Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Twitter, Musk chiede sconto del 30% sul prezzo d’acquisto. Apollo e Sixth Street si sfilano dall’affare

Continua la telenovela tra Twitter e Musk Mentre è in atto una corsa contro il tempo per chiudere la maxi acquisizione da 44 miliardi di dollari prima del 17 ottobre, giorno in cui è fissata l’udienza del processo che dovrebbe stabilire chi tra le due parti aveva ragione dopo il passo indietro del numero uno di Tesla, sui giornali si continua a parlare della fantomatica super App in grado di racchiudere al suo interno altre app e numerose funzioni che Musk vorrebbe creare nei prossimi anni. 

In questo contesto, Reuters ha reso nota una novità di carattere finanziario che potrebbe ulteriormente complicare la vita al visionario imprenditore.

La telenovela Musk-Twitter in breve

Facciamo un riassunto delle puntate precedenti: ad aprile Musk aveva messo sul piatto 54,2 dollari per azione, pari a 44 miliardi di dollari, per acquistare Twitter. Tre mesi dopo, a luglio, il patron di Tesla aveva fatto retromarcia, accusando Twitter di non aver fornito dati reali su spam e bot. Gli account falsi, a suo avviso, sono superiori al 5% indicato dalla piattaforma. La compagnia aveva reagito facendogli causa in un tribunale del Delaware per costringerlo ad onorare l’impegno, sostenendo che la questione dei bot fosse un pretesto per uscire da un’operazione che Musk non reputata più vantaggiosa. 

Le prime udienze non sono state molto favorevoli per Musk: la giudice Kathaleen McCormick, da un lato lo ha autorizzato ad utilizzare le rivelazioni di una “talpa” interna, l’ex capo della sicurezza di Twitter, Pieter Zatko, secondo cui la società ha ingannato le autorità americane anche sugli account falsi, dall’altro ha respinto la sua richiesta di rinviare il processo perché “anche un ritardo di quattro settimane rischierebbe di arrecare a Twitter un danno troppo grande da giustificare”. 

In ogni caso i legali di Musk temono che, nonostante la talpa, sarebbe difficile provare gli avversi effetti materiali delle sue accuse, che sono il requisito per uscire dal contratto. 

Martedì è arrivata la retromarcia della retromarcia: con un colpo di spugna, Musk ha cancellato gli ultimi 6 mesi e si è offerto di comprare Twitter per 44 miliardi di dollari, vale a dire la stessa identica cifra offerta ad aprile.

Apollo e Sixth Street fuori dall’affare

Secondo quanto rivelato da Reuters, Apollo Global Management e Sixth Street Partners, che avrebbero dovuto offrire un finanziamento azionario privilegiato da 1 miliardo di dollari nell’ambito dell’operazione, attualmente non sarebbero più in trattative con Musk. 

I negoziati si sarebbero infatti conclusi mesi fa, poco prima della marcia indietro di luglio e adesso sembra che i finanziamenti siano definitivamente sfumati. 

Secondo l’agenzia di stampa, dunque, Musk fornirà gran parte dei 44 miliardi di dollari attraverso i fondi che ha raccolto vendendo la sua partecipazione in Tesla e appoggiandosi al finanziamento azionario di grandi investitori, mentre le principali banche si sono impegnate a fornire 12,5 miliardi di dollari.

Musk voleva uno sconto del 30%

Ma c’è di più. Il New York Times, citando fonti vicine al dossier, afferma che Elon Musk puntava a ottenere uno sconto del 30% sul prezzo di acquisto di Twitter. I legali del patron di Tesla avevano offerto circa 31 miliardi di dollari per l’acquisizione rispetto ai 44 miliardi messi sul piatto all’inizio. Nel corso delle trattative, però, lo sconto si era poi ridotto al 10%, per poi sfumare definitivamente riportando il valore dell’affare al prezzo iniziale. La conferma arriva anche dal Wall Street Journal, secondo cui Twitter e Musk avrebbero discusso senza successo per settimane su una possibile riduzione del prezzo prima che Musk cambiasse idea e decidesse di procedere sulla base dei termini stabiliti all’inizio.