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Ucraina, la maggioranza lavora a una mozione unitaria: proroga aiuti e invio di armi per tutto il 2023

La coalizione di centrodestra lavora a una mozione unitaria sull'Ucraina da presentare domani (martedì 29 novembre) nell'Aula della Camera. Come riferiscono fonti parlamentari della maggioranza, l'emendamento dovrebbe confermare l'impegno dell'Italia a sostegno dell'Ucraina per tutto il 2023. L'orientamento, dunque, è quello di proporre una proroga di alcuni mesi, probabilmente anche per tutto il prossimo anno, per aiutare Kiev con la concessione di tutti gli strumenti utili - anche armamenti - per combattere contro l'invasione. Il testo unitario, a firma Fdi, Lega e Fi, verrà contrapposto alle tre mozioni dell'opposizione, la prima a firma 5Stelle, la seconda dell'Alleanza verdi sinistra e la terza di Azione-Italia Viva.

Nella mozione della maggioranza, infatti, si impegna il governo - si legge nel testo - "a sostenere le iniziative normative necessarie a prorogare fino al 31 dicembre 2023 l'autorizzazione, previo atto di indirizzo delle Camere, alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell'Ucraina nei termini e con le modalità stabilite dall'articolo 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14". La Camera "impegna il Governo a voler illustrare preventivamente alle Aule parlamentari l'indirizzo politico da assumere in occasione di consessi di carattere internazionale riguardanti il conflitto Russia-Ucraina, compreso quello concernente l'eventuale invio di forniture militari, al fine di tenere conto degli indirizzi dalle stesse formulati", si legge al primo punto della bozza del 16 novembre della mozione del Movimento 5 Stelle sul conflitto tra Russia e Ucraina alla vigilia dell'esame in programma domani alla Camera.

Mozione FdI: riconoscere Holodomor come genocidio ucraino

Fratelli d'Italia presenterà una mozione per chiedere il riconoscimento ufficiale dell'Holodomor come genocidio ucraino, come ha annunciato il partito ricordando come con il termine 'Holodomor' si indichi "lo sterminio per fame del popolo ucraino, pensato nel 1932 e realizzato dal regime comunista sovietico di Stalin nel periodo che va da gennaio a giugno 1933, che provocò circa quattro milioni di vittime e distrusse una parte significativa della popolazione. Secondo le stime, venne sterminato in totale un quarto della popolazione rurale ucraina, tra uomini, donne e bambini". La conferenza di illustrazione del provvedimento si terrà domani alle 16 presso la sala stampa della Camera dei Deputati. Attesi - oltre al capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti e all'onorevole Galeazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti - Yaroslav Melnyk, ambasciatore straordinario e plenipotenziario d'Ucraina nella Repubblica Italiana, il senatore Giulio Terzi, presidente della quarta Commissione permanente del Senato per le Politiche dell'Unione europea e il deputato Giangiacomo Calovini, capogruppo di Fratelli d'Italia nella terza Commissione Affari esteri e comunitari alla Camera.

"Fratelli d'Italia con questa mozione chiede che quella mattanza di matrice comunista sia riconosciuta come genocidio. E ci auguriamo che tutte le forze politiche, d'intesa con il Parlamento, si uniscano alla nostra iniziativa", ha dichiarato Foti.

Mozione Iv, governo assicuri l'invio di armi all'Ucraina

Il governo si impegni "a proseguire senza riserve l'attività di sostegno, economico e militare, a Kyiv e al popolo ucraino" anche "mediante l'invio di nuovi equipaggiamenti bellici". Lo prevede la mozione depositata alla Camera dal gruppo Azione - IV sugli aiuti militari a Kiev, in vista della discussione in calendario domani sul conflitto. Il gruppo, che chiede al governo di tenere "informato il Parlamento", invita anche l'esecutivo ad "adottare iniziative" per esigere dalla Russia la "cessazione delle operazioni belliche e il ritiro" delle forze militari dall'Ucraina volto ad aprire la strada ad un "cessate il fuoco".

Calenda: mozione per impegnare il governo a proseguire il sostegno a Kiev

Con Azione-Italia viva "abbiamo depositato alla Camera una mozione per l'Ucraina in cui si impegna il governo a proseguire l'attivita' di sostegno economico e militare a Kiev, in piena continuita' con le azioni intraprese dal governo Draghi", scrive su Twitter il segretario di Azione, Carlo Calenda.

I deputati Pd: proseguire nel pieno sostegno a Kiev

Anche il Pd sollecita il governo "a proseguire nell'impegno volto a garantire pieno sostegno all'Ucraina mediante tutte le forme di assistenza che dovessero essere necessarie, per assicurare il diritto all'autodifesa individuale e collettiva, previsto dall'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Questo significa continuare ad assicurare massima vicinanza e solidarietà al popolo e alle istituzioni ucraine. Come ribadiamo nella nostra mozione, chiediamo inoltre al governo di portare avanti ogni tentativo, in ogni sede internazionale, per un immediato cessate il fuoco e il ritiro delle forze militari russe, ripristinando il rispetto della piena sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina - spiega il vice capogruppo democratico alla Camera, Piero De Luca - Impegniamo poi lo stesso governo a prevedere il necessario e ampio coinvolgimento delle Camere sugli sviluppi riguardanti il conflitto secondo le modalità previste dal decreto legge 25 febbraio 2022, n. 14, e a stabilire che allo scadere dello stesso decreto, nella non auspicabile ipotesi del protrarsi del conflitto, l'impegno dell'Italia nel sostegno a Kiev sia oggetto di un apposito provvedimento legislativo".

Mozione Avs: interrompere fornitura equipaggiamento militare

La mozione di Alleanza Verdi e Sinistra sul conflitto Russia-Ucraina, depositata alla Camera, che sarà esaminata domani dall'Aula, impegna il governo "a cambiare strategia e approccio dando priorità alla costruzione di un processo di pace e all'attivazione di canali negoziali, ad adottare, per quanto di competenza, iniziative normative volte a dare sistematicità alle attività dei Corpi civili di pace, riconoscendone pienamente il valore di prevenzione e trasformazione dei conflitti, nella difesa non armata e nonviolenta alternativa all'uso della forza, a lavorare alla convocazione di una conferenza multilaterale per la pace e la sicurezza guidata dalle Nazioni unite" e "a interrompere la fornitura di equipaggiamento militare, concentrando tali risorse sull'assistenza umanitaria e la ricostruzione"