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Tenta di soffocare la zia e poi si scusa: "Credevo fosse la mia compagna"

Città Varese

Il nipote le è saltato addosso mentre dormiva nel suo letto, con accanto i figli di due e cinque anni

"Non volevo fare del male a lei, credevo fosse la mia compagna". Questa è la giustificazione avanzata da un 30enne che nella notte tra il 17 e il 18 marzo ha tentato di soffocare la zia nel sonno con uno straccio imbevuto di ammoniaca, mentre era sotto effetto di stupefacenti. Il fatto è accaduto, in provincia di Varese.

A chiamare i carabinieri è stata la vittima dopo essere riuscita a divincolarsi dalla tentata aggressione del nipote. È stata proprio la donna, 40enne moglie del fratello del padre del suo aggressore, ha potuto parlare agli inquirenti una volta dimessa dall'ospedale. Secondo la ricostruzione resa dalla donna, il nipote le è saltato addosso mentre dormiva nel suo letto, con accanto i figli di due e cinque anni, le ha bloccato la testa con una mano e con l'altra le ha premuto uno straccio imbevuto di ammoniaca sulla bocca. Lei, con la forza della disperazione, è però riuscita a divincolarsi facendolo cadere dal letto. 

Solo in quel momento il 30enne ha preso coscienza di quanto stava accadendo, si è fermato e ha detto alla zia di chiamare il 112. Prima però le ha confessato di aver creduto che al suo posto ci fosse la sua compagna.

Il giovane era ospite a casa degli zii, dopo essere stato sottoposto ad allontanamento dalla casa di sua madre e della compagna, incinta di suo figlio, per maltrattamenti. Alla luce di quanto accaduto, il Gip di Varese ha convalidato l'arresto e disposto per l'uomo la custodia cautelare il carcere. 

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