L’inquietante allerta lanciato nelle scorse ore ha spaventato i 2 miliardi di utenti di WhatsApp: la piattaforma di messagistica non è sicura?

Negli anni passati alcune fughe di notizie e alcuni scandali hanno messo in dubbio la sicurezza di tutti social gestiti da Meta. L’azienda di Zuckerberg ha perso qualche utente a causa di questi eventi, ma nel complesso è riuscita a mantenere la fiducia della maggior parte delle persone che hanno account sulle sue piattaforme.

L’ultima fuga da WhatsApp si è verificata all’inizio dello scorso anno, quando la nuova politica della privacy stilata da Meta ha di fatto informato gli utenti che i dati della app di messaggistica istantanea sarebbero stati condivisi con Facebook per quelli che sceglievano di aprire un account business. L’obbligo di accettare le nuove regole ha spaventato molti e costretto Meta a rallentare il cambio delle policy e spiegare meglio la situazione per tranquillizzare tutti.

In quel periodo a beneficiare della diaspora da WhatsApp è stato soprattutto Telegram, app concorrente russa che pone da sempre un grandissimo accento sulla privacy dei propri utenti e delle loro conversazioni. Il periodo di flessione dell’app americana però non ha incrinato la posizione dominante sul mercato della stessa, visto che ancora oggi sono oltre 2 miliardi gli utenti che utilizzano quotidianamente la piattaforma.

WhatsApp non è sicuro per gli utenti? L’allerta inquietante del proprietario di Telegram

Proprio da Telegram, nello specifico dal presidente della compagnia Pavel Durov. Il magnate russo autoesiliatosi dal suo Paese natio ha scritto nelle scorse ore su Twitter che gli utenti WhatsApp non saranno mai al sicuro dagli hacker se continueranno ad utilizzare l’app: “Ogni anno veniamo a conoscenza di nuovi bug di WhatsApp che compromettono tutti i dati dei suoi utenti. Non importa quanto stiate attenti, se avete WhatsApp installato sullo smartphone ogni dato e programma sarà accessibile agli hacker”.

Durov è convinto che chi usa WhatsApp non avrà mai la certezza di essere al sicuro da furti e frodi e a chi lo accusa di voler fare pubblicità alla propria azienda risponde: “Non voglio spingere nessuno ad utilizzare Telegram, perché non ha più bisogno di pubblicità. Potete usare qualsiasi app di messaggistica istantanea al posto di WhatsApp, perché questa è stata utilizzata come strumento spia per 13 anni”. Insomma secondo Durov gli sforzi compiuti dai tecnici che lavorano sull’app di Meta non sono stati sufficienti a colmare le lacune ed i bug sulla sicurezza presenti sulla piattaforma e sarebbe meglio utilizzare qualsiasi altra app, è un consiglio davvero disinteressato?