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Terremoto in Turchia e Siria, le ultime notizie. Il bilancio supera i 12.000 morti. Tajani: "Dispersa una famiglia italiana di originie siriana. Nessuna notizia di Angelo Zen""

Sulla base delle informazioni diffuse da fonti ufficiali e mediche, le vittime accertate del sisma sono ora 11.700. Decine di migliaia i feriti, ma il numero resta provvisorio e si continua a scavare tra le macerie delle migliaia di edifici venuti giù in entrambi i Paesi.

Terremoto, il bilancio totale delle vittime supera le 12.000

 Il bilancio delle vittime del potente terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria lunedì ha superato i 12.000 morti, mentre i soccorritori continuano a lottare per trovare sopravvissuti sotto le macerie. Secondo le autorità e le fonti mediche, almeno 9.057 persone sono state uccise in Turchia e altre 2.992 in Siria dal sisma di magnitudo 7,8, portando il bilancio totale a 12.049 vittime

Blinken: "150 persone del team di soccorso Usa in Turchia"

Gli Usa hanno inviato oltre 150 persone dei team di soccorso per il terremoto in Turchia: lo ha detto il segretatio di stato Usa Antony Blinken, preannunciando per i prossimi giorni ulteriori notizie sull'assistenza americana ad Ankara.

Tajani: "Nessuna notizia di Zen, imprenditore veneto disperso in Turchia"

'Non si riesce ancora a trovare Angelo Zen, l'imprenditore veneto che risulta irrintracciabile a Kahramanmaras in Turchia "dove c'è già la nostra protezione civile.
Le ricerche continuano". E "non riusciamo a rintracciare una famiglia italiana di origini siriane, tre adulti e tre minori che si trovavano ad Antiochia". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg1.

I vigili del fuoco italiani salvano due persone ad Antiochia

Il gruppo italiano del team 'Urban search and rescue', composto da cinquanta persone tra vigili del fuoco e personale del 118 partite lunedì, si trova in Turchia da poco più di un giorno e sembra di esserci già da un'eternità: finora ad Antiochia - a sud del Paese - sono riusciti ad estrarre vivi due giovani che si trovavano sotto i resti dei palazzi crollati.

(ansa)

Tajani: "Dispersa una famiglia italiana di origini siriane"

Una famiglia italiana di origine siriana risulta dispersa in seguito al sisma che ha colpito Siria e Turchia. La famiglia, di 3 adulti e di 3 minori, si trovava ad Antiochia. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg1.

Ursula von der Leyen: "A Marzo a Bruxelles una conferenza sugli aiuti alla Turchia"

L'Unione Europea organizzerà a marzo a Bruxelles una conferenza dei donatori per raccogliere fondi per la ricostruzione di Turchia e Siria devastate dal terremoto di lunedì, che ha provocato la morte di quasi 12mila persone, secondo un bilancio ancora provvisorio. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, dopo averne parlato con il premier svedese Ulf Kristersson.

Terremoto, allarme OMS: "Ora evitare emergenza sanitaria"

 L'Organizzazione mondiale della salute ha lanciato un allarme chiedendo che vengano ripristinati urgentemente i servizi sanitari essenziali in Turchia e Siria per evitare un'emergenza sanitaria che rischia di creare ancora più vittime del sisma stesso. Lo ha detto a Ginevra il responsabile per la risposta al terremoto dell'OMS, Robert Holden. L'obiettivo immediato, ha ammesso, è quello di salvare vite ma "allo stesso tempo, è imperativo assicurarsi che i sopravvissuti alla catastrofe iniziale continuino a sopravvivere". L'OMS, ha aggiunto un altro responsabile, Adelheid Marschang, è "preoccupata dal fatto che possa emergere una crisi sanitaria secondaria". Nel caso della Siria, le autorità temono soprattutto malattie intestinali come il colera ma anche problemi respiratori, la lesmaniosi e i traumi psicologici e psichici.

Erdogan  reagisce alle critiche:"Impossibile essere pronti a tale disastro"

"Non è possibile essere preparati a un tale disastro". Così il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha risposto alle critiche dei residenti sui ritardi dei mezzi di soccorso e sulla cattiva gestione dell'emergenza, causata dal terremoto che lunedì ha colpito il sud della Turchia. Erdogan, in visita nella provincia di Hatay, dove sono morte più di 3.300 persone, ha assicurato che il governo non lascerà "nessuno dei nostri cittadini da solo". Ha poi definito "persone disonorevoli" coloro che diffondono "bugie e calunnie" sulla risposta del governo all'emergenza.

Turchia, la polizia arresta 18 persone per aver condiviso "post provocatori" sul terremoto

Sono almeno 18 le persone sottoposte a fermo e cinque quelle arrestate in Turchia con l'accusa di aver condiviso "post provocatori" sui social media a proposito del terremoto che ha colpito le province meridionali. E' quanto si legge in un tweet della polizia di Ankara, che spiega che sono stati rilevati 202 account "che hanno pubblicato post provocatori sul terremoto sulle piattaforme dei social media". Inoltre "i siti web che volevano abusare dei nostri benevoli cittadini sono stati chiusi", ha aggiunto la polizia.

Siria, proteste al valico con la Turchia. La denuncia di Still I Rise: "Dopo tre giorni ancora nessun aiuto"

Al terzo giorno dal terremoto, in Siria, "nessun aiuto internazionale è arrivato attraverso il valico di Bab al-Hawa, che risulta regolarmente funzionante", ha denunciato l'Ong italiana Still I Rise in un messaggio alla redazione di Repubblica. "Oggi diversi furgoni hanno trasportato  persone decedute dalla Turchia al Nord Ovest della Siria, mentre nessuna traccia ancora di sostegno, aiuti e soccorso. E' in corso ora una manifestazione di alcuni residenti dell'area".

I caschi Bianchi in Siria: "Aperti i valichi ma fino ad ora nessun aiuto"

"I valichi di Bab al-Hawa, Jarabulus e Bab al-Salamah" fra Siria e Turchia "secondo le dichiarazioni ufficiali sono stati aperti, ma per quanto riguarda la protezione civile, finora non abbiamo ricevuto alcuna assistenza internazionale o non internazionale". Lo ha dichiarato ad Al Jazeera il responsabile dei programmi dei cosiddetti Caschi bianchi, la Syrian Civil Defence, cioè i soccorritori attivi nelle zone della Siria sotto il controllo dell'opposizione. Sono i Caschi bianchi che si stanno occupando dei soccorsi nel nordovest della Siria a seguito del terremoto di lunedì.

(reuters)

"Per 5km entrando ad Hatay tutto è di strutto"

"Su 5 km di statale per entrare nel conglomerato urbano ho visto solo edifici crollati ai due lati dellla strada. Non c’è acquamancano elettricità e gas, le persone dormono in strada, in macchina i più fortunati, sulle sedie tirate via dalla macerie gli altri. I primi soccorsi sono arrivati dopo 24h e la strada che porta a Hatay è ora  congestionata  da cambion e ambulanze. E quindi gli altri aiuti faticano ad arrivare: gli abitanti si improvvisano volontari, vigili urbani: provano a gestire il traffico per far passare le ambulanze. E' crollato l’ospedale"

Dalla nostra inviata Gabriella Colarusso

Cirio, "Dal Piemonte ospedale da campo per la Turchia"

"Sono onorato come presidente della Regione Piemonte perchè noi abbiamo un ospedale da campo di ultima generazione, finanziato con fondi europei, che sta partendo in queste ore per raggiungere la Turchia con personale del Piemonte, per dare il nostro supporto in questa gravissima tragedia alla quale abbiamo dedicato oggi, in apertura della plenaria, un momento di silenzio". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte e capo della delegazione italiana al Comitato delle Regioni, Alberto Cirio, a margine della plenaria del Comitato delle Regioni.

Terremoto, il Governo tedesco invia tre aerei di aiuti alla Turchia

 Le forze armate tedesche trasporteranno domani circa 50 tonnellate di materiale di soccorso nella zona del terremoto in Turchia. Le merci saranno inviate nell'area con tre aerei da trasporto Airbus A400M dall'aeroporto militare di Wunstorf, in Bassa Sassonia. Lo ha confermato un portavoce dell'aeronautica tedesca a Dpa. Tra il materiale brandine, sacchi a pelo, coperte, tende e macchinari per il riscaldamento.

Quasi 300.00 persone sono state sfollate dalla Siria

Quasi 300.00 persone sono state sfollate dalla Siria controllata dal governo di Assad a causa del terribile terremoto che lunedì ha colpito la Turchia e la Siria. Lo ha detto ai giornalisti il ministro dell'Amministrazione locale e dell'ambiente, Hussein Makhlouf, aggiungendo che 180 rifugi sono stati istituiti nel nord della Siria per ospitare alcune delle 298.829 persone che hanno lasciato le loro case. Makhlouf ha aggiunto  che le sanzioni occidentali imposte stanno facendo soffrire i siriani ostacolando la capacità dello Stato di affrontare le ripercussioni del terremoto.

NetBlocks: "Twitter bloccato in Turchia"

Twitter risulta bloccato in Turchia su diverse reti. A riferirlo è il gruppo NetBlocks che si occupa del monitoraggio di interruzioni di servizi internet, precisando che non è stata fornita nessuna spiegazione formale ma che il blocco giunge in un momento in cui le autorità hanno sollevato preoccupazioni per disinformazione online a seguito dei terremoti che hanno colpito il sud della Turchia, oltre che il nord della Siria. Il New York Times riporta che, secondo Alp Toker, direttore di NetBlocks, la natura coordinata del blocco sembra suggerire che sia il risultato di un ordine da parte del governo. Sempre secondo Toker, il blocco sarebbe stato effettuato con un software installato dai fornitori di telecomunicazioni che può impedire il caricamento di siti web e servizi specifici.

Un bambino di 12 anni estratto vivo dalle macerie vicino a Gazantiep

Un bambino di 12 anni è stato estratto vivo e portato via in barella dalle macerie di uno dei tanti palazzi distrutti dal terremoto a Nurda??, vicino Gaziantep in Turchia. Il salvataggio è stato ripreso in diretta da Rai News 24. La liberazione di Khadir - questo il nome del bambino - è durata 2 ore. Il bambino è stato protetto dal corpo della madre, grazie al quale i soccorritori sono riusciti ad aprire un varco e a salvarlo dopo circa 62 ore sotto le macerie. Tra le macerie del palazzo potrebbero esserci decine di persone - è stato riferito durante la diretta - e non è chiaro se siano sentite altre voci dalle macerie.

Erdogan: "I morti accertati in Turchia sono 9.057". E il bilancio totale sale a 11.700 

Ha superato le 11.700 vittime il bilancio del terremoto del 6 febbraio scorso in Siria e Turchia, secondo gli ultimi aggiornamenti ufficiali. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha appena comunicato che, solo in Turchia, i morti accertati sono arrivati a 9.057.

Erdogan: "I provocatori dicono che non ci sono aiuti in campo, ma non è vero, ad Hatay squadre da 18 Paesi"

Il presidente turco Erdogan è giunto oggi ad Hatay, città rimasta isolata per molte ore e in attesa di soccorsi. Da qui, due giorni dopo il terremoto devastatore, ha assicurato che gli aiuti sono sul posto, arrivano da oltre 18 Paesi e che "i provocatori mentono", riferendosi a coloro che avevano denunciato sui social la mancanza di intervento nella città. 

Terremoto, anche il Brasile invia una squadra di soccorritori

Il governo brasiliano invierà una squadra di soccorritori per aiutare nelle ricerche delle vittime causate dal terremoto che ha colpito Turchia e Siria. Si prevede che in giornata partiranno da San Paolo due velivoli della Forza aerea brasiliana (Fab) con cinquanta uomini appartenenti ai vigili del fuoco degli Stati di San Paolo, Minas Gerais ed Espirito Santo. Gli aerei trasporteranno anche attrezzature e cani da traccia.

Proclamata in Kosovo una giornata di lutto nazionale per il terremoto

Su decisione della presidente Vjosa Osmani, in Kosovo è oggi giornata di lutto nazionale in memoria delle vittime e in segno di solidarietà con i popoli di Turchia e Siria dopo il devastante terremoto che ha causato migliaia di morti e immani distruzioni. "Dinanzi a una tale tragedia dobbiamo essere vicini a quelli che hanno bisogno di aiuto. Il dolore dei popoli turco e siriano è il nostro dolore", ha detto Osmani. E' stato al tempo stesso deciso che l'edificio del governo a Pristina sarà illuminato oggi con i colori della bandiera turca.

Governo Gb rafforza il pacchetto di aiuti alla Turchia

 Il governo britannico di Rishi Sunak ha annunciato oggi il rafforzamento del pacchetto di aiuti immediati destinati a parte delle zone di Turchia e Siria investite dall'apocalittico terremoto di tre giorni fa. Lo rende noto il Foreign Office dopo l'arrivo già ieri a Gaziantep di 77 specialisti dal Regno Unito incaricati di assistere le squadre di soccorso locali con cani da ricerca e attrezzatura ad hoc nelle attività di scavo fra le macerie: vitali nelle prime 72 ore o poco più per sperare di salvare quanti più superstiti sia possibile.

(ansa)

UN: "Speriamo di essere in grado di portare i primi aiuti domani nel Nord della Siria"

Un alto funzionario degli aiuti delle Nazioni Unite ha detto di sperare che le consegne di aiuti transfrontalieri dalla Turchia al nord-ovest della Siria possano riprendere giovedì, dopo essere state interrotte da quando un devastante terremoto ha colpito i due paesi questa settimana. "Speriamo che domani saremo in grado di consegnare qualcosa oltre confine", ha detto il coordinatore umanitario regionale delle Nazioni Unite per la crisi siriana, Muhannad Hadi, durante una conferenza stampa online. "Abbiamo un barlume di speranza che la strada sia accessibile e possiamo raggiungere la gente", ha detto.
 

Due giorni dopo il terremoto, la Siria ha richiesto aiuti all'Ue

La Siria ha richiesto aiuti all'Unione Europea, due giorni dopo il terremoto,secondo quanto comunicato oggi dalla Commissione Europea. "Questa mattina, abbiamo ricevuto dal governo siriano una richiesta di assistenza attraverso il meccanismo della protezione civile", ha detto ai giornalisti il ??commissario europeo per la gestione delle crisi Janez Lenarcic. L'UE ha dichiarato che fornirà ulteriore sostegno di emergenza a entrambi i paesi e assistenza umanitaria di emergenza per un valore di 6,5 milioni di euro in una delle più grandi operazioni di ricerca e salvataggio mai effettuate nel blocco attraverso questo meccanismo.

Turchia: forte scossa di magnitudo 5,3 a Dogansehir

Nuova scossa in Turchia, alle 14.11 ora locale, questa volta con epicentro a Dogansehir, nella provincia di Malatya. Secondo quanto riportato dall'Afad, l'Autorità turca per la gestione dei disastri e delle emergenze, la scossa ha raggiunto una magnitudo di 5,3.

In Siria quasi 300mila sfollati

Più di 298mila persone sono state costrette a lasciare le loro case a causa del terremoto: lo hanno riferito i media statali siriani. Il numero, riporta il Guardian, sembra essere un riferimento solo alle parti della Siria sotto il controllo del governo, non a quelle controllate da altre fazioni nel nord-ovest del Paese, che è più vicino all'epicentro del terremoto di lunedì.

In Turchia un cane salvato dopo 55 ore

Non soltanto persone, anche gli animali sono protagonisti di salvataggi incredibili. A Hatay, in Turchia, un cane è stato salvato dalle macerie dopo 55 ore dall'inizio del sisma. Lo riporta il Guardian.

Sale a oltre 2.660 il bilancio dei morti in Siria

Sono più di 2.660 i morti confermati in Siria nelle zone maggiormente colpite dal terremoto. Il bilancio delle vittime aggiornato emerge da quello fornito dall'agenzia di stampa Sana, e quindi dal regime di Damasco, e dai Caschi bianchi che si occupano di prestare soccorso nelle zone del nordovest che sono sotto il controllo dell'opposizione. Il ministero della Sanità siriano ha detto che è salito a 1.262 il numero dei morti, mentre sono 2.285 le persone che sono rimaste ferite. I Caschi bianchi, invece, riferiscono di oltre 1.400 decessi e 2.700 feriti.

Turchia, nelle zone colpite code ai distributori e corse alle scorte di acqua e cibo

Salendo verso i monti Nur, le montagna della Luce, sulla strada che porta a Hatay, epicentro del sisma nel Sud Est, la devastazione si fa più evidente. Una sequenza di case crollate e palazzi danneggiati. La benzina scarseggia e ci sono lunghe code ai distributori. Entriamo in un supermercato di Belen e gli scaffali sono vuoti, c’è la corsa a fare scorte di acqua e cibo.

(dalla nostra inviata a Hatay Gabriella Colarusso)

Bimba di un anno e mezzo estratta viva in Turchia dopo 56 ore, allattata dalla madre incinta

Una bambina di un anno e mezzo, Masal, è stata estratta viva dalle macerie di un palazzo a 56 ore da quando l'edificio è crollato a causa del sisma in Turchia. Lo rende noto l'emittente turca Trt diffondendo le immagini del salvataggio e spiegando che in queste ore la bambina è stata allattata dalla madre incinta. I soccorritori hanno riferito che la donna di trova in buone condizioni e che sono in corso le operazioni per estrarla dalle macerie.

Erdogan ammette: "All'inizio problemi nei soccorsi" 

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan fa mea culpa sulla macchina dei soccorsi per il violento terremoto che ha scosso la Turchia dopo che si erano levate critiche sulla lentezza nel raggiungere alcune delle aree colpite. "Inizialmente ci sono stati problemi negli aeroporti e sulle strade, ma oggi le cose stanno diventando più facili e domani sarà ancora più facile", ha affermato Erdogan come riportano i media internazionali. "Abbiamo mobilitato tutte le nostre risorse - ha aggiunto mentre è in visita nei luoghi colpiti dal sisma -. Lo Stato sta facendo il suo lavoro".

Erdogan: "Entro un anno costruiremo alloggi per tutti gli sfollati"

Il nostro obiettivo è realizzare entro un anno operazioni di costruzione massiccia di alloggi nelle 10 province proprio come abbiamo fatto in altre province dove abbiamo subito disastri". Lo ha dichiarato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel corso di una conferenza stampa tenuta nelle zone colpite dal terremoto.
"Abbiamo mobilitato tutti i nostri mezzi. Spero che daremo un sostegno certo alle nostre famiglie. Al momento, abbiamo previsto di consegnare 10mila lire turche (500 euro) a ciascuna famiglia", ha proseguito Erdogan, garantendo che nessun cittadino "rimarrà senza un alloggio".
Quindi il presidente turco ha rivolto un appello alla popolazione chiedendo di "non dare credito ai provocatori, ad eccezione delle dichiarazioni dell'Afad (l'autorità turca per la gestione delle emergenze, ndr) e voglio anche che i membri della stampa facciano lo stesso".

In Turchia brucia ancora il porto di Iskenderun

Non si spegne l'incendio che da 24 ore assedia il porto di Iskenderun, scalo importante nel Sud-Est della Turchia. I vigili del fuoco non riescono a domare le fiamme che hanno attaccato i container scaricati a terra, nell'area centrale del porto. Il fumo nero che si è alzato sopra la città è visibile da venti chilometri di distanza. Si sentono alcune esplosioni.


(dal nostro inviato a Iskenderun Corrado Zunino)

Terremoto, bilancio totale sale a più di 11.200 morti 

Il bilancio delle vittime del violento terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria è salito a oltre 11.200 morti, almeno 8.574 in Turchia e 2.662. Il totale delle vittime finora accertate, secondo fonti ufficiali, sale così a 11.236.

Ad Antiochia primo salvataggio dei vigili del fuoco italiani: estratto vivo un ragazzo

Una squadra di vigili del fuoco inviata dal governo italiano nel Sud della Turchia ha estratto vivo dalle macerie un ragazzo ad Antiochia. Si tratta del primo salvataggio operato dal team di 50 uomini specializati nelle ricerche urbane partiti dal Lazio e dalla Toscana.

(dal nostro inviato a Iskenderun Corrado Zunino)

Ue: le sanzioni alla Siria non hanno impatto sugli aiuti umanitari

"Respingo categoricamente le accuse secondo cui le sanzioni dell'Unione europea hanno alcun impatto sugli aiuti umanitari". Lo ha detto il commissario Ue per la Gestione delle crisi, Janez Lenarcic, nella conferenza stampa al termine del Collegio dei commissari. "Queste sanzioni sono state imposte dal 2011 in risposta alla violenta repressione del regime siriano contro la sua stessa popolazione civile, compreso l'uso di di armi chimiche. Colpiscono il regime e i suoi sostenitori in certi settori in cui il regime fa profitti", ha spiegato.

Bambino di 8 anni estratto vivo da macerie dopo 52 ore

Un bambino di 8 anni è stato estratto vivo dopo 52 ore dalle macerie di un edificio crollato a causa del terremoto di lunedì in Turchia, nella provincia di Hatay. Lo riferisce la Bbc. Il bambino, Yigit Cakmak, è stato subito portato fra le braccia della madre.

(ansa)

Ankara apre altri due valichi frontiera

Le autorità turche hanno dato il via libera stamani all'apertura di due valichi frontalieri con la Siria per consentire l'ingresso di aiuti umanitari nelle disastrate zone siriane colpite dal sisma. Lo ha detto poco fa il capo negoziatore siriano Badr Jamus, incaricato di gestire i rapporti tra Ankara e le opposizioni siriane che governano il nord-ovest della Siria col placet turco.
"Dopo negoziati prolungati con il governo turco, gli aiuti possono entrare a Bab as Salama, Bab al Rai e Bab al Hawa", ha detto Jamus riferendosi ai tre valichi principali che collegano le regioni della Turchia sud-occidentale con quelle della Siria nord-occidentale. In precedenza erano state date notizie della riapertura del valico di Bab al Hawa, l'unico attraverso cui possono entrare gli aiuti internazionali, coordinati dall'Onu, in forza di un meccanismo rinnovato per altri sei mesi lo scorso gennaio con l'accordo anche della Russia, alleato del governo centrale siriano.
Nel contesto del conflitto siriano in corso da 12 anni, le autorità governative siriane non controllano il nord-ovest della Siria, dominato invece da una coalizione di milizie di fatto cooptate da Ankara. Damasco rivendica formale sovranità anche su queste regioni e chiede che gli aiuti passino solo per le autorità governative.
Da anni, il passaggio di aiuti umanitari direttamente dalla Turchia verso il nord-ovest siriano tramite il valico di Bab al Hawa serve per aggirare l'ostacolo posto dal governo centrale siriano. Gli altri due valichi tra Turchia e Siria - quello di Rai e di Salama - riaperti oggi non rientrano nel meccanismo Onu approvato da Mosca.

(afp)

Turchia, equipe israeliana salva quattro persone

Due squadre di soccorritori israeliani sono riusciti ad estrarre dalle macerie la scorsa notte quattro cittadini turchi, secondo quanto riferiscono i media israeliani. A Kahramanmaras i soccorritori hanno operato per oltre quattro ore per estrarre una donna di 23 anni. In un'altra località, che non è stata precisata, hanno tratto in salvo altri tre cittadini turchi. Nel contesto della operazione di aiuti denominata 'Rami d'ulivò Israele si accinge ad allestire in Turchia un ospedale da campo. Sarà gestito da 230 militari che includono esperti in operazioni di soccorso, medici militari, dottori civili, infermieri e paramedici. I primi membri dello staff sono arrivati oggi nella zona delle operazioni.

Turchia, donne e bambini salvati dopo più due giorni 

Continua senza sosta l'attività di soccorso e ricerca dei sopravvissuti dopo il terremoto in Turchia. Una donna di cui al momento si conosce solo il nome, Zeliha, è stata estratta viva da sotto le macerie dopo 53 ore nella città di Kahramanmaras, vicina all'epicentro del sisma. Nove ore prima ad Antalya, nella provincia dell'Hatay, un bambino di due anni, Muhammed, è stato trovato vivo dopo 44 ore trascorse sotto le macerie e salvato. Il piccolo ha ricevuto dell'acqua dalle mani dei soccorritori che lo hanno estratto dalle macerie dell'edificio in cui viveva. Sempre nell'Hatay una giovane insegnante è stata estratta alle prime luci dell'alba dopo 49 ore trascorse sotto le macerie.

(ansa)

Bambina salvata dopo 40 ore in Siria

Nelle zone devastate dal terremoto e colpite dal gelo avvengono ancora salvataggi che sanno di miracolo: una bambina di circa 8 anni è stata salvata dopo essere rimasta intrappolata sotto le macerie per 40 ore a Salqin una città nel nord ovest della Siria. Le immagini del Guardian mostrano il recupero stanotte da parte dei soccorritori della bambina con gli occhi sbarrati per lo choc ma in buone condizioni di salute.

Terremoto, il bilancio totale sale a più di 9.500 morti

Il bilancio delle vittime del violento terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria è salito a più di 9.500 morti, secondo i dati ufficiali. In Turchia le vittime accertate sono 6.957 e in Siria 2.547, per un totale di 9.504.

Tajani: "Contattati tutti gli altri italiani, sono in salvo"

"Tranne l'imprenditore Angelo Zen, tutti gli italiani che si trovavano nelle zone del sisma sono stati contattati, sono in salvo. Vicino all'epicentro c'erano poche decine di connazionali, mentre nell'area ce n'erano circa 170, almeno coloro che erano registrati sull'app". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ad Agorà su Rai 3.

Erdogan in viaggio verso le zone colpite dal sisma

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan è in viaggio verso le zone colpite dal sisma. Lo riporta Anadolu. Erdogan - viene spiegato - dovrebbe recarsi prima nel centro di Kahramanmaras, poi nel distretto di Pazarcik e infine ad Hatay.

(ansa)

Tajani: ancora nessun contatto con il disperso italiano Angelo Zen 

"Continuiamo a cercare il nostro connazionale che ancora non riusciamo a contattare, la nostra unità di crisi è al lavoro, siamo in contatto con la protezione civile turca. Angelo Zen avrebbe dovuto incontrare un socio turco la mattina dopo il terremoto, ma la notte c'è stato il sisma, quindi non si sono visti. Non ci sono collegamenti telefonici, purtroppo è tutto molto complicato dalla vastità dell'area colpita, non è facile raggiungere le persone, si sta vivendo un momento drammatico. Stiamo lavorando anche con il Ministero della Difesa per inviare nelle zone terremotate materiale utile. C'è grande solidarietà degli italiani. Per quanto riguarda la Siria, il materiale per gli aiuti sarà mandato attraverso Beirut, ma siamo al lavoro per farlo anche se è più difficile". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ad Agorà su Rai3.

(ansa)

Il numero delle vittime sale a 8.764 in Turchia e Siria

Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime: sono oltre 8700 i morti del sisma. L'autorità per la gestione delle emergenze e dei disastri ha aggiornato ad Ankara il bilancio dei morti, saliti a 6.234. I Caschi Bianchi, che operano nelle regioni siriane sotto controllo dei ribelli hanno riferito di 1280 morti e 2600 feriti. Nelle zone sotto controllo del governo di Damasco il bilancio è 1250 morti secondo il ministro della Salute citato da al-Ikhbariya. A riferirne è SkyNews.

Terremoto in Siria, il miracolo della bimba nata tra le macerie

Nuovo bilancio: 8.300 morti, decine di migliaia i feriti

Le vittime del sisma che ha devastato Turchia e Siria sono più di 8mila. Il nuovo bilancio è stato stilato sulla base delle informazioni diffuse da fonti ufficiali e mediche. Per la precisione, i morti sono al momento 8.300, di cui 2.400 nel nord della Siria. Decine di migliaia i feriti. Ma il conteggio non è affatto definitivo, perché in entrambi i Paesi sono ancora tantissime le persone intrappolate sotto le macerie delle migliaia di edifici venuti giù per la potenza - magnitudo 7.9 - del terremoto. In Turchia si stimano in circa 3mila i crolli degli immobili in sette diverse province, colpite soprattutto le città di Adana, Gaziantep, Sanliurfa, Diyarbakir, Iskenderun e Adiyaman. In Siria danneggiati siti archeologici e in particolare le vestigia di Aleppo, dal 2018 patrimonio dell'Unesco. Ma il sisma, fa sapere l'Onu, ha anche compromesso i punti di passaggio obbligati per il trasporto degli aiuti umanitari dalla Turchia verso le zone ribelli in Siria.

Usa: aiutiamo il popolo siriano, ma non Assad

Gli Stati Uniti hanno dichiarato di essere al lavoro per fornire assistenza ai terremotati in Siria, ma di non voler collaborare con il governo di Damasco. Whashinton è pronta a inviare ulteriore assistenza anche alla Turchia, dopo aver spedito due squadre di soccorso all'alleato della Nato. "In Siria abbiamo partner umanitari finanziati dagli Stati Uniti che stanno coordinando l'assistenza salvavita", ha dichiarato ai giornalisti il Segretario di Stato Antony Blinken, incontrando il suo omologo austriaco. "Siamo impegnati a fornire assistenza per aiutare la popolazione siriana a riprendersi da questa catastrofe, così come siamo stati il loro principale donatore umanitario dall'inizio della guerra in Siria", ha detto Blinken. "Voglio sottolineare che questi fondi, ovviamente, vanno al popolo siriano, non al regime. Questo non cambierà". Gli Stati Uniti hanno rifiutato la
normalizzazione delle relazioni con il presidente siriano Bashar al-Assad o qualsiasi aiuto diretto per la ricostruzione, chiedendo di rendere conto degli abusi commessi durante la brutale guerra civile durata quasi 12 anni. Assad ha riconquistato la maggior parte del Paese e nell'ultimo anno ha ripristinato le relazioni con altre nazioni arabe e con la Turchia.