ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa misura allo studio
L’esecutivo valuta un nuovo intervento a partire da aprile quando arriveranno a scadenza gli ultimi aiuti contro il caro energia previsti dalla manovra
di Celestina Dominelli
29 gennaio 2023
Il governo studia un meccanismo per premiare i consumi virtuosi nelle bollette che scatteranno da aprile. Quando cioè arriveranno a traguardo gli ultimi aiuti a favore di famiglie e imprese stanziati con l’ultima manovra: azzeramento degli oneri e taglio dell’Iva al 5% per il gas, e ancora bonus sociali rafforzati e crediti d’imposta potenziati per le aziende. L’ultimo indizio l’ha lanciato ieri, sabato 28 gennaio, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo a un evento organizzato dalla Lega. «L’idea dal primo aprile è che dovrebbe cambiare il sistema, tale per cui noi garantiamo gli stessi prezzi, diciamo così, “politici”, fino a una percentuale di consumo della famiglia dell’anno precedente o degli anni precedenti e quello è il prezzo ancorato ai valori del 2020 e precedenti, mentre il consumo in più viene messo a prezzo di mercato. Questo dovrebbe indurre chi risparmia e ha un comportamento virtuoso a non avere aumenti».
Il meccanismo allo studio
Come funzionerebbe il meccanismo? In sostanza, come aveva spiegato lo stesso Giorgetti nelle scorse settimane, la bolletta verrebbe divisa in due parti: da un lato, una tranche di consumi con un prezzo “protetto” (il 70-80% del consumo annuo stimato sulla base dell’anno precedente o della media nel periodo precedente), mentre l’eccedenza (il 20-30%) sarebbe ancora al prezzo di mercato. Un sistema che andrebbe a premiare chi tiene sotto controllo i propri consumi in linea anche con la rotta indicata dall’Europa che chiede agli Stati di privilegiare misure selettive in ambito energetico e non più interventi a pioggia.
Lo “sconto” in bolletta
In questo modo, dunque, una parte della bolletta sarebbe soggetta a un prezzo calmierato rispetto ai valori del mercato. Il meccanismo è sul tavolo e ricalca il modello già applicato da alcuni Paesi, a cominciare dalla Germania, dove è stato introdotto un nuovo sistema che rimarrà in vigore dal 1° gennaio di quest’anno al 30 aprile del 2024 (ma l’entrata in vigore effettiva sarà a marzo). In sostanza, le famiglie tedesche pagheranno 12 centesimi kilowattora per il primo 80% del consumo di gas calcolato sulla media dello scorso anno. Mentre le industrie, dal primo gennaio 2023 alla fine di aprile 2024, verseranno 7 centesimi per kwh per il primo 70% del consumo, sempre riferito alla media dell'anno precedente.
Il modello tedesco
L’intervento messo in campo dal governo di Olaf Scholz ha però dei costi ingenti: in base ad alcune stime, per l’attivazione di queste misure serviranno 99 miliardi di euro per il primo anno e mezzo (56 miliardi per coprire le spese legate alle bollette di gas e teleriscaldamento, che in Germania è molto diffuso, e 43 miliardi per i costi dell’elettricità). Ovviamente le coperture sono destinate a scendere se i prezzi all’ingrosso del gas proseguiranno sulla traiettoria discendente come avvenuto nelle ultime settimane.
Il nodo dei costi
I costi della misura sono un nodo non da poco ed è chiaro che la replica di un meccanismo simile in Italia deve essere attentamente ponderata. E questo spiega la prudenza dello stesso ministro Giorgetti che anche ieri è tornato a evidenziare le complessità associate a questo tipo di intervento. «Ci stiamo lavorando e speriamo di arrivare in tempo per marzo», quando andranno, come detto, a scadenza gli aiuti prorogati in manovra.