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''Volevo scalare il Monte Bianco'', in tuta e scarponcini salvato a un passo dalla morte in ipotermia a 3.100 metri. Il racconto

AOSTA. Lo hanno trovato in tuta e scarponi da escursionista tra i ghiacci del Bionnassay a circa 3.100 metri di quota. I soccorritori hanno spiegato che fossero arrivati poche ore dopo lo avrebbero trovato morto visto che dopo una notte di bufera, sotto un telo mezzo ghiacciato la sua temperatura corporea era scesa tra i 25 e i 27 gradi: di fatto era in ipotermia praticamente congelato. Cosa stava tentando di fare? Semplice: scalare il Monte Bianco. Lo ha spiegato candidamente all'Ansa raccontando la follia che lo ha praticamente ucciso e che ha costretto la macchina dei soccorsi a due giorni di ricerche e missioni, anche in condizioni pericolose.

''Volevo scalare il Monte Bianco", queste le parole che l'alpinista 26enne, originario di Portsmouth, ha riferito sorridente ai suoi soccorritori dal letto in rianimazione dell'ospedale Parini di Aosta dove è stato ricoverato. "Sono partito venerdì dalla Val Veny per compiere l’ascesa della via normale italiana al Monte Bianco che passa dal rifugio Gonella", ha raccontato il giovane. Il tutto però attrezzatura, senza ramponi e piccozza, strumenti base per riuscire a scalare il ghiacciaio ora segnato dai crepacci e sconsigliato e con un abbigliamento da gita in montagna ma per tutt'altre altitudini e tutt'altre condizioni climatiche.

"Ho passato la notte tra venerdì e sabato in tenda, sul ghiacciaio del Miage. L’indomani ho ripreso il cammino". Poi sabato pomeriggio è arrivata una forte bufera. Maltempo che in quota può diventare fatale. "Nevicava e il vento era fortissimo. Ho perso la strada per il Gonella così ho pensato di ripiegare sul rifugio Durier. Non ero molto lontano, ma in quella situazione era impossibile raggiungerlo. Mi sono dovuto fermare e ho cercato di ripararmi". Arrivata la sera ha deciso di chiedere aiuto e ha chiamato i soccorsi. 

Ma da quel momento è cominciata una difficile operazione di salvataggio a causa delle condizioni climatiche. Raffiche di vento, neve e scarsa visibilità, hanno impedito all'elicottero di raggiungere la zona dove si trovava il 26enne e anche per le squadre di terra era impossibile arrivare in quota. L'ultimo contatto con l'alpinista è avvenuto alle 2,30 di notte, mentre il recupero si è verificato solamente alle prime luci dell'alba. I tecnici del Sav, calati dall’elicottero con verricello, sono riuscito a salvarlo e lo hanno portato all’ospedale di Aosta dove, fortunatamente, è in ripresa.