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Sottosegretari in Regione, si tratta ma non si dice

PALAZZO LASCARIS

Una manovra diversiva di FdI manda nel panico il Pd, che ora teme l'accerchiamento. Sconvocate le sedute notturne, si cerca un compromesso. E se anziché quattro fossero due? Da maggioranza e opposizione la voglia di concludere questa manfrina

La pistola fumante l’ha messa sul tavolo questa mattina il capogruppo di FdI Paolo Bongioanni: un emendamento che, non contenendo alcuna indicazione sul numero dei sottosegretari da introdurre può balzare in testa all’ordine del giorno e sbriciolare l’ostruzionismo delle opposizioni a Palazzo Lascaris. Dall’inizio della settimana il Consiglio regionale del Piemonte è piantato sulla modifica dello Statuto con la maggioranza decisa a portare a casa l’introduzione di questa nuova figura di raccordo tra l’aula e la giunta, e le minoranze che ne denunciano i costi per la collettività. Il numero uno del Pd Raffaele Gallo la definisce una “furbata”, ma il presidente Stefano Allasia (Lega) accetta la forzatura e ammette l’emendamento del collega meloniano. Ora l’opposizione rischia di vedere aggirare le proprie barricate con un escamotage, “una mostruosità politica, giuridica e tecnica dell’emendamento che il centrodestra, con l’avallo della presidenza, ha messo in testa ai nostri 7.000 emendamenti, mettendo in fuorigioco tutto il lavoro delle minoranze”. Così facendo, infatti, la maggioranza istituirebbe la figura dei sottosegretari rimandando a una legge ordinaria l’indicazione del numero. E sulle leggi ordinarie è possibile contingentare i tempi.

Per andare incontro alle opposizioni Bongioanni ha promesso che “presenteremo contestualmente una legge che abroga il ricorso della Giunta alla professionalità esterne, con relativo taglio di spesa”, così da sterilizzare l’aumento dei costi della politica. Si cerca “un punto d’incontro” per dirla con le parole del capogruppo di Forza Italia Paolo Ruzzola, secondo cui l’iniziativa di Bongioanni può essere lo “strumento idoneo per riaprire il dialogo”. E nell’intervento di Monica Canalis (Pd) si scorge quella che potrebbe apparire un’apertura: “Quattro sottosegretari sono troppi” ripete più di una volta, non contestando dunque l’impianto generale della proposta di Bongioanni e l’introduzione di questa nuova figura, ma solo il numero. Che in qualche modo si possa andare verso un compromesso? Possibile. “Potremmo chiudere a due” dice un consigliere anonimo perché di trattativa nessuno vuole parlare apertamente.

Resta sullo sfondo anche la modifica della legge elettorale che va di pari passo con la modifica dello Statuto regionale. Il centrosinistra vuole abbassare le soglie di sbarramento della riforma proposta dalla maggioranza, che per contro vuole introdurre la figura del consigliere supplente. Tutti d’accordo invece sulla doppia preferenza. Intanto vengono convocate le sedute serale e notturna di oggi. Se ne riparla domani mattina, ma non c’è aria di guerriglia.

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