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Mattarella: “Forse serviranno sacrifici per l’Ucraina, ma saranno comunque inferiori ai rischi di subire questa aggressività bellica”

ll 25 aprile ci ricorda anche «un popolo in armi per affermare il proprio diritto alla pace dopo la guerra voluta dal regime fascista». Fu «un'esperienza terribile; che sembra dimenticata, in queste settimane, da chi manifesta disinteresse per le sorti e la libertà delle persone, accantonando valori comuni su cui si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni, la convivenza pacifica tra i popoli». Lo sottolinea il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando le associazioni combattentistiche d'arma al Quirinale.

«In queste settimane abbiamo assistito con profondo senso di angoscia a scene di violenza su civili, anziani donne e bambini – ha detto Mattarella – all'uso di armi che devastano senza discrimine, senza alcuna pietà. L'attacco violento della Federazione Russa al popolo ucraino non ha giustificazione alcuna. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere uno Stato indipendente, ci riporta alle pagine più buie dell'imperialismo e del colonialismo». I sacrifici, spiega il presidente della Repubblica, sono inferiori ai rischi della guerra.

«L'incendio appiccato alle regole della comunità internazionale è devastante; e destinato a propagare i suoi effetti se non si riuscisse a fermarlo subito, scongiurando il pericolo del moltiplicarsi, dalla stessa parte, di avventure belliche di cui sarebbe difficile contenere i confini. La solidarietà, che va praticata nei confronti dell'Ucraina, deve essere ferma e coesa .È possibile che questo comporti alcuni sacrifici. Ma questi avrebbero portata di gran lunga inferiore rispetto a quelli che sarebbe inevitabile subire se quella deriva di aggressività bellica non venisse fermata subito», ha affermato Mattarella.

«Il convinto e incondizionato rifiuto di ogni sopraffazione totalitaria, unitamente alla consapevolezza dell'importanza della democrazia, all'affermazione coraggiosa e intransigente del rispetto della dignità umana, al rifiuto di ogni razzismo, alla fedeltà ai propri ideali, sono i valori - ha aggiunto il presidente Mattarella nel suo discorso - che ci sono stati affidati dalla Liberazione; e che avvertiamo di dover trasmettere ai nostri figli, ai nostri nipoti, ai giovani europei perché si scongiuri l'inescusabile atrocità della guerra». I «valori che ci sono stati affidati dalla Liberazione» devono essere trasmessi alle nuove generazioni. «È un compito che ben conoscono le Associazioni che voi rappresentate quello di creare un collegamento tra le generazioni, per dare continuità a quei valori, perché il ricordo e l'esempio non vengano cancellati dal trascorrere del tempo o da improvvisate ricostruzioni che sovrappongono pregiudizi ai fatti. Lottare contro la sopraffazione, in aperta violazione del diritto internazionale , scongiurare ulteriori morti e sofferenze di un popolo aggredito, è una causa comune che ci interpella e ci vede impegnati. Riflettere sul valore dei diritti dell'uomo, primo fra tutti quello di poter vivere in pace, è il forte messaggio che ci consegna la Resistenza».