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II Governo di sinistra guidato da Pedro Sanchez ha deciso una imposta extra di 3 miliardi per finanziare i contributi statali a famiglie e imprese
di Alessandro Graziani
31 gennaio 2023
Una tassa straordinaria sui maxi utili delle banche? In Spagna è scontro totale tra le banche e il Governo di sinistra guidato da Pedro Sanchez, che ha deciso una imposta extra di 3 miliardi sui profitti bancari per finanziare i contributi statali a famiglie e imprese per tamponare gli effetti del caro-bollette.
Le banche spagnole, secondo le indiscrezioni del Financial Times, pagheranno a febbraio la prima tranche dell'importo ma poi presenteranno ricorso alla Corte Costituzionale contestando l'esistenza di extra profitti. «Dobbiamo farlo per difendere gli interessi dei nostri azionisti», ha dichiarato un banchiere citato da Ft. Quando il Governo Sanchez la scorsa estate aveva presentato la proposta di tassazione straordinaria, le azioni delle banche spagnole avevano registrato ribassi tra il 5 e il 10%.
Ricorsi in vista
Alcune banche come Bankinter e Abanca hanno già dichiarato pubblicamente che presenteranno il ricorso, i board di Sabadell e Caixabank devono riunirsi per decidere, mentre, stando alle indiscrezioni, sono orientati a fare ricorso anche i due big del settore: Bbva e Santander, quest'ultimo presieduto da Ana Botin che è anche alla guida della Federazione Bancaria Europea.
Nei giorni scorsi il presidente di Abanca, Juan Carlos Escotet, ha definito l’extra tassa «chiaramente incostituzionale». Opinione che è in netto contrasto con quella del ministro delle Finanze che ha ribadito la certezza del Governo che la tassazione «è coerente è compatibile con le leggi vigenti».
Secondo l'Associazione Bancaria Spagnola, se le banche saranno costrette a pagare 3 miliardi di extra tasse, l'impatto sui requisiti patrimoniali comporterà una riduzione di 50 miliardi nell'erogazione di credito a famiglie e imprese.