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Venti di recessione piegano Borse e petrolio. Crolla la sterlina dopo maxi taglio tasse

ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa giornata dei mercati

Timori per una recessione imminente e per le strette delle Banche centrali. Petrolio e prezzi del gas in calo. Spread in rialzo a 224 punti prima del voto. Euro a minimi da autunno 2002 su dollaro, sterlina a livello più basso da 1985. Bund supera la soglia del 2%

di Stefania Arcudi ed Enrico Miele

23 settembre 2022

Illustrazione di Laura Cattaneo / Il Sole 24 Ore

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Il netto calo del petrolio, a causa dei dubbi sulla domanda globale di energia, e gli indici Pmi, che confermano il rallentamento dell’economia europea colpita dall’inflazione, Germania in testa, mandano ko le Borse europee. Milano è tra le peggiori, quando si avvicinano le elezioni di domenica, con lo spread in leggera risalita a 224 punti. In rosso anche Wall Street.

Inoltre, gli indici continuano a fare i conti con i timori per una recessione imminente e le strette monetarie delle Banche centrali, dalla Federal Reserve alla Bce, per cercare di frenare la corsa record dell’inflazione. Questa settimana è toccato, tra gli altri, anche a Svezia, Norvegia e Regno Unito rivedere al rialzo i tassi d’interesse, mosse che hanno mandato in sofferenza i principali listini del Vecchio Continente sulla prospettiva di una serie di aumenti più rapidi delle attese (a partire dalla Federal Reserve). Così, frenati in particolare dal comparto auto ed energetico, si muovono in calo il CAC 40 di Parigi, il DAX 40 di Francoforte, in attesa della revisione del rating da parte di S&P, l'IBEX 35 di Madrid, l'AEX di Amsterdam e il FT-SE 100 di Londra.

Wall Street in netto ribasso

Apertura in deciso calo a Wall Street, con gli indici che si avviano verso una settimana in forte ribasso. Alla vigilia, lo S&P 500 ha chiuso ai minimi da luglio, sotto i 3.760, con l'avanzare della paura di una recessione. Goldman Sachs ha tagliato le previsioni per lo S&P 500 alla fine dell'anno da 4.300 a 3.600, citando i forti rialzi dei tassi d'interesse, che la Federal Reserve intende portare avanti finché l'inflazione non sarà sotto controllo. Dall'attuale 3-3,25%, livello che non veniva raggiunto dal 2008, i banchieri prevedono per i tassi d'interesse un picco al 4,6% il prossimo anno.

Milano a picco prima del voto di domenica

Per Piazza Affari è l’ultima seduta prima delle elezioni politiche e il FTSE MIB si muove in netto ribasso. Gli osservatori che attendono al varco l’esito delle urne per capire la possibile composizione del nuovo governo dopo la caduta anticipata del premier Mario Draghi, coi tanti dossier «caldi» sul tavolo, dal Pnrr alla rete unica.
Il focus è stato anche sugli indici Pmi di Francia (in discesa a 47,8 punti, sotto la soglia dei 50 punti), Germania (in calo a settembre, al minimo in 28 mesi), Eurozona (l'indice servizi è sceso a 48,9, manifatturiero a 48,5) e Gran Bretagna. Intanto, prosegue il calo delle immatricolazioni di veicoli commerciali in Europa (Ue, Uk ed Efta). A luglio scorso il calo, infatti, rispetto allo stesso mese del 2021, è stato del 17,7%, scendendo a 149.420 nuove immatricolazioni.

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A Milano giù oil e auto, occhi ancora su Tim

A Milano resta sotto i riflettori Telecom Italia, mentre sale l’attesa per la possibile offerta di Cdp sulla rete dopo la scadenza elettorale. Subiscono forti vendite i petroliferi con Tenaris, Eni e Saipem, il lusso con Moncler e l’industria con Leonardo - Finmeccanica. In territorio negativo anche tutti gli altri titoli del listino principale, dalle banche agli assicurativi.

Restano timori inflazione, Banche centrali e conflitto Ucraina

I mercati sono comunque influenzati dai timori sugli effetti delle politiche restrittive delle Banche centrali impattare sui listini europei. L’aumento del costo del denaro, per combattere l’inflazione, continua a preoccupare gli investitori, ormai spaventati dal rischio recessione. Le principali Borse europee hanno segnato ribassi dopo le mosse della Federal Reserve e della Bank of England che hanno deciso entrambe di alzare il costo del denaro. Mosse che, peraltro, hanno spinto in alto anche gli interessi dei Titoli di stato (il Treasury a dieci anni negli Usa si attesta al 3,69%, quello sul Btp italiano al 4,2%). A preoccupare i mercati, inoltre, resta lo scenario di escalation militare in Ucraina, dopo le minacce del presidente russo, Vladimir Putin, sull’eventuale uso delle armi nucleari.

Andamento dello spread Btp / Bund

Spread in rialzo a 224 punti prima del voto

Andamento in leggero rialzo per lo spread BTp-Bund nell'ultima seduta prima delle elezioni. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005494239) e il pari scadenza tedesco è indicato a 224 punti base, contro i 220 dell'avvio e i 221 delll'ultimo riferimento. In leggero calo anche il rendimento del BTp decennale che ha segnato una prima posizione al 4,17% dal 4,19% del closing precedente.

Rendimenti Eurozona in crescita, Bund supera soglia 2%

Salgono i rendimenti dei titoli di Stato della Zona euro dopo la raffica di rialzi dei tassi di interesse annunciati nei giorni scorsi dalle banche centrali per arginare l'inflazione. Nella zona euro i rendimenti sono in generale aumento, con i rendimenti dei bond dei Paesi periferici che sotto-performano i bond dei Paesi della 'Core Europe'. Così il BTp decennale benchmark vede salire il suo rendimento di 6 punti base al 4,25% mentre il Bono decennale spagnolo vede salire il rendimento di 5 punti base al 3,13%. Più contenuto l'incremento registrato dai bond di Francia e Germania: l'OaT decennale oscilla al momento intorno al 2,55% (2,51% giovedì) mentre il Bund tedesco sulla scadenza decennale, con un aumento di 4 punti base, vede salire il suo rendimento oltre la soglia del 2%, al 2,01 per cento,

Euro si indebolisce ulteriormente a minimi da 2002

Prosegue l'indebolimento dell'euro, che perde ulteriore quota e si conferma ai minimi dall'autunno 2002 sul biglietto verde. Così la moneta unica è scesa fino a 0,9762 dollari, per poi recuperare leggermente a 0,9769 (0,9813 dollari in avvio, da 0,9824 ieri in chiusura). L'euro/yen scende a 139,163, da 142,66 al closing precedente. «La seduta odierna è all’insegna dell’ennesimo calo dell’euro/dollaro in scia al risk-off sui mercati, su nuovi minimi da vent’anni, nel giorno dell’inizio dei referendum sull’annessione nelle regioni ucraine occupate», scrivono gli analisti di Mps Capital Services.
Lo yen vale 142,29 dollari, dopo aver toccato alla vigilia i minimi da dicembre 1998.

Sterlina ai minimi dal 1985 sul dollaro

I segnali di recessione nel Regno Unito portano la sterlina a registrare i valori minimi nei confronti del dollaro da 37 anni. Il cambio, che si mostra a 1,1070 dollari per un pound, ha toccato in mattinata un minimo di 1,1020 come non succedeva dal 1985, quando arrivò anche 1,05, mentre il rendimento a 10 anni dei titoli di Stato inglesi hanno toccato i massimi dal 2011 superando il 3,8%. Il cambio tra euro e sterlina è salito fino a 0,8855, valore che non si vedeva da febbraio 2021. Questa mattina sono stati pubblicati gli indici Pmi sull'attività economica che si sono contratti dai minimi da inizio 2021 segnalando in particolare la contrazione dei servizi. Sull'andamento della moneta e dei titoli di Stato pesa il nuovo piano fiscale varato dal governo Tuss per stimolare l'economia con il mercato dei Gilt che si sta preparando alle nuove emissioni di carta per far fronte all'incremento della spesa e con gli analisti preoccupati per gli impatti che il programma potrà avere sulla tenuta dei conti pubblici inglesi. Da inizio anno, la sterlina cede il 17% sul dollaro e l'euro il 14 per cento.

Prezzi del gas e petrolio in ribasso

Gas in leggero calo a 184 euro al MWh (-1,9%), mentre sul comparto petrolifero pesa la frenata del greggio: il contratto sul Wti scadenza Novembre è sceso sotto gli 80 dollari al barile per la prima volta dal gennaio scorso (-4,86% a 79,43 $), -4,3% il Brent di pari scadenza a 86,59 dollari.

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  1. (via REUTERS)
  2. (Ansa)