A 68 anni è considerata la prima rocker italiana, antesignana della Nannini al pari di Loredana Berté che ha calcato l'Ariston nella prima serata di questa edizione
Sanremo – Nel 1982 voleva tagliarsi le vene, 42 anni fa cantava all'Ariston la mania del bisturi: non ha ancora smesso di rischiare Rettore, Donatella Rettore. Nella serata delle cover, canta la sua Splendido splendente insieme a La Rappresentante di lista. In Lamette, la trasgressione recitava “dammi una lametta che mi taglio le vene”: “State allerta, saremo radioattivi, emaneremo onde speciali” ha avvertito il pubblico di Sanremo, ancora provocatoria e ribelle.
Chioma ossigenata riccia, abiti in pelle e anfibi su un fisico invidiabile, a 68 anni è considerata la prima rocker italiana, antesignana della Nannini al pari di Loredana Berté che ha calcato l'Ariston nella prima serata di questa edizione. Si esibisce nella giornata di Lucio Dalla, il 4 marzo, e non tutti sanno che la sua fortuna arriva proprio dall’incontro con il maestro bolognese, che notò subito il suo grande talento, unito a un'irriverenza e a uno spirito fuori dal comune, e la chiamò come spalla per il suo tour estivo. Splendido splendente, Lamette, Kobra, Amore stella e tanti altri successi nella sua lunga carriera.
Nel 2020 la cantante veneta ha dovuto affrontare una malattia, che pure non l'ha fiaccata nella tempra: dopo essere stata operata all'Istituto oncologico di Vicenza, ha dovuto sottoporsi a un nuovo intervento urgente, come ha raccontato lei stessa su Twitter, in pieno lockdown. “Il mio in mezzo a questa bufera sarà solo un tuono in più. Debbono rioperare e in fretta. Ciao a tutti, vi voglio bene. Abbiate cura di Claudio, Orso, Lupo e Collins”. Claudio Rego è il marito musicista, mentre gli altri sono gli amatissimi cani. A meno di un anno di distanza, Rettore è pronta a riprendersi la scena per supportare La Rappresentante di lista (LRDL), il duo formato da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina.