Con il passaggio dalla Zona Rossa alla Zona Arancione in Piemonte riapriranno molte attività commerciali, ma al contrario di quanto previsto a livello nazionale, la Regione ha deciso in via prudenziale di non far tornare le seconde e le terze medie in classe.
Una scelta che sta sollevando non poche polemiche. L’ex ministro Elsa Fornero, già sulla Stampa, ha criticato la decisione della Regione: troppo comodo non riaprire le scuole, ma Torino ha bisogno di investimenti in scuola, formazione e ricerca se non vuole abbandonarsi al declino. Dichiarazione pronunciata a commento dei dati emersi dall’ultimo Rapporto Rota del Centro Einaudi, presentato questa mattina, che scatta una fotografia preoccupante di Torino: una città che perde colpi, non riesce ad attrarre risorse e capitale umano.
La stessa Fornero, in mattinata, ha ribadito le sue critiche alla presentazione del rapporto. «Chiedo al presidente del Piemonte, Alberto Cirio, di scrivere una lettera aperta per spiegare a tutti, e in particolare alle famiglie, perché pensa di voler tenere chiuse le seconde e le terze medie quando il passaggio alla Zona Arancione permetterebbe la loro apertura, come ha già deciso di fare la vicina Lombardia» ha dichiarato l’ex ministro.
E’ arrabbiata Anita, la 12enne simbolo dei No Dad che da settimane porta avanti la sua lotta seguendo ogni mattina le lezioni seduta davanti alla scuola media Italo Calvino. «Ci stanno prendendo in giro – ha dichiarato – Vorrà dire che studieremo seduti davanti alla Regione». Non più tardi di due giorni fa il governatore Cirio aveva incontrato Anita e gli altri studenti che portano avanti la protesta per poter tornare in classe. Un incontro che, evidentemente, non è servito a far cambiare idea al presidente del Piemonte.
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