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Superbonus, la Camera dà la fiducia al decreto sui crediti fiscali

Via libera della Camera alla questione di fiducia sul decreto che riguarda le modifiche al meccanismo dei crediti fiscali maturati con i lavori edilizi e al Superbonus. Il via libera finale di montecitorio è fissato per la tarda mattinata di martedì 4 aprile (lunedì i relativi ordini del giorno). Il provvedimento passerà quindi all'esame del senato (deve essere convertito in legge entro il 17 aprile).

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Il decreto legge che ha bloccato, di fatto, dallo scorso 17 febbraio, la possibilità di usufruire dello sconto in fattura con cessione del credito derivante dai bonus edilizi in luogo della detrazione diretta della detrazione, fa registrare dopo il passaggio in commissione Finanze una serie di deroghe e proroghe al repentino stop del beneficio. Allentamenti che riguardano, soprattutto, la messa in sicurezza dei crediti acquisiti prima del 17 febbraio scorso e casi di riguardanti aree e categorie sociali svantaggiate.

Tra le modifiche approvate, sostanzialmente condivise tra maggioranza e opposizioni, spiccano l'attesa proroga al 30 settembre 2023 del superbonus al 110% per le spese sostenute per unità abitative unifamiliari (villette) con un avanzamento dei lavori pari al 30% al settembre dello scorso anno, e lo sblocco dei crediti maturati nel 2022 a rischio decadenza per l'impossibilità di inviare le relative comunicazioni all'agenzia delle entrate entro fine marzo. In questo caso sarà possibile effettuare la comunicazione anche in assenza della conclusione del relativo accordo di cessione con la banca, mentre un prossimo 'comunicato legge' dell'amministrazione chiarirà i termini della 'remissione in bonis' (è stata preannunciata a riguardo la possibilità di regolarizzare la propria posizione entro il 30 novembre con una sanzione di 250 euro).

Via libera anche alla proroga della cessione dei crediti per edifici ex iacp, onlus, lavori con 'sismabonus', mentre risultano estesi i casi di esclusione dal concorso in violazione per cessioni irregolari di crediti grazie all'integrazione della documentazione richiesta al cedente.

Appare invece definitivamente tramontata l'ipotesi di ricorrere ai modelli F24 per la cessione dei crediti (per problemi di cassa, ha chiarito nel corso dell'esame in commissione, il sottosegretario all'economia federico freni), mentre verrà concesso a banche e assicurazioni con i cassetti fiscali 'pieni' la possibilità di utilizzare crediti 2022 derivanti dai bonus edilizi per acquistare btp di emissione ordinaria con scadenza almeno decennale. I crediti fiscali potranno peraltro essere compensati anche con i debiti previdenziali (e sia intermediari finanziari che privati potranno detrarre i crediti in 10 anni invece che quattro). Quanto alla partita dei crediti incagliati, la soluzione non è arrivata da correzioni al dl ma, è stato annunciato, da una piattaforma costituita da istituti finanziari.

Nella lista degli Interventi nuovamente ammessi a sconto in fattura con cessione del credito figurano, quindi, i lavori eseguiti in base a 'varianti' ai progetti iniziali decise dopo il 16 febbraio, e quelli della cosiddetta 'edilizia libera' (come caldaie o infissi) i cui lavori non erano ancora iniziati prima dell'emanazione del dl. In questi casi si potrà accedere ai bonus se è stato già stipulato un accordo vincolante tra le parti per la fornitura dei beni e dei servizi. Continueranno a poter accedere al meccanismo del superbonus anche i lavori di rigenerazione urbana o finalizzati alla rimozione di barriere architettoniche e quelli realizzati nelle aree danneggiate dai terremoti che si sono succeduti a partire dal 2009.