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Tra eco impasti di sabbia e lampadari floreali, una manciata di chicche del Salone del Mobile 2023

Curiosità e attesa per l’edizione 2023 del Salone del Mobile di Milano in programma dal 18 al 23 aprile. Dove, accanto ai prodotti legati tema dominante della luce (trasformata in elemento d’arredo o in un percorso outdoor) vedremo arredi dal sapore dadaista, sculture luminose, prototipi da spiaggia e intrecci futuristi. Qui sotto vi presentiamo cinque segnalazioni da tenere d’occhio. 

Eco impasti di sabbia
Un dissalatore d’acqua, macro dune tondeggianti mescolate a sassi luminosi per favorire la convivialità in spiaggia, refrigeratori per cibi e bevande, un erogatore d’acqua per animali. È una galleria di oggetti sorprendenti dedicati al limite che divide e unisce acqua e terra, mare e costa, quella di ECOTONO – metamorfosi dei confini, in programma al SaloneSatellite dal 18 al 23 aprile. In mostra, i lavori degli studenti del biennio dell’ISIA, l’Istituto per formazione superiore Design&Comunicazione di Faenza, dedicati a un ecosistema prezioso e sempre più fragile, costantemente trasformato dalle progressive variazioni climatiche. Una galleria di prototipi che colonizzano, compensano, trattengono, filtrano, fanno scorrere l’acqua, arrestano il dilavamento. E che possono offrire ospitalità, riparo, cibo e ristoro per tutti.

Nuove prospettive
È dal 2019 che Stefania Agostini e Luca Mostarda di AMArchitectrue indicono un concorso annuale aperto ai giovani a partire dal tema Fake/Authentik. Giunto alla quarta edizione, in occasione della Design Week il premio sbarca al MAS, Museo di arte e scienza di Milano (davanti al Castello Sforzesco) con i lavori di diciotto artisti e designer dedicati al binomio Lost/Found. Tra i lavori più interessanti, il progetto di Davide Morgillo e Artai Sanchez: Felice di stare lassù, un progetto dal sapore dadaista che installa un tavolo rotondo tra due seggioloni d’arbitro degli anni Quaranta.

ArtaiSanchez e Davide Morgillo, Felice di Stare Lassù

Con un semplice tubo d’acciaio che sostiene e tiene insieme le due sedie e sorregge il piano del tavolo, in leggerissimo acciaio e inclinabile in modo da facilitare l’accesso ai sedili. La sfida? Portare il nostro sguardo dal terreno di gioco verso l’alto, per giocare a scacchi, bere un aperitivo, disegnare o mangiare. E trasformare così l’esperienza dello stesso ambiente.

Architettura luminosa 
Slamp, l’azienda nata trent’anni fa a Pomezia da un’idea di Roberto Ziliani, sceglie Euroluce 2023 per celebrare i dieci anni di collaborazione con Zaha Hadid, la prima donna a essere insignita nel 2004 del prestigioso Pritzker Prize. Così, dai progetti Aria e Avia, nati proprio dieci anni fa, per questa edizione del Salone del Mobile Slamp presenta al pubblico Aria infinita, grande onda sinusoidale composta da lamine sottilissime di tecnopolimeri realizzate e assemblate a mano attorno a un corpo luminoso in Lentiflex.

Zaha Hadid, photo by Steve Double

Il risultato? Un’architettura luminosa poetica e fluttuante che si trasforma in continuazione, a seconda del punto di osservazione, scenografica e leggerissima e che, dalla misura minima di tre metri, può essere ampliata con un sistema modulare praticamente infinito, perfetto per illuminare grandi spazi andando oltre il concetto tradizionale di illuminazione.

Tra passato e futuro
Realtà pionieristica con base a Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti, Irthi Contemporary Crafts Council promuove iniziative culturali e creative per emancipare economicamente e socialmente le donne e sviluppare un’economia sostenibile a supporto del patrimonio artigianale degli Emirati Arabi Uniti. Insieme allo studio di consulenza creativa Mr.Lawrence, in occasione della Milano Design Week 2023, Irthi darà vita alla mostra Recipes for the Future. A Cross-Cultural Alchemy (in via Cesare Correnti 14, all’interno del distretto delle Cinque Vie).

IRTHI Recipes for the Future, A Cross-Cultural Alchemy

Tra le idee in mostra, quelle firmate da Studiopepe di Arianna Lelli Mami e Chiara Di Pinto che, recuperando tecniche antiche ma ancora attuali, ha lavorato con la terra nera, modellata a mano e cotta ad alta temperatura, e con gli intrecci tipici di questa zona degli Emirati Arabi Uniti per creare una collezione per la tavola e la cucina. Essiccatoi, fermentatori, germogliatori, recipienti per l’acqua. Mentre gli studenti della Facoltà di Architettura e Design dell’American University of Sharjah hanno mappato i diversi paesaggi che caratterizzano il territorio degli Emirati Arabi Uniti (Palm Oasis, Desertscape, Waterscape e Mountainscape), portando alla luce materiali autoctoni, metodi architettonici tradizionali e artigianato locale e scrivere innovative ricette per realizzare materiali da costruzione, un formato contemporaneo di “artigianato”.

Magnolia Chandelier
Anteprima italiana per il lampadario Mokuren, risultato della prima collaborazione tra il brand spagnolo Lladró e il designer giapponese Naoto Fukasawa. Il nuovo chandelier (da vedere al Padiglione 9, stand 211 del Salone) spicca per la purezza delle linee metalliche che si fondono con la delicatezza di candidi fiori in porcellana in un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione.

Mokuren Lladro

E prende ispirazione dalla bellezza aristocratica dei fiori della magnolia bianca, che in Giappone è simbolo dei legami eterni. Un progetto che colpisce per la capacità di unire natura, artigianato e design: tutti i fiori del lampadario sono infatti realizzati a mano dagli artigiani di Lladró nei laboratori a Valencia. Mentre il caldo bagliore della luce LED, filtrata attraverso la porcellana traslucida dei petali, crea una luce avvolgente e regolabile che abbraccia la struttura in alluminio laccato nero che evoca le linee dei rami della magnolia.