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L'inflazione statunitense rallenta, i prezzi al consumo +8,5% a luglio

 L'inflazione sta rallentando negli Stati Uniti. I prezzi al consumo sono aumentati dell'8,5% a luglio, al di sotto delle aspettative degli analisti dell'8,7% e del 9,1% a giugno.

Dopo il rallentamento dei dati sull'inflazione negli Stati Uniti, i mercati azionari europei sono migliorati. Nel Vecchio Continente Milano registra un netto incremento dell'1%. Anche Francoforte (+ 0,9%), Parigi e Madrid (+ 0,5%) e Londra (+ 0,2%) sono risultate positive

I rendimenti dei titoli di Stato europei a 10 anni sono fortemente diminuiti dopo il rallentamento dell'inflazione statunitense.
Lo spread tra BTP e Bund è sceso da 210 punti di inizio sessione a 208 punti. I rendimenti decennale italiani scendono al 2,94%.
Anche i tassi di interesse nei paesi "periferici" sono diminuiti, con il tasso di interesse a 10 anni della Spagna all'1,95% (-5,4 punti base) e il tasso della Grecia al 3,1% (-6,6 punti).


Il rallentamento dell'inflazione è stato associato al calo dei prezzi della benzina e delle tariffe aeree. Su base mensile i prezzi al consumo sono rimasti invariati e l'indice core (monitorato dalla Fed, esclusi alimentari ed energia) ha registrato un guadagno ciclico dello 0,3%. In ogni caso, la decelerazione dei prezzi, che non è lontana dai massimi degli ultimi 40 anni, è una buona notizia per la Casa Bianca e la Fed, che sono in prima linea nella lotta all'inflazione.