sotto il livello medio. Ma scorre molto basso", ha detto Erasmo D'Angelis, segretario generale dell'Autorità di Bacino del Tevere, interrogato dall'Ansa. "La situazione sta peggiorando, ma non ci sono ancora seri problemi con l'approvvigionamento di acqua potabile. Non abbiamo ancora raggiunto il livello di allerta, ma la situazione sta peggiorando. Il livello del fiume sta scendendo". sono "sotto la media" rispetto alla "siccità del 2017", ha proseguito DE Angelis. "Lo stesso vale per i laghi, e dato il caldo estremo all'orizzonte per altri 10 giorni e l'aumento delle temperature, c'è una chiara situazione di rischio", ha ribadito il segretario generale. Monitorare e controllare sempre "giornalmente".

Senza neve, il lago si svuoterà gradualmente. Lo ha evidenziato l'Osservatorio Anbi (Associazione Nazionale Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigate). "La quantità di acqua necessaria al ritorno del Lago Maggiore è in media di 2.527 miliardi di metri cubi, nonostante livelli quasi in aumento. Grazie alle precipitazioni, 12 centimetri in sette giorni".
   Tutti gli altri grandi bacini settentrionali sono in declino, ben al di sotto della media del Lario.
   "Dissonanza" è un confronto con l'importo immagazzinato negli ultimi anni. "Si tratta di una situazione che esemplifica la funzione sedante di un grande bacino, ma al momento non è sufficiente per rispondere. Crea una situazione critica non solo dal punto di vista delle esigenze dell'area bruciata dalla siccità, ma anche dal punto di vista ambientale "Per fare questo, occorre utilizzare una rete di piccoli e medi bacini multifunzionali come prevede Plan Lagetti. Abbiamo proposto con Coldiretti", commenta Francesco Vincenti, presidente di Anbi.

A causa delle recenti forti piogge in Valle da Osta, la portata del Poè leggermente aumentata. A Pontera Goscro (Ferrara) è salito a 200 metri cubi al secondo, ma è già scattato l'allarme cuneo salino a 450 metri cubi/secondo, e l'ingresso a mare è segnalato a 30 chilometri dalla foce. "L'aumento del flussonon risolve il problema della gravissima carenza d'acqua del Great River, ma per ora impedisce l'arresto del ritiro, che causerebbe enormi danni all'agricoltura", ha spiegato Ambi.