L'oro olimpico torna in pista dopo l'infortunio ma delude nel Meeting di Parigi
di Antonella Scutiero,
Da quell’oro olimpico e il record europeo di Tokyo sono passati quasi due anni. E la partita per i mondiali di Budapest è apertissima. Ieri l’esordio stagionale di Marcell Jacobs, rinviato finora a causa di piccoli infortuni, è stato deludente: solo settimo al Meeting di Parigi, in 10″21. “La prima parte non mi è dispiaciuta ma nel finale le gambe sono diventate non di legno, ma di cemento, per le tre settimane in cui non ho potuto lavorare – è stato il commento a caldo ai microfoni di Raisport – Però sto correndo, questo per me è importante. È una gara da buttare via, con un tempo che non facevo da anni, però sono tornato a fare la cosa che mi rende più felice”.
La sfida aperta con Fred Kerley
Dai 9 secondi e 80 centesimi di Tokyo, l’atleta italiano non ha mai più corso lo stesso tempo. Lo scorso anno ha vinto gli Europei di Monaco in 9″95, miglior risultato stagionale. Nel ranking Iaaf- aggiornato al 6 giugno – Jacobs è attualmente 12simo. Primo, il suo ‘nemico’ Fred Kerley, con cui si è beccato spesso via social nelle ultime settimane: dovevano sfidarsi al Golden Gala di Firenze, saltato dall’azzurro e vinto dallo statunitense in 9″97. Kerley ha un personale di 9″76 messo a segno l’anno scorso a Eugene.Il suo season best è del 21 maggio a Yokoama, 9″88, ma l’anno scorso è sceso 3 volte sono i 9″80 e altre due sotto i 9″90.
Da Bromell a Bray-Williams: gli altri sfidanti dell’azzurro
Al secondo posto della classifica Iaaf c’è un altro statunitense, Trayvon Bromell, terzo a Firenze la scorsa settimana in 10″09, miglior risultato stagionale. Anche lui ha un personale di 9″76, messo a segno nel settembre 2021 a Nairobi (il 9″75 di Jacksonville del 2022 non è omologato). Quest’anno, oltre a Firenze, ha segnato finora solo un 10″10 a Rabat, dopo un seasonal best sui 60 metri indoor in 6″42 a febbraio (sulla distanza il nostro Jacobs ha fermato il cronometro a 6″50 a Instambul, il personale però è 6″41 registrato a Belgrado nel 2022). Lo scorso anno, Bromell ha corso altre 4 gare sotto i 9″90, nessuna sotto i 9″80 oltre Jacksonville. Chiude il podio tutto a stelle e strisce Marvin Bray-Williams, che sui 100 metri ha un personale di 9″85 conquistato in Florida nel 2021 (il 9″80 del 2022, sempre in Florida, non è omologato). Il miglior risultato di questa stagione è il 9″93 a fine maggio a Montreuil, al Golden Hala è arrivato ottavo in 10″23, mentre nel 2022 oltre quel 9″80 ha registrato tre tempi sotto i 9″90. Quarto in classifica è il sudafricano Akani Simbine, che ha un personale di 9″84 messo a segno in Ungheria nel 2021 e quest’anno ha un 9″92 a Potchefstroom, mentre nel 2022 non ha mai fatto meglio del 9″93 dei campionati africani. Ma al quinto posto c’è un altro atleta con un personale migliore di Jacobs, Christian Coleman, che nel 2019 portò a casa i 100 metri in 9″76 a Doha e appena il 21 maggio ha fermato il crono nel Devonshire sui 9″78, tempo non omologato per il vento. Ferdinand Omanyala, keniano attualmente sesto nel ranking, ha un personale di 9″77 registrato a Nairobi nel 2021 e quest’anno ha corso un 9″78 – non omologato – ad aprile in Botswana e un 9″84 a Nairobi un mese fa. Ancora statistiche alla mano, quest’anno il miglior tempo sinora è quello di Omanyala, con Kerley e Blake (a pari merito con Pjai Austin) a 9″88 e 9″89. Tornando al 2022, solo Kerley è sceso sotto i9″80 (9″76),seguito da Bromell con 9″81, ancora Omanyala con 9″85 come Bracy Williams e Blake.
⚔️ LE duel que tout le monde attendait ! 🔥
🇺🇸 Noah Lyles s’impose avec autorité sur 100 m en 9”97 avec un vent défavorable de -0,9 m/s !
🇮🇹 Marcell Jobs se classe cinquième en 10”21 !
📺 Un #MeetingParis que vous avez pu vivre en DIRECT sur @lachainelequipe pic.twitter.com/ZSYYQ58Ba2— MEETING DE PARIS (@MEETINGPARIS) June 9, 2023
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