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The Bad Guy, la recensione in anteprima dei primi episodi della serie in uscita l’8 dicembre

di Stefano Di Maria

Dopo BANG BANG BABY Prime Video torna a raccontarci la malavita fuori dagli schemi, tenendosi ben lontano dai lidi sicuri del mainstream. Abbiamo avuto modo di vedere in anteprima i primi due episodi di THE BAD GUY, in uscita l’8 dicembre, e per quanto ci riguarda non possiamo che promuovere a pieni voti questo nuovo esperimento di serialità italiana alternativa. Per il coraggio di proporre il tema mafia mischiando il grottesco con la contemporaneità e per le grandi qualità produttive, che non hanno nulla da invidiare ai prodotti internazionali, tanto più americani.

Creata e scritta da Ludovica Rampoldi, Davide Serino e Giuseppe G. Stasi, diretta da quest’ultimo con Giancarlo Fontana, THE BAD GUY è stata presentata il 28 ottobre in anteprima mondiale – fuori concorso – alla 40a edizione del Torino Film Festival. Prime Video pubblicherà i primi tre episodi l’8 dicembre e gli ultimi tre il 15.

THE BAD GUY – LA TRAMA

La serie racconta l’incredibile storia di Nino Scotellaro (Luigi Lo Cascio), pubblico ministero siciliano che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta contro la mafia e che improvvisamente viene accusato di essere uno di coloro che ha sempre combattuto: un mafioso. Dopo la condanna, senza più nulla da perdere, Nino decide di mettere a segno un machiavellico piano di vendetta, diventando il “bad guy” in cui è stato ingiustamente trasformato.

THE BAD GUY – LA RECENSIONE

L’originalità della storia sta nel ribaltamento del ruolo dell’eroe: da giudice antimafia il protagonista si trasforma nel suo esatto opposto. Proprio come Lo Cascio, la cui interpretazione di Scotellaro è lontanissima dal film I Cento Passi: qui è un anti eroe in cerca di vendetta, disposto a tutto per ottenerla. Non puoi che fare il tifo per lui, riconoscendoti nel suo disincanto verso un sistema che cambia tutto ma non cambia niente. Notevole anche la co-protagonista Claudia Pandolfi, che a giudicare dai primi episodi ci darà grandi soddisfazioni nella prosecuzione della storia.

THE BAD GUY unisce il crime con la dark comedy. Dal montaggio scattante, colonne sonore di grande impatto e una fotografia sgargiante, lo show è a tratti surreale ma comunque aggrappato alla realtà dei nostri giorni: l’immaginario ponte sullo stretto di Messina, che avrà un ruolo determinante nella vicenda, non può che ricordare il Ponte Morandi di Genova. C’è molto altro che si aggancia con la contemporaneità, ma non vogliamo rovinarvi la sorpresa.

Voto: 4 su 5

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