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Ucraina, Stoltenberg: “Nato non è parte conflitto e non lo sarà”

Secondo giorno del vertice Nato con i ministri degli esteri a Bucarest

Il segretario risponde alle accuse di Lavrov e sostiene la necessità di fare di più per proteggere infrastrutture vitali

Arriva la replica di Jens Stoltenberg alle parole di Sergey Lavrov che ha accusato la Nato di essere entrata nel conflitto tra Russia e Ucraina. “In questo momento critico, il nostro continuo sostegno all’Ucraina è più importante che mai. La Nato non è parte del conflitto, non saremo trascinati nella guerra di Putin”, ha detto il segretario generale della Nato parlando durante una conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. “Sosteniamo l’Ucraina nel suo diritto all’autodifesa, un diritto sancito dalla Carta delle Nazioni Unite”, ha continuato Stoltenberg 

Fare di più per proteggere infrastrutture vitali

Stoltenberg ha poi detto che la Nato ha raddoppiato il numero di navi che pattugliano il Mare del Nord e il Mar Baltico dopo le esplosioni del Nord Stream e ha intensificato la condivisione delle informazioni. “Ma dobbiamo fare di più per aiutare a proteggere questa infrastruttura vitale“, ha aggiunto.

Germany Norway
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Stoltenberg ha accolto con favore l’iniziativa tedesco-norvegese per un “centro Nato per le infrastrutture sottomarine”, che secondo lui “fornirà agli alleati una migliore conoscenza della situazione, mapperà le nostre vulnerabilità” e contribuirà a scoraggiare eventuali attacchi contro le infrastrutture sottomarine degli alleati.

Scholz: “Proteggere infrastrutture critiche sottomarine”

Dal canto suo, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha richiamato l’attenzione sul tema della tutela delle infrastrutture critiche sottomarine. Le esplosioni (nel Baltico) “hanno dimostrato che dobbiamo rivalutare completamente i rischi per le nostre infrastrutture energetiche”, ha detto Scholz che aveva già dichiarato di “prendere molto sul serio la protezione delle nostre infrastrutture critiche, e nessuno dovrebbe credere che gli attacchi rimarrebbero senza conseguenze”.

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