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Tutti i sogni ancora in volo, Diodato sull'Arena di Verona vuota: "Raccontavo una storia condivisa"

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Nel 2020 il cantante si è esibito nel grande luogo dedicato ai concerti senza pubblico a causa delle restrizioni dovute alla pandemia

Dopo Gianni Morandi e Noemi, arriva sul palco di “Tutti i sogni ancora in volo” anche Diodato che entra in scena duettando con Massimo Ranieri sulle note di “Fai Rumore”, il brano vincitore del Festival di Sanremo nel 2020. Grandi emozioni grazie al connubio tra le due voci e all’intensità dell’interpretazione, ma, al di là dell’esibizione, a colpire sono le parole di Diodato per quanto riguarda l’esperienza in solitaria all’Arena di Verona, così vuota in quel periodo a causa delle restrizioni imposte per via della pandemia da Covid-19. 

Da Sanremo all’Arena di Verona

Dopo la performance canora, a prendere parola è il conduttore dello show in onda su Rai Uno: “Dovete sapere che questo meraviglioso ragazzo ha un grosso, grossissimo problema: non sa ancora quanto è bravo! Sono davvero molto contento di averti qui, di aver cantato questa canzone, che mi ha così colpito, insieme a te. Quando ti ho sentito a Sanremo, dietro le quinte, ho pensato: ‘Vabbè ragazzi, ma dove andate? Ha già vinto!’. Ti vedevo già con il premio in mano. Per me era sicuro il vincitore, ecco. Un altro ricordo che ho di te è quando ti ho visto all’Arena di Verona cantare questa canzone, un’Arena così grande e vuota che mi faceva male vederti. Cosa hai provato in quella occasione?”. 

Diodato svela: "Mi sentivo parte di un flusso"

In seguito ai ringraziamenti di rito per l’invito alla trasmissione, del quale si dice onorato, Diodato dichiara: “Non mi sono mai sentito solo in quell’Arena perché mi sentivo parte di un flusso di umanità, in qualche modo stavo cantando e raccontando una storia che in quel momento apparteneva a tante persone. C’era un’emozione molto forte e condivisa, e tutti noi volevamo un momento di liberazione. Ho avuto il privilegio di poter rappresentare davvero tante persone”.

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