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Una cometa più vicina che mai

La cometa che si vede in questi giorni nel cielo ha viaggiato per 50mila anni prima di arrivare a farsi vedere. Si chiama C/2022 E3 (ZTF) ed è stata scoperta il 2 marzo 2022, proveniente dalle regioni più esterne del Sistema Solare. L'ha trovata lo Zwicky Transient Facility, un programma di ricerca fatto con il telescopio Schmidt da 120 cm dell’Osservatorio del Monte Palomar. Ogni due giorni, spiega l'Unione Astrofili Italiani, scandagliando tutto il cielo grazie ad una camera realizzata con un mosaico di CCD, Charge-Coupled Device, che inquadra un campo di quasi sette gradi. La cometa ha un aspetto strano con due code di polveri e di gas orientate nel cielo in modo ben distinto.

La si vede benissimo nell'immagine pubblicata come foto del giorno dalla Nasa il 28 gennaio 2023. La cometa è accanto all'Etna innevata. Fotografata da Dario Giannobile il 23 gennaio.

Tempi e modi

Il 12 gennaio è passata a una distanza dal Sole di 116 milioni di chilometri. Il primo febbraio alle 18 e 11 la cometa passerà nel punto più vicino alla Terra, a circa 42.5 milioni di chilometri dal nostro pianeta. La cometa si potrebbe vedere anche a occhio nudo nel periodo di massimo avvicinamento e perfette condizioni come alta montagna e cielo senza Luna, ma prima e dopo con un binocolo o un piccolo telescopio.

La cometa sarà osservabile per tutta la notte verso Nord. «La cometa ora sta abbandonando la Corona Boreale e attraverserà i confini del Drago, dell’Orsa Minore, Giraffa, Auriga e Toro. Un magnifico volo che la porterà a transitare ad una decina di gradi dalla Stella Polare alla fine di gennaio. Passerà inoltre vicino a Capella intorno al 5 febbraio e a Marte l’11 dello stesso mese», spiega Giannantonio Milani della Sezione Comete UAI.

Per osservare la coda distintamente è necessario un cielo molto limpido e preferibilmente lontano dall’inquinamento luminoso e atmosferico. Nel momento di massimo avvicinamento la luminosità della chioma sarà distribuita su di una superficie ampia e quindi non ben distinguibile con la Luna in cielo. L’aspetto potrebbe essere quello di una nube diffusa più luminosa al centro.

Cosa serve per l'osservazione

Lo strumento più comodo è un binocolo, fissato su di un treppiede, meglio se di 70-80 mm o più di apertura. Ovviamente i telescopi di ogni tipo utilizzati a bassi ingrandimenti, usando indicativamente un ingrandimento pari a un quarto del diametro dell’obiettivo del telescopio in millimetri. Per vederla on line c'è la diretta di UAI il 30 gennaio alle 21.

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