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Il 25 aprile nella Granda: fiaccolate, spettacoli, incontri e proiezioni

«Fare politica vuole dire guardare a un domani senza guerra». Così scriveva Nuto Revelli ne «La guerra dei poveri» dove racconta la tremenda ritirata degli alpini del ‘42 nell’odierna Ucraina e la Resistenza cuneese, da ex-militare che si batteva contro «tedeschi e fascisti per un mondo nuovo». Quella frase su un domani senza guerre, in un presente che ne vede tantissime e vicine, l’ha ricordata ieri mattina a Demonte Gigi Garelli, direttore dell’Istituto storico della Resistenza. L’occasione era la cerimonia per intitolare proprio a Nuto Revelli la principale piazza di Demonte, rinnovata da poco su progetto dell’architetto Dario Castellino.

Presente Marco Revelli, presidente della Fondazione cuneese intitolata al padre: «Per mio padre Demonte è sempre stato un riferimento forte, intenso, per tante ragioni. La popolazione aveva subìto infiniti lutti per colpa del fascismo e l’enorme sacrificio della Divisione Cuneense, così gli abitanti avevano dato un sostegno decisivo per la sopravvivenza dei partigiani. Nel vallone dell’Arma e a Paraloup era iniziata la seconda vita di mio padre, cresciuto per 20 anni sotto la dittatura. L’ha scritto anche Vittorio Foa: la Resistenza fu la resa dei conti degli italiani con se stessi, i propri vizi e cadute: fu anche una catarsi».

Quello di ieri in valle Stura è stato uno dei numerosi eventi organizzati in provincia per i 77 anni dalla Liberazione.

A Paraloup, la borgata partigiana di Rittana rinata grazie alla Fondazione Nuto Revelli, prosegue l’evento «Per le Resistenze». Oggi sarà presentato il progetto «Wecho» sulle comunità femminili dei territori di montagna di tutta Europa, poi incontri con Chandra Livia Candiani (alle 14) e Luca Mercalli (alle 16). Domani alle 10 si discuterà di «giovani in montagna», poi l’inaugurazione di un monumento realizzato dallo scultore Mario Nebiolo e alle 19 il «falò partigiano di comunità». Questa sera tornano anche le fiaccolate promosse delle associazioni dei partigiani: a Cuneo la «Fiaccolata della Libertà» sarà alle 20,30, con partenza dal Parco della Resistenza dopo l’orazione della ricercatrice Chiara Colombini; in piazza Virginio il concerto gratuito della band Veeblefetzer.

A Saluzzo ritrovo alle 19,30, con partenza da piazza Cavour insieme ai Comuni di Manta e Verzuolo e in piazza Martiri l’orazione di Carlo Petrini. Anche a Chiusa Pesio torna la consueta fiaccolata al Sacrario partigiano, con ritrovo alle 20,30 in piazza Tre medaglie d’oro.

Ad Alba la festa della Liberazione si intreccia con il centenario della nascita di Beppe Fenoglio. Intanto stasera alle 21 nel Cortile della Maddalena verrà proiettato il docufilm di Guido Chiesa «Una questione privata. Vita di Beppe Fenoglio». Domani alle 11 la cerimonia ufficiale in piazza Risorgimento con gli interventi di tre figlie di partigiani: Lorenza Balbo per Poli, Paola Farinetti per Paolo, Margherita Fenoglio per Beppe. Alle 15 a Fontanafredda di Serralunga d’Alba ci saranno le «riflessioni partigiane nel bosco dei pensieri», a cura della famiglia Farinetti.

A Ceva domani dalle 21 al teatro Marenco lo spettacolo a ingresso libero «Resistenza, per non dimenticare», mentre venerdì a Ormea nella sede della Società operaia ci sarà lo spettacolo dell’Accademia Toselli, «Heimat», sulla fuga di 800 ebrei da Saint Martin Vesubie.

Domattina cerimonie ufficiali in quasi tutte le principali città della Granda: cureranno le orazioni a Saluzzo la deputata Pd Chiara Gribaudo, a Mondovì il docente delle Superiori e studioso Stefano Casarino, a Carrù il direttore dell’Istituto storico Gigi Garelli, a Ceva l’ex parlamentare e docente universitario Sergio Soave, a Boves il giornalista de« La Stampa» Domenico Quirico.