La facoltà universitaria di Medicina in Italia avrà un boom di accessi nei prossimi anni. Il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha confermato la notizia lanciata dal quotidiano Il Sole 24 Ore, intervenendo alla trasmissione 24 Mattina di Radio 24. “Confermo l’esistenza di una relazione che presenteremo la prossima settimana. Il senso dell’apertura programmata – ha affermato – è legato ai fabbisogni. Non possiamo aprire in maniera indiscriminata l’accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia perché faremmo un danno agli studenti, metteremmo i professori nelle condizioni di non riuscire a insegnare”.
Nessuna certezza sui numeri degli iscritti
Il ministro, però, ha mostrato una certa cautela sui numeri non sbilanciandosi sulla previsione dei 19mila iscritti per l’anno accademico 2023-2024. Anna Maria Bernini si è soffermata sul lavoro da fare per mettere in condizione i docenti e gli studenti di seguire le lezioni nel migliore dei modi. “Ovviamente – ha aggiunto – alle aperture che andremo ad avallare corrisponderà un supporto ai laboratori, alla logistica, a tutto ciò che è necessario ad insegnare e tenere alta la nostra offerta formativa, che è già altissima”.
Le scuole di specializzazione
Attenzione sarà data soprattutto alle esigenze degli iscritti. “La commissione – ha spiegato il ministro – ha elaborato questo numero sulla base dei fabbisogni, cioè di quanti medici saranno necessari. Ma è un numero che va verificato di volta in volta, in base a diversi criteri. Inoltre, il gruppo di lavoro continuerà a lavorare anche sulle scuole di specializzazione”.
I 30mila accessi in più
Quando il ministero dell’Università e della Ricerca ha parlato di numeri, in maniera particolare all’aumento di 30mila accessi a Medicina faceva una stima approssimativa del risultato che si potrebbe ottenere nei prossimi anni, ma di cifre precise e ufficiali non si discute.
Il censimento degli immobili
Sempre nell’ottica di rendere il percorso universitario più semplice per gli studenti, il ministro Bernini ha anche fatto riferimento agli aspetti logistici. “Abbiamo chiesto un censimento degli immobili inutilizzati – ha sottolineato – affinché vengano messi a disposizione per gli studenti. Ho chiesto la collaborazione a partire dal demanio, i Comuni e i sindaci delle aree metropolitane”.
In questo caso Anna Maria Bernini ha snocciolato i dati. “Noi siamo arrivati qualche mese fa – ha concluso – e abbiamo già messo sul tavolo 400 milioni sugli alloggi per gli studenti e 500 milioni per le borse di studio. È quasi un miliardo sulla legge di bilancio. Poi passeremo anche ai fondi del Pnrr. Garantiamo al momento per l’assegnazione di ulteriori 7.500 posti letto. Abbiamo 40mila posti letto. Questo è già velocizzare, ma vogliamo andare ancora più avanti”.
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