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Una tazza di latte e caffè combatte l'infiammazione: la scoperta di uno studio

Latte e caffè

Una nuova ricerca ha dimostrato che la combinazione di polifenoli (presenti in frutta e verdura ma anche nel caffè) e proteine (del latte, ad esempio) potenziano la risposta infiammatoria dell’organsimo

Quando l’organismo subisce danni a tessuti o viene attaccato da agenti patogeni (batteri, virus, parassiti, funghi), attiva un meccanismo di difesa detto "risposta infiammatoria", che ha l'obiettivo di localizzare ed eliminare la causa dell’infiammazione promuovendo la guarigione. Tuttavia, alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato come l’infiammazione può essere scatenata anche da alcuni alimenti, come carboidrati raffinati, cibi fritti, bibite e dolci, carne rossa e carni trasformate. Quando l’infiammazione diventa cronica (duratura) può essere molto pericolosa poichè è associata a molte patologie come malattie cardiache, diabete di tipo 2, artrite, depressione, Alzheimer ed anche alcuni tipi di tumori. Uno degli strumenti più potenti per combattere l’infiammazione è l’alimentazione: studi hanno mostrano che alcuni cibi possono aiutare l’organismo a rafforzare le difese immunitarie, così da prevenire gli stati infiammatori e incentivarne la cura. Tra questi ci sono i pomodori, le verdure a foglia verde (come spinaci, cavolo nero, bietole, ecc ), i pesci grassi (come salmone, sgombro, tonno e sardine), la frutta fresca (come arance, ciliegie, mirtilli e fragole), la frutta secca (come mandorle e noci) e l’olio d’oliva.

Ora due nuovi studi dell'Università di Copenaghen hanno scoperto come la combinazione di polifenoli (molecole antiossidanti naturali presenti in molti alimenti) e amminoacidi (i mattoni delle proteine) può raddoppiare la capacità dell’organismo nel combattere l’infiammazione. "Nei nostri studi - hanno affermato gli autori - dimostriamo che quando un polifenolo reagisce con un amminoacido, come in una tazza di latte e caffè, il suo effetto inibitorio sull'infiammazione nelle cellule immunitarie viene potenziato". Gli studi sono stati pubblicati sul Journal of Agricultural and Food Chemistry e sulla rivista Food Chemistry.

Cosa sono i polifenoli

I polifenoli sono un gruppo di molecole antiossidanti naturali che abbondano soprattutto nella frutta e nella verdura fresca, ma si trovano anche nel tè verde e nel tè nero, nel caffè, nel vino rosso, nella birra, nel cioccolato, nelle olive e nell'olio extravergine di oliva, e nella frutta a guscio. Queste sostanze hanno diverse proprietà benefiche per l’organismo, in primis capacità antiossidanti e antinfiammatorie: sono, infatti, in grado di proteggere le cellule dallo stress ossidativo, cioè dai danni causati dai radicali liberi. I polifenoli sono molto utilizzati nell'industria alimentare per ridurre al minimo l'ossidazione dei grassi, nonché il deterioramento della qualità degli alimenti, per evitare sapori sgradevoli e irrancidimento. Ma sono anche considerati un toccasana per l'uomo, poiché, come abbiamo visto, aiutano a ridurre lo stress ossidativo che dà origine all'infiammazione. Tuttavia, molto rimane sconosciuto su queste sostanze, e su come reagiscono con altre molecole.

Polifenoli e proteine generano un'azione antinfiammatoria sinergica

Nel primo studio, i ricercatori dell’Università di Copenaghen hanno indagato su cellule immunitarie in provetta l'effetto antinfiammatorio che deriva della combinazione di polifenoli e proteine. Per farlo, i ricercatori hanno preso un gruppo di cellule immunitarie, dividendole in tre gruppi (un gruppo ha ricevuto varie dosi di polifenoli che avevano reagito con un amminoacido, un gruppo ha ricevuto solo polifenoli nelle stesse dosi, e un gruppo non ha ricevuto nulla) e stimolato in queste una risposta infiammatoria per vedere la reazione.

Alla fine dell’esperimento, gli scienziati hanno visto che le cellule immunitarie trattate con la combinazione di polifenoli e amminoacidi erano due volte più efficaci nel combattere l'infiammazione rispetto alle cellule a cui erano stati aggiunti solo i polifenoli. "È interessante - ha affermato Andrew Williams, autore senior dello studio - aver osservato l'effetto antinfiammatorio negli esperimenti sulle cellule. Il prossimo passo sarà studiare gli effetti negli animali".

Il caffè e latte ha un effetto antinfiammatorio potenziato

Nel secondo studio, i ricercatori hanno scoperto che le molecole, polifenoli e amminoacidi, si legano tra loro anche in una bevanda a base di caffè e latte. I chicchi di caffè, infatti, sono ricchi di polifenoli, mentre il latte è ricco di proteine. "I risultati del nostro esperimento - ha affermato la prof.ssa Marianne Nissen Lund, che ha diretto lo studio - hanno mostrato che la reazione tra polifenoli e proteine avviene anche in una bevanda che unisce latte e caffè. In effetti, la reazione avviene così rapidamente che è stato difficile non osservarla".

Meglio il caffè espresso

Per preparare il cappuccino meglio scegliere il caffè espresso. Secondo uno studio, pubblicato nel 2022 sulla rivista Antioxidants, gli effetti antiossidanti del caffè (combattere l'azione nociva dei radicali liberi), sono dipendenti anche dal tipo di preparazione: il caffè espresso ha effetti maggiori rispetto sia al caffè americano che al caffè solubile. Questi risultati sono coerenti con quanto osservato in studi precedenti che avevano dimostrato che il caffè espresso presenta un maggiore contenuto di polifenoli, con particolare riferimento ai tre isomeri dell'acido caffeilchinico (CQA) che costituiscono dal 66% al 71% dei polifenoli totali nel caffè espresso.

Anche altre combinazioni di cibi possono avere un effetto antinfiammatorio potenziato

I ricercatori danesi ritengono che la reazione e l'effetto antinfiammatorio potenziato si verifica anche quando vengono combinati altri alimenti costituiti da proteine e frutta o verdura. "Posso immaginare - ha affermato la prof.ssa Lund - che qualcosa di simile accada, ad esempio, in un piatto di carne con verdure o in un frullato, se ti assicuri di aggiungere proteine come latte o yogurt".

Oltre alla comunità scientifica, anche l'industria si è resa conto degli importanti benefici che apportano i polifenoli all'organismo, pertanto, sta lavorando su come aggiungere le giuste quantità di polifenoli negli alimenti per ottenere la migliore qualità. I nuovi risultati della ricerca sono importanti in un tale contesto. "Poiché gli esseri umani non assorbono così tanti polifenoli - hanno spiegato Lund - molti ricercatori stanno studiando come incapsulare i polifenoli in strutture proteiche che migliorano il loro assorbimento nel corpo. Questa strategia ha l'ulteriore vantaggio di potenziare gli effetti antinfiammatori dei polifenoli".