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Usa, Elon Musk accusa la Sec di “imbavagliarlo”

Musk-Twitter

Il fondatore di Tesla contro la Consob americana che lo obbliga, con un accordo del 2018, a una revisione preventiva di tutti i suoi tweet da parte dell'ufficio legale di Tesla

Elon Musk contro la Securities and Exchange Commission, l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della Borsa valori.  Il Ceo di Tesla accusa la Sec di “imbavagliarlo” violando il suo diritto alla libertà di parola e lo fa tramite i suoi legali che hanno depositato una memoria difensiva alla Corte d’Appello Federale di Manhattan. Il documento, firmato dall’avvocato Alex Spiro, fa riferimento a un accordo siglato nel 2018 in cui l’autorità di controllo della Borsa americana obbliga l’ufficio legale di Tesla a una revisione ai raggi x di tutti i tweet del visionario miliardario prima della loro pubblicazione.

Un’intesa che nasce dal patteggiamento tra Musk e la Sec per una multa di 20 milioni. Oltre alla revisione dei cinguettii l’accordo prevedeva la rinuncia di Musk alla presidenza della multinazionale americana specializzata in auto elettriche per almeno tre anni. Una controversia nata proprio per via di un tweet in cui il fondatore di Space X aveva annunciato l’idea (mai realizzata) di fare un’offerta per delistare Tesla a 420 dollari ad azione sostenendo che avesse i fondi necessari per la transazione. Affermazioni che avevano creato un certo scalpore e che la Consob americana aveva bollato come false e ingannevoli.

Am considering taking Tesla private at $420. Funding secured.

— Elon Musk (@elonmusk) August 7, 2018

Tornando all’attualità,  l’avvocato Spiro sostiene che il problema dell’accordo sia proprio questa approvazione preventiva richiesta a Musk prima di “cinguettare” liberamente. Una “museruola imposta dal governo alle parole del signor Musk prima ancora che vengano pronunciate”, sostiene il legale secondo cui si tratta di un accordo che viola il Primo Emendamento e che “vieta futuri discorsi legali su una serie di argomenti non compresi nell’accordo”. Proprio per questo motivo, nella memoria difensiva, viene chiesto alla Corte d’Appello di annullare o modificare l’accordo tra Musk e la Sec. Dal canto suo l’autorithy americana sostiene che il paperone d’America abbia violato nuovamente l’accordo con un tweet del novembre dello scorso anno in cui chiedeva ai follower se dovesse o meno vendere il 10% delle sue azioni Tesla. Un cinguettio, anche in quel caso, che non era passato inosservato da mercati e azionisti.

Much is made lately of unrealized gains being a means of tax avoidance, so I propose selling 10% of my Tesla stock.

Do you support this?

— Elon Musk (@elonmusk) November 6, 2021

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