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Cittadella dello sport nei campi di mais alla periferia di Cuneo, tre associazioni ambientaliste si rivolgono al Tar

Tre associazioni ambientaliste cuneesi si sono rivolte al Tar Piemonte contro la variante al Piano regolatore del capoluogo che consente di costruire una «cittadella dello sport» nei campi di mais accanto al centro commerciale Grande Cuneo, con anche albergo, negozi, centro medico. Importo stimato dell’investimento: 30 milioni, tutti a carico dei privati che sono già i proprietari dell’area di 76 mila metri quadri (ma la società milanese proponente costruirà per ora su meno di un terzo).

La variante 31 era stata approvata nel Consiglio comunale di febbraio, dopo un’ora e mezza di dibattito e polemiche: il sì era arrivato dalla maggioranza di Federico Borgna e dalla consigliera d’opposizione Maria Luisa Martello.

Ma adesso la variante è stata impugnata da Legambiente (con il presidente Bruno Piacenza), Pro Natura (Domenico Sanino) e Italia Nostra (Alberto Collidà), che scrivono: «A Cuneo continua inesorabile il consumo di suolo. La delibera del Consiglio ha recepito integralmente la proposta della Giunta, un provvedimento corposo comportante ben 51 modifiche al vigente Piano regolatore, alcune di scarsa rilevanza, altre di di entità tale da richiedere, secondo quando segnalato dall’Arpa, l’assoggettamento alla Valutazione Ambientale Strategica».

Le due modifiche più rilevanti sono sull’area ex Enel di corso Francia (cambio di destinazione da «Ambito tecnologico, sportivo privato ad uso pubblico» a terziario, su una superficie di 56 mila metri quadri) e l’area prossima al centro commerciale ex Auchan (cambio di destinazione da «tessuto agricolo» ad «ambito polifunzionale integrato»). I tre presidenti parlano di «notevole e inaccettabile consumo di suolo» e puntano il dito contro «l’incremento del traffico veicolare, nonché sul fatto che il vigente Piano regolatore già prevede una “Città dello Sport”, per cui risulta superfluo realizzarne una nuova nell’area ex Auchan».

Nel ricorso viene contestato anche il carattere di «variante parziale», in quanto, secondo le associazioni ricorrenti, le trasformazioni sono notevoli e di valenza extra-comunale. Concludono: «Vorremmo ancora sottolineare che nel Comune di Cuneo il consumo di suolo non ha tregua. Infatti su una superficie di 42 mila metri quadrati prospicienti le caserme dei vigili del fuoco e la Polstrada sorgerà un nuovo complesso produttivo, commerciale e artigianale. Un consumo inaccettabile, visto il ruolo determinante del suolo nella riduzione dell’anidride carbonica atmosferica e le molte aree già compromesse o dismesse disponibili».