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Terremoto in Turchia e Siria, le ultime notizie. Oltre 11.200 morti. Nuova scossa di magnitudo 5,3 a Dogansehir. Erdogan nelle zone colpite ammette i problemi. Ad Antiochia primo salvataggio dei vigili del fuoco italiani

Sulla base delle informazioni diffuse da fonti ufficiali e mediche, le vittime accertate del sisma sono ora 8.764. Decine di migliaia i feriti, ma il numero resta provvisorio e si continua a scavare tra le macerie delle migliaia di edifici venuti giù in entrambi i Paesi.

Turchia: forte scossa di magnitudo 5,3 a Dogansehir

Nuova scossa in Turchia, alle 14.11 ora locale, questa volta con epicentro a Dogansehir, nella provincia di Malatya. Secondo quanto riportato dall'Afad, l'Autorità turca per la gestione dei disastri e delle emergenze, la scossa ha raggiunto una magnitudo di 5,3.

In Siria quasi 300mila sfollati

Più di 298mila persone sono state costrette a lasciare le loro case a causa del terremoto: lo hanno riferito i media statali siriani. Il numero, riporta il Guardian, sembra essere un riferimento solo alle parti della Siria sotto il controllo del governo, non a quelle controllate da altre fazioni nel nord-ovest del Paese, che è più vicino all'epicentro del terremoto di lunedì.

In Turchia un cane salvato dopo 55 ore

Non soltanto persone, anche gli animali sono protagonisti di salvataggi incredibili. A Hatay, in Turchia, un cane è stato salvato dalle macerie dopo 55 ore dall'inizio del sisma. Lo riporta il Guardian.

Sale a oltre 2.660 il bilancio dei morti in Siria

Sono più di 2.660 i morti confermati in Siria nelle zone maggiormente colpite dal terremoto. Il bilancio delle vittime aggiornato emerge da quello fornito dall'agenzia di stampa Sana, e quindi dal regime di Damasco, e dai Caschi bianchi che si occupano di prestare soccorso nelle zone del nordovest che sono sotto il controllo dell'opposizione. Il ministero della Sanità siriano ha detto che è salito a 1.262 il numero dei morti, mentre sono 2.285 le persone che sono rimaste ferite. I Caschi bianchi, invece, riferiscono di oltre 1.400 decessi e 2.700 feriti.

Turchia, nelle zone colpite code ai distributori e corse alle scorte di acqua e cibo

Salendo verso i monti Nur, le montagna della Luce, sulla strada che porta a Hatay, epicentro del sisma nel Sud Est, la devastazione si fa più evidente. Una sequenza di case crollate e palazzi danneggiati. La benzina scarseggia e ci sono lunghe code ai distributori. Entriamo in un supermercato di Belen e gli scaffali sono vuoti, c’è la corsa a fare scorte di acqua e cibo.

(dalla nostra inviata a Hatay Gabriella Colarusso)

Bimba di un anno e mezzo estratta viva in Turchia dopo 56 ore, allattata dalla madre incinta

Una bambina di un anno e mezzo, Masal, è stata estratta viva dalle macerie di un palazzo a 56 ore da quando l'edificio è crollato a causa del sisma in Turchia. Lo rende noto l'emittente turca Trt diffondendo le immagini del salvataggio e spiegando che in queste ore la bambina è stata allattata dalla madre incinta. I soccorritori hanno riferito che la donna di trova in buone condizioni e che sono in corso le operazioni per estrarla dalle macerie.

Erdogan ammette: "All'inizio problemi nei soccorsi" 

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan fa mea culpa sulla macchina dei soccorsi per il violento terremoto che ha scosso la Turchia dopo che si erano levate critiche sulla lentezza nel raggiungere alcune delle aree colpite. "Inizialmente ci sono stati problemi negli aeroporti e sulle strade, ma oggi le cose stanno diventando più facili e domani sarà ancora più facile", ha affermato Erdogan come riportano i media internazionali. "Abbiamo mobilitato tutte le nostre risorse - ha aggiunto mentre è in visita nei luoghi colpiti dal sisma -. Lo Stato sta facendo il suo lavoro".

Erdogan: "Entro un anno costruiremo alloggi per tutti gli sfollati"

Il nostro obiettivo è realizzare entro un anno operazioni di costruzione massiccia di alloggi nelle 10 province proprio come abbiamo fatto in altre province dove abbiamo subito disastri". Lo ha dichiarato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel corso di una conferenza stampa tenuta nelle zone colpite dal terremoto.
"Abbiamo mobilitato tutti i nostri mezzi. Spero che daremo un sostegno certo alle nostre famiglie. Al momento, abbiamo previsto di consegnare 10mila lire turche (500 euro) a ciascuna famiglia", ha proseguito Erdogan, garantendo che nessun cittadino "rimarrà senza un alloggio".
Quindi il presidente turco ha rivolto un appello alla popolazione chiedendo di "non dare credito ai provocatori, ad eccezione delle dichiarazioni dell'Afad (l'autorità turca per la gestione delle emergenze, ndr) e voglio anche che i membri della stampa facciano lo stesso".

In Turchia brucia ancora il porto di Iskenderun

Non si spegne l'incendio che da 24 ore assedia il porto di Iskenderun, scalo importante nel Sud-Est della Turchia. I vigili del fuoco non riescono a domare le fiamme che hanno attaccato i container scaricati a terra, nell'area centrale del porto. Il fumo nero che si è alzato sopra la città è visibile da venti chilometri di distanza. Si sentono alcune esplosioni.


(dal nostro inviato a Iskenderun Corrado Zunino)

Terremoto, bilancio totale sale a più di 11.200 morti 

Il bilancio delle vittime del violento terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria è salito a oltre 11.200 morti, almeno 8.574 in Turchia e 2.662. Il totale delle vittime finora accertate, secondo fonti ufficiali, sale così a 11.236.

Ad Antiochia primo salvataggio dei vigili del fuoco italiani: estratto vivo un ragazzo

Una squadra di vigili del fuoco inviata dal governo italiano nel Sud della Turchia ha estratto vivo dalle macerie un ragazzo ad Antiochia. Si tratta del primo salvataggio operato dal team di 50 uomini specializati nelle ricerche urbane partiti dal Lazio e dalla Toscana.

(dal nostro inviato a Iskenderun Corrado Zunino)

Ue: le sanzioni alla Siria non hanno impatto sugli aiuti umanitari

"Respingo categoricamente le accuse secondo cui le sanzioni dell'Unione europea hanno alcun impatto sugli aiuti umanitari". Lo ha detto il commissario Ue per la Gestione delle crisi, Janez Lenarcic, nella conferenza stampa al termine del Collegio dei commissari. "Queste sanzioni sono state imposte dal 2011 in risposta alla violenta repressione del regime siriano contro la sua stessa popolazione civile, compreso l'uso di di armi chimiche. Colpiscono il regime e i suoi sostenitori in certi settori in cui il regime fa profitti", ha spiegato.

Bambino di 8 anni estratto vivo da macerie dopo 52 ore

Un bambino di 8 anni è stato estratto vivo dopo 52 ore dalle macerie di un edificio crollato a causa del terremoto di lunedì in Turchia, nella provincia di Hatay. Lo riferisce la Bbc. Il bambino, Yigit Cakmak, è stato subito portato fra le braccia della madre.

(ansa)

Ankara apre altri due valichi frontiera

Le autorità turche hanno dato il via libera stamani all'apertura di due valichi frontalieri con la Siria per consentire l'ingresso di aiuti umanitari nelle disastrate zone siriane colpite dal sisma. Lo ha detto poco fa il capo negoziatore siriano Badr Jamus, incaricato di gestire i rapporti tra Ankara e le opposizioni siriane che governano il nord-ovest della Siria col placet turco.
"Dopo negoziati prolungati con il governo turco, gli aiuti possono entrare a Bab as Salama, Bab al Rai e Bab al Hawa", ha detto Jamus riferendosi ai tre valichi principali che collegano le regioni della Turchia sud-occidentale con quelle della Siria nord-occidentale. In precedenza erano state date notizie della riapertura del valico di Bab al Hawa, l'unico attraverso cui possono entrare gli aiuti internazionali, coordinati dall'Onu, in forza di un meccanismo rinnovato per altri sei mesi lo scorso gennaio con l'accordo anche della Russia, alleato del governo centrale siriano.
Nel contesto del conflitto siriano in corso da 12 anni, le autorità governative siriane non controllano il nord-ovest della Siria, dominato invece da una coalizione di milizie di fatto cooptate da Ankara. Damasco rivendica formale sovranità anche su queste regioni e chiede che gli aiuti passino solo per le autorità governative.
Da anni, il passaggio di aiuti umanitari direttamente dalla Turchia verso il nord-ovest siriano tramite il valico di Bab al Hawa serve per aggirare l'ostacolo posto dal governo centrale siriano. Gli altri due valichi tra Turchia e Siria - quello di Rai e di Salama - riaperti oggi non rientrano nel meccanismo Onu approvato da Mosca.

(afp)

Turchia, equipe israeliana salva quattro persone

Due squadre di soccorritori israeliani sono riusciti ad estrarre dalle macerie la scorsa notte quattro cittadini turchi, secondo quanto riferiscono i media israeliani. A Kahramanmaras i soccorritori hanno operato per oltre quattro ore per estrarre una donna di 23 anni. In un'altra località, che non è stata precisata, hanno tratto in salvo altri tre cittadini turchi. Nel contesto della operazione di aiuti denominata 'Rami d'ulivò Israele si accinge ad allestire in Turchia un ospedale da campo. Sarà gestito da 230 militari che includono esperti in operazioni di soccorso, medici militari, dottori civili, infermieri e paramedici. I primi membri dello staff sono arrivati oggi nella zona delle operazioni.

Turchia, donne e bambini salvati dopo più due giorni 

Continua senza sosta l'attività di soccorso e ricerca dei sopravvissuti dopo il terremoto in Turchia. Una donna di cui al momento si conosce solo il nome, Zeliha, è stata estratta viva da sotto le macerie dopo 53 ore nella città di Kahramanmaras, vicina all'epicentro del sisma. Nove ore prima ad Antalya, nella provincia dell'Hatay, un bambino di due anni, Muhammed, è stato trovato vivo dopo 44 ore trascorse sotto le macerie e salvato. Il piccolo ha ricevuto dell'acqua dalle mani dei soccorritori che lo hanno estratto dalle macerie dell'edificio in cui viveva. Sempre nell'Hatay una giovane insegnante è stata estratta alle prime luci dell'alba dopo 49 ore trascorse sotto le macerie.

(ansa)

Bambina salvata dopo 40 ore in Siria

Nelle zone devastate dal terremoto e colpite dal gelo avvengono ancora salvataggi che sanno di miracolo: una bambina di circa 8 anni è stata salvata dopo essere rimasta intrappolata sotto le macerie per 40 ore a Salqin una città nel nord ovest della Siria. Le immagini del Guardian mostrano il recupero stanotte da parte dei soccorritori della bambina con gli occhi sbarrati per lo choc ma in buone condizioni di salute.

Terremoto, il bilancio totale sale a più di 9.500 morti

Il bilancio delle vittime del violento terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria è salito a più di 9.500 morti, secondo i dati ufficiali. In Turchia le vittime accertate sono 6.957 e in Siria 2.547, per un totale di 9.504.

Tajani: "Contattati tutti gli altri italiani, sono in salvo"

"Tranne l'imprenditore Angelo Zen, tutti gli italiani che si trovavano nelle zone del sisma sono stati contattati, sono in salvo. Vicino all'epicentro c'erano poche decine di connazionali, mentre nell'area ce n'erano circa 170, almeno coloro che erano registrati sull'app". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ad Agorà su Rai 3.

Erdogan in viaggio verso le zone colpite dal sisma

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan è in viaggio verso le zone colpite dal sisma. Lo riporta Anadolu. Erdogan - viene spiegato - dovrebbe recarsi prima nel centro di Kahramanmaras, poi nel distretto di Pazarcik e infine ad Hatay.

(ansa)

Tajani: ancora nessun contatto con il disperso italiano Angelo Zen 

"Continuiamo a cercare il nostro connazionale che ancora non riusciamo a contattare, la nostra unità di crisi è al lavoro, siamo in contatto con la protezione civile turca. Angelo Zen avrebbe dovuto incontrare un socio turco la mattina dopo il terremoto, ma la notte c'è stato il sisma, quindi non si sono visti. Non ci sono collegamenti telefonici, purtroppo è tutto molto complicato dalla vastità dell'area colpita, non è facile raggiungere le persone, si sta vivendo un momento drammatico. Stiamo lavorando anche con il Ministero della Difesa per inviare nelle zone terremotate materiale utile. C'è grande solidarietà degli italiani. Per quanto riguarda la Siria, il materiale per gli aiuti sarà mandato attraverso Beirut, ma siamo al lavoro per farlo anche se è più difficile". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ad Agorà su Rai3.

(ansa)

Il numero delle vittime sale a 8.764 in Turchia e Siria

Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime: sono oltre 8700 i morti del sisma. L'autorità per la gestione delle emergenze e dei disastri ha aggiornato ad Ankara il bilancio dei morti, saliti a 6.234. I Caschi Bianchi, che operano nelle regioni siriane sotto controllo dei ribelli hanno riferito di 1280 morti e 2600 feriti. Nelle zone sotto controllo del governo di Damasco il bilancio è 1250 morti secondo il ministro della Salute citato da al-Ikhbariya. A riferirne è SkyNews.

Terremoto in Siria, il miracolo della bimba nata tra le macerie

Nuovo bilancio: 8.300 morti, decine di migliaia i feriti

Le vittime del sisma che ha devastato Turchia e Siria sono più di 8mila. Il nuovo bilancio è stato stilato sulla base delle informazioni diffuse da fonti ufficiali e mediche. Per la precisione, i morti sono al momento 8.300, di cui 2.400 nel nord della Siria. Decine di migliaia i feriti. Ma il conteggio non è affatto definitivo, perché in entrambi i Paesi sono ancora tantissime le persone intrappolate sotto le macerie delle migliaia di edifici venuti giù per la potenza - magnitudo 7.9 - del terremoto. In Turchia si stimano in circa 3mila i crolli degli immobili in sette diverse province, colpite soprattutto le città di Adana, Gaziantep, Sanliurfa, Diyarbakir, Iskenderun e Adiyaman. In Siria danneggiati siti archeologici e in particolare le vestigia di Aleppo, dal 2018 patrimonio dell'Unesco. Ma il sisma, fa sapere l'Onu, ha anche compromesso i punti di passaggio obbligati per il trasporto degli aiuti umanitari dalla Turchia verso le zone ribelli in Siria.

Usa: aiutiamo il popolo siriano, ma non Assad

Gli Stati Uniti hanno dichiarato di essere al lavoro per fornire assistenza ai terremotati in Siria, ma di non voler collaborare con il governo di Damasco. Whashinton è pronta a inviare ulteriore assistenza anche alla Turchia, dopo aver spedito due squadre di soccorso all'alleato della Nato. "In Siria abbiamo partner umanitari finanziati dagli Stati Uniti che stanno coordinando l'assistenza salvavita", ha dichiarato ai giornalisti il Segretario di Stato Antony Blinken, incontrando il suo omologo austriaco. "Siamo impegnati a fornire assistenza per aiutare la popolazione siriana a riprendersi da questa catastrofe, così come siamo stati il loro principale donatore umanitario dall'inizio della guerra in Siria", ha detto Blinken. "Voglio sottolineare che questi fondi, ovviamente, vanno al popolo siriano, non al regime. Questo non cambierà". Gli Stati Uniti hanno rifiutato la
normalizzazione delle relazioni con il presidente siriano Bashar al-Assad o qualsiasi aiuto diretto per la ricostruzione, chiedendo di rendere conto degli abusi commessi durante la brutale guerra civile durata quasi 12 anni. Assad ha riconquistato la maggior parte del Paese e nell'ultimo anno ha ripristinato le relazioni con altre nazioni arabe e con la Turchia.