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Troppi detenuti senza processo, l'Ue ammonisce l'Italia: "Un abuso"

Giustizia

Le carceri italiane nel mirino dell'Unione Europea. Nel nostro paese un detenuto su tre si trova in carcere in custodia cautelare da oltre 6 mesi. Ma per Bruxelles va usata solo come ultima istanza

Mettere dietro le sbarre una persona non condannata può essere l'eccezione, non la regola. Il richiamo ai Paesi che, come l'Italia, fanno largo uso della custodia cautelare, è contenuto nelle raccomandazioni sui diritti procedurali di indagati e imputati presentate dalla Commissione europea. Bruxelles, oltre a dire la sua su come andrebbe amministrato il sistema carcerario, ha diffuso le statistiche sulle condizioni dei detenuti nell'Ue. Com'è noto, le carceri italiane sono in 'zona retrocessione'.

In galera senza condanna

L'Italia è tra le ultime in Europa in tutte e quattro le classifiche diffuse dall'Ue. Si parte con la durata media della custodia cautelare dei detenuti che non hanno scontato una pena definitiva. Con una detenzione media di sei mesi e mezzo, l'Italia si colloca tra i Paesi che rinchiudono in prigione le persone sotto processo per un periodo più lungo. Solo quattro Paesi Ue hanno dichiarato custodie cautelari di durata superiore: Slovenia (12,9 mesi), Ungheria (12,3), Grecia (11,5) e Portogallo (11). Le analisi della Commissione sono però prive dei dati su diversi Paesi Ue, come Francia e Germania.

Celle piene

Le prigioni del belpaese sono anche tra quelle che ospitano più detenuti sotto processo: il 31,5% del totale della popolazione carceraria a fronte di una media Ue inferiore al 25%. La terza classifica che vede l'Italia tra i peggiori della classe è quella sul sovraffollamento delle carceri che, in media, costringe oltre 105 detenuti a vivere nello spazio assegnato a 100 persone. L'Italia nel 2021 si è collocata tra gli otto Paesi Ue con una densità carceraria media superiore ai 100 detenuti ogni 100 posti. A farle compagnia ci sono la Romania (119,3), la Grecia (111,4), Cipro (110,5), il Belgio (108,4), la Francia (103,5), la Svezia (100,6) e l'Ungheria (100,5).

Quanto costano i detenuti

L'ultimo ranking che evidenzia le difficoltà del sistema detentivo tricolore riguarda i costi. Nonostante il sovraffollamento carcerario, ogni detenuto costa allo Stato italiano 135,5 euro al giorno a fronte di una media Ue di poco superiore ai 125 euro giornalieri. I detenuti più 'costosi' sono quelli del Lussemburgo (332,6 euro), seguiti da quelli in Svezia (303 euro) e Olanda (284 euro). Il Paese che spende meno per i suoi detenuti è invece la Bulgaria, con un costo giornaliero per detenuto pari all'equivalente nella valuta locale di 6 euro e 50 centesimi. 

Le richieste dell'Ue

Nel documento di raccomandazioni elaborato su richiesta dei ministri dell'Ue, la Commissione non solo ha chiesto che l'uso della custodia cautelare venga limitato come extrema ratio. Ha anche precisato che, se usato, il carcere preventivo va accompagnato da revisioni periodiche. Bruxelles ha inoltre stabilito standard minimi per le dimensioni delle celle: "Gli Stati membri dovrebbero assegnare a ciascun detenuto una superficie minima di almeno 6 m2 nelle celle a occupazione singola e 4 m2 nelle celle a più occupanti". Ma attenzione: "Il calcolo dello spazio disponibile deve includere l'area occupata dagli arredi ma non quella occupata dai servizi igienici".

"Gli Stati membri - si legge ancora - dovrebbero consentire ai detenuti di fare esercizio fisico all'aria aperta per almeno un'ora al giorno e dovrebbero fornire strutture e attrezzature spaziose e adeguate a tale scopo". Le raccomandazioni introducono inoltre misure specifiche per affrontare la questione della radicalizzazione nelle carceri, come incoraggiare gli Stati membri a effettuare una valutazione iniziale del rischio per determinare il regime appropriato applicabile ai detenuti sospettati o condannati per reati di terrorismo ed estremismo violento. Ad esempio, le autorità potrebbero prendere la decisione di impedire a questi stessi sospetti di avere contatti diretti con detenuti particolarmente vulnerabili. Vengono infine proposte misure particolari per le donne e le ragazze, le persone Lgbtiq, i cittadini stranieri, le persone con disabilità e altri detenuti vulnerabili.

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