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The Big Bang Theory avrà un revival? La risposta del creatore (che piacerà molto ai fan di Sheldon)

La notizia è di quelle che fanno urlare «Bazinga!» a tutti i fan di The Big Bang Theory. La sit-com dei record, che celebra 15 anni dalla prima messa in onda (oggi è disponibile su Netflix), potrebbe riservare ancora molte sorprese e risate. Lo fa intuire uno dei creatori, Bill Prady, al magazine Entertainment Weekly: il 62enne sceneggiatore e produttore di Detroit è stato al tempo stesso chiaro e sibillino. 

«Mi piacerebbe trovarmi da qualche parte e guadare ancora quei personaggi? – si è chiesto - Certo, assolutamente. Posso immaginare un modo per renderlo possibile? No, non posso. Vorrei tornare allo studio 25 e rivedere il set e quei costumi e quegli attori? Ovviamente, mi sono quasi strozzato alla sola idea. Ma non so come potremmo fare». Sembra che la frase continui, almeno mentalmente, con un «per il momento».  

I sequel, questione di business?

Lo ha dimostrato anche di recente la risolutezza di Sarah Jessica Parker con Sex and the City: lo spin-off And just like that…, pur senza una delle sue colonne portanti (Samantha), è stato non solo realizzato ma rinnovato per una seconda stagione perché la volontà dello showrunner e della protagonista hanno avuto la meglio persino su una storia traballante. Tutto si riduce al business? In grandissima parte sì, ma se un cast è affiatato tutto può succedere, come dimostrano le rimpatriate sia del piccolo schermo (come per Friends, i cui sei attori all’epoca hanno ottenuto cachet record dopo aver fatto fronte unito: o tutti o nessuno) che del grande (lo speciale per i 20 anni di Harry Potter).

«So bene che la gente riporta in vita personaggi per le reunion e altre occasioni del genere, ma è difficile immaginare cosa ne sarà dopo la finale perché penso che quella puntata sia stata una delle più belle e soddisfacenti. Abbiamo realizzato una conclusione stupefacente. È complicato fantasticare di riaprire la storia».

Gli fa eco il co-creatore Chuck Lorre: «Non penso che abbiamo lasciato niente d’incompiuto. Siamo andati il più vicino possibile alla fine perfetta che sognavamo di realizzare. E l’ho amata davvero». Ma c’è anche una buona dose di realismo, visto che la fine è ambientata nel 2019. «Sheldon avrebbe amato la pandemia – aggiunge – Stare a casa senza avere contatti con il mondo? Avrebbe pensato che sarebbe la situazione perfetta».

La serie

La storia, per chi non la conoscesse, è quella di alcuni scienziati nerd che lavorano insieme e sono anche amici. In maniera disfunzionale e surreale, certo, ma anche autentica. Sheldon (Jim Parsons) deve dividere i costi dell’appartamento e quindi si ritrova a convivere con Leonard (Johnny Galecki), sottoponendolo ad un contratto da coinquilini con una complessità degna della CIA. Howard (Simon Helberg) all’inizio vive con la madre, con cui ha un rapporto simbiotico (e di cui si sente sempre e solo la voce), mentre Raj (Kunal Nayyar) riesce a rivolgere la parola ad una donna solo se ubriaco. I loro deficit sociali cambiano quando arriva una nuova vicina di pianerottolo nel palazzo dei primi due, Penny (Kaley Cuoco), una cameriera e aspirante-attrice. È lei a presentare loro l’amica Bernardette (Melissa Rauch) e quando nel gruppo entra a far parte anche la scienziata Amy (Mayim Bialik) le dinamiche e gli equilibri prendono una forma inattesa.

Succede di tutto - tra guest star incredibili (incluso il compianto Stan Lee) e riferimenti pop - al punto che alcune frasi cult (come «Bazinga!», appunto) sono entrate nel lessico comune e hanno fatto la storia del piccolo schermo. L’umanità straordinaria e bizzarra di questi personaggi si è riflessa nel legame profondo nato tra gli attori, al punto che i cinque interpreti dei personaggi storici – con stipendi da 1 milione di dollari ad episodio – si sono ridotti il compenso per aumentare quello delle due colleghe arrivate per ultime. Un gesto che non è passato inosservato.

Ecco perché si presuppone che sarebbero tutti ben contenti di tornare per un revival, accarezzando l’idea di ambientarlo in tempo di pandemia: «Sheldon – continua Prady – costringerebbe tutti a dargli ascolto, anche perché di germi ne sa un bel po’… e all’improvviso tutto il mondo si concentra su persone che hanno questo tipo di conoscenza. A dirla tutta anche Bernardette è una microbiologa e lavora con professionisti del settore, quindi immagino che tra loro s’innescheremmo un dibattito che finirebbe con lei che urla: “Non venirmi ad insegnare il lavoro”. Da germofobico qual è, Sheldon avrebbe ispirato due stagioni nella tuta anticontaminazione come John Travolta nel film Bubble boy».

A Variety Kaley Cuoco aveva già dato l’ok per una reunion, quindi qualcosa si sta decisamente muovendo. Lei e la sua soffice Kitty potrebbero tornare in scena prima del previsto.

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