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Voci di libertà per Panahi, moglie 'ancora niente, siamo disperati'

 Si era diffusa la voce che avrebbero rimesso in libertà Jafar Panahi, il regista iraniano pluripremiato arrestato l'11 luglio scorso, dopo aver chiesto informazioni sull'arresto di un altro regista iraniano, Mohammad Rasoulof. Ma la moglie su Instagram ha scritto: "la scorsa settimana siamo stati informati che Jafar sarà fuori tra una settimana. È passata una settimana e Jafar non è ancora con noi.
    Sono passati esattamente 200 giorni. Siamo disperati... La liberazione di Jafar è in totale conformità con le loro stesse leggi, ma sono al di sopra della legge, senza alcun rispetto per la legge", ha postato.
    Nel carcere di Evin, nel nord di Teheran, sta completando la pena per cui era stato condannato nel 2010: all'epoca aveva scontato circa tre mesi di prigione, prima di essere liberato su cauzione e costretto in un regime di libertà condizionata che poteva essere revocato in qualsiasi momento.
    Su Instagram la moglie Tahereh ha al contrario dato questo aggiornamento sulla situazione di Jafar, piuttosto triste.
    Hengameh Panahi, produttrice dell'ultimo film Gli orsi non esistono, premiato alla Mostra del cinema di Venezia, ha inoltrato ai distributori dei vari territori una mail che riporta il messaggio della moglie del regista. "Sono davvero deluso dal fatto che non ci sia stato alcun serio sforzo da parte della comunità cinematografica per sostenere Jafar e Rasoulof. Sono entrambi membri dell'Academy. Ho contattato l'Academy più di sei mesi fa, quando sono stati arrestati, per vedere se potevano fare qualcosa per sostenerli. Hanno espresso simpatia e non hanno fatto nulla!", ha commentato Jamsheed Akrami, professore alla William Paterson University, esperto di cinema iraniano e in collegamento con la famiglia. (ANSA).