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Covid, il bollettino di oggi 28 aprile: 69.204 contagi, 131 morti. Tasso di positività al 15,7%

Calano a 69.204 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore. Ieri erano stati 87.940. E la discesa è anche rispetto al dato di sette giorni fa quando i contagi erano circa 4mila in più. Le vittime sono invece 131, in calo rispetto alle 186 registrate ieri.

Sono 1.248.806 le persone attualmente positive al Covid, 14.140 in più nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. In totale sono 16.349.788 gli italiani contagiati dall'inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 163.244. I dimessi e i guariti sono 14.937.738, con un incremento di 55.773 rispetto a ieri. Sono 441.526 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 554.526. Il tasso di positività è al 15,7%, in lieve calo rispetto al 15,8% di ieri. Sono 382 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 12 in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 46. I ricoverati nei reparti ordinari sono 10.076, ovvero 79 in meno rispetto a ieri.

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Contagi Covid ancora su numeri piuttosto alti in Veneto nelle ultime 24 ore. Sono 6.948 i casi di positività registrati (ieri erano stati 9.666), e 9 le vittime. Il dato più preoccupante riguarda però il rialzo dei ricoveri: sono 27 i pazienti in più nei reparti di area medica, per un totale di 939 posti letto occupati, stabili invece, 37, quelli in terapia intensiva. Scendono da 5.973 a 3.718 i nuovi casi di Covid in Piemonte nell'aggiornamento quotidiano pubblicato dalla Regione. Il tasso di positività è del 12,4%, con l'esito di 29.978 tamponi diagnostici di cui 27.163 test antigenici. In calo, -20, i ricoverati nei reparti ordinari, in tutto 785 mentre in terapia intensiva i pazienti sono 19, uno in più rispetto a ieri. Tre i decessi.

Sono 3.763 i nuovi casi di Coronavirus in Toscana nelle 24 ore su 24.524 test di cui 3.839 tamponi molecolari e 20.685 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 15,34% (74,6% sulle prime diagnosi). Rispetto a ieri i casi sono in calo (erano 5.653), a fronte di un minor numero di test (erano 35.248), e il tasso di positività è di poco diminuito (era 16,04%). Nel Lazio sono 6.351 i nuovi positivi, 2.341 meno di ieri e i casi in quota a Roma sono invece 3.143. Si contano anche 16 decessi, 7 meno di ieri, mentre sono 19 i letti che3 si liberano nei reparti di medicina e 2 in più i ricoverati nelle terapie intensive.

Oggi in Puglia si registrano 4.293 nuovi casi di contagio da Coronavirus contro gli 8.030di ieri mentre sono tre i morti. Dei 105.449 attualmente positivi, 557 sono ricoverati in area non critica (ieri 568) e 23 in terapia intensiva (ieri 28).

Dopo il netto calo della scorsa settimana, tornano a salire i nuovi casi di Covid-19 in Italia. Dal 20 al 26 aprile sono stati il 22,7% in più rispetto alla settimana precedente, passando da 353.193 a 433.321. Sono 11 le province con un'incidenza superiore a 1000 casi per 100.000 abitanti e in tutte le Regioni si registra un incremento percentuale dei nuovi casi: dal +2,9% del Piemonte al +44,8% della Basilicata. Lo rileva il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe.
I tamponi effettuati passano da 2.294.395 della settimana 13-19 aprile a 2.563.195 della settimana 20-26 aprile, con una crescita dell'11,7%.
In lieve calo le terapie intensive (-3,1%), stabili i ricoveri ordinari (+1,1%). Ma i decessi sono sopra quota mille (+20,1%)». «Dopo il netto calo della scorsa settimana – spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – tornano a salire i nuovi casi settimanali (+22,7%), che si attestano a quota 433 mila con una media mobile a 7 giorni che sfiora i 62 mila casi, a fronte di una risalita dei tamponi totali dell'11,7%». «I dati mostrano che la circolazione del virus, già molto elevata, è addirittura in aumento rispetto alla scorsa settimana. La media dei nuovi casi giornalieri è risalita a quasi 62 mila, il tasso di positività ai molecolari ha superato il 18% e il numero di positivi, ampiamente sottostimato, supera 1,23 milioni. Con questi numeri, se è ragionevole mandare in soffitta il green pass che ha esaurito il ruolo di `spinta gentile´ alla vaccinazione, sarebbe una follia abolire l'obbligo di mascherina nei locali al chiuso, in particolare se affollati o scarsamente areati, e sui mezzi pubblici», afferma sempre Cartabellotta.

La quarta dose di vaccino anti Covid è stata somministrata solo al 13% degli immunodepressi e al 2,8% di over 80, anziani fragili e ospiti delle Rsa. Percentuali che mostrano una campagna «che arranca» e descrivono un «clamoroso flop». A descriverlo così, sulla base dei dati aggiornati al 27 aprile (ore 6) è ancora il presidente Gimbe. L'88,1% della popolazione ha ricevuto almeno una dose e l'86,5% ha completato il ciclo vaccinale. Sono 6,89 milioni i non vaccinati, di cui 2,75 milioni di guariti, protetti solo temporaneamente. Mentre la terza dose è stata fatta dall'84% e 1,8 milioni sono candidati a riceverla subito.
Al 27 aprile (ore 6) sono state somministrate 104.049 quarte dosi a immunodepressi. In base alla platea ufficiale composta da oltre 791.000 persone, il tasso di copertura nazionale è del 13,1% con nette differenze regionali: dal 2,5% della Calabria al 47,8% del Piemonte. Tra over 80, pazienti fragili di età compresa tra 60 e 79 anni e ospiti delle RSA ( in tutto circa 4,4 milioni di persone) sono state somministrate 122.041 quarte dosi e il tasso di copertura nazionale è del 2,8% con nette differenze regionali: dallo 0,6% dell'Umbria al 5,3% dell'Emilia-Romagna.

«Il clamoroso flop delle quarte dosi nelle persone immunocompromesse - commenta il presidente Gimbe Nino Cartabellotta - deve far riflettere le Istituzioni, in particolare considerata l'ulteriore estensione della platea ad altri 4,2 milioni di persone tra le quali arrancano le somministrazioni». Innanzitutto, prosegue, «serve un'incisiva campagna d'informazione sia per sensibilizzare la popolazione a rischio di malattia grave sull'efficacia del secondo richiamo, sia per contrastare il generale senso di `stanchezza´ nei confronti della campagna vaccinale. Ma l'informazione deve essere integrata - conclude - con strategie di chiamata attiva, visto che le ASL dispongono di tutti i dati delle persone inserite nella platea».
Quanto alle terze dosi, ne sono state somministrate 39.288.115 con una copertura nazionale dell'84,1% ma con nette differenze regionali: dal 79,1% della Sicilia all'88,4% della Valle D'Aosta. Sono 7,41 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la terza dose, di cui: 1,83 milioni candidati a riceverla subito e 5,58 milioni di guariti da meno di 120 giorni che non possono riceverla nell'immediato.
Infine, nella fascia 5-11 anni 1.382.985 hanno ricevuto almeno 1 dose di vaccino (di cui 1.253.014 hanno completato il ciclo vaccinale), con un tasso di copertura nazionale al 37,8% e nette differenze regionali: dal 20,5% della Provincia Autonoma di Bolzano al 53,7% della Puglia.

«In tutti gli altri luoghi di lavoro», esclusi quelli di ambito sanitario e gli ospedali, «senza distinzione tra pubblico e privato, la mascherina sarà solo fortemente raccomandata». È quanto dichiara il Sottosegretario di Stato alla Salute Andrea Costa (Noi Con l'italia), a margine dei lavori della Dodicesima Commissione, a cui ha partecipato in rappresentanza del Governo. «Con l'approvazione in Commissione alla Camera dell'emendamento all'ultimo decreto Covid di marzo finisce l'obbligo dell'utilizzo delle mascherine praticamente ovunque, tranne alcuni ambiti».

Moderna chiede intanto alla Food and Drug Administration americana l'autorizzazione all'uso del suo vaccino per il Covid nel bambini sotto i sei anni. La richiesta è stata presentata dopo che uno studio ha mostrato che il vaccino induce in modo sicuro una risposta immunitaria nei bimbi. Lo riportano i media americani.