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La vicenda risale al 2020, quando la Provincia di Bolzano aveva acquistato diverse migliaia di scaldacollo distribuiti gratuitamente alla popolazione: nel mirino era finito l'allora assessore alla sanità Thomas Widmann

BOLZANO. È stata archiviata l’indagine che vedeva coinvolto l’ex assessore alla sanità della Provincia di Bolzano, Thomas Widmann, che era accusato di turbativa d’asta. La vicenda risale al 2020, cioè quando la Provincia di Bolzano aveva acquistato diverse migliaia di scaldacollo distribuiti gratuitamente alla popolazione, “in collaborazione con la società di distribuzione stampa Spv e con le rivendite di giornali”. 

Questi dispositivi, che però non sono certificati come Dpi, erano stati acquistati dalla ditta bolzanina Texmarkt di proprietà di Christoph Widmann, cugino dell'allora assessore alla sanità. 

Le indagini erano partite dopo che il Movimento 5 Stelle aveva depositato un esposto in procura chiedendo di far luce sulla vicenda, visto e considerato la parentela che intercorre tra l’assessore il proprietario dell’azienda. Successivamente, su ordine del Pm Igor Secco le forze dell’ordine si erano presentate negli uffici di Widmann per acquisire materiale e documenti per l’indagine. Da parte sua l’assessore alla sanità aveva sempre respinto ogni accusa. 

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