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Pressioni sulle nomine dei manager delle Asl: per i pm è concussione

TORINO. Quello che si sa è che l’ipotesi di reato su cui dal settembre scorso la procura di Torino ha aperto un’inchiesta è concussione. Che si sarebbe consumata sulle nomine di almeno quattro manager della sanità nelle Asl della provincia di Torino, una di queste fa riferimento al distretto di Chieri/Moncalieri/Carmagnola.

Gli incarichi sarebbero stati affidati dai neo-direttori generali nominati a maggio 2021 dalla Regione ai rispettivi vice che sono poi il direttore sanitario e quello amministrativo. Chi avrebbe pressato/obbligato i neo-manager a nominare i numeri “due” e “tre”?

Al momento non ci sono dettagli, ma è certo che il pm Giovanni Caspani, titolare dell’inchiesta abbia mirato il mondo a scavalco tra la politica e i gruppi di potere della sanità torinese. Va da sé che – visto il titolo di reato ipotizzato - l’indagine immagina sia avvenuto anche qualcosa altro che si possa inquadrare al di fuori dell’alveo degli interessati consigli. Il meccanismo di quelle nomine è noto: l’incarico è di strettissima competenza del direttore generale, la natura del rapporto è privata e fiduciaria. Non è un caso che uno dei manager sentiti in procura nell’ambito di questo procedimento (Angelo Pescarmona direttore generale dell’AslTo5, lo dica chiaramente. «Sono stato sentito come persona informata sui fatti. Le nomine del direttore sanitario e di quello amministrativo sono sempre e comunque scelte fiduciarie del direttore generale. E così è stato anche per me. Poi non c'è nulla di male nel sentire eventuali consigli e opinioni anche di altre persone, che possono avere esperienza in materia. Ma la decisione finale è sempre del direttore generale, che ripone massima stima nelle capacità dei suoi collaboratori. E a distanza di tempo posso dire di aver fatto le scelte giuste, vista la qualità del lavoro svolto».

Ma questa inchiesta – anche per la segretezza che vi aleggia attoro – promette qualcosa di più di un semplice fascicolo esplorativo. Si capirà meglio nei prossimi giorni. Si sa invece che il fascicolo non è nato dalla denuncia di qualche concorrente «deluso» dall’esito delle nomine, ma dalla costola di un’altra indagine in materia di sanità proveniente da altra procura del Piemonte e che numerosi testimoni sono già sfilati al quinto piano di Palagiustizia nella stanza del pubblico ministero.