(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Avvio di settimana in rosso per le Borse europee, schiacciate dai venti di recessione a cui si aggiungono i timori legati ai tagli fiscali annunciati dalla premier britannica Liz Truss, mentre l'esito scontato delle elezioni politiche in Italia non aggiunge per il momento elementi di grande tensione tant'è che Piazza Affari prova anche a rimbalzare.
Dollaro super, deboli le Borse asiatiche
L'aumento dell'avversione al rischio spinge in rialzo il dollaro - il cambio tra euro e dollaro è sotto 0,97 - zavorrando così i corsi delle materie prime denominati nella valuta Usa, e penalizza anche i titoli di Stato con il conseguente incremento dei rendimenti. Quelli sui Treasury a due anni sono così saliti sopra il 4,3% al nuovo massimo da 15 anni.
Tornando all'azionario, deboli le Borse asiatiche, colpite in particolare dalle vendite sui titoli particolarmente legati alla tenuta della domanda, come i minerari australiani e le case automobilistiche giapponesi e coreane. In Europa, il FTSE MIB di Piazza Affari è in lieve flessione così come i principali indici (DAX 30, CAC 40, AEX, FT-SE 100). Il rendimento dei BTp a 10 anni sfiora il 4,5% e lo spread è a 237 punti.
Analisti: vittoria Meloni nelle attese, test sarà programma
"Ci aspettiamo una reazione di mercato piuttosto tranquilla in termini di spread sul decennale BTp nel breve termine dal momento che l'esito delle elezioni e' stato ampiamente in linea con le previsioni. Qualche ricopertura e' possibile dato che gli investitori hanno approcciato le elezioni moderatamente corti di BTp e dal momento che il rischio lo scenario di una vittoria schiacciante della desta era scontato". Questo il commento degli analisti di Unicredit all'esito delle elezioni politiche in Italia che hanno visto la coalizione di centrodestra raggiungere la maggioranza assoluta dei seggi sia alla Camera sia al Senato. "Continuiamo ad aspettarci che lo spread BTp-Bund tratti vicino ai 250 punti base fino a fine anno" aggiungono da Unicredit. "Come avvenuto nel Regno Unito, i mercati sono rimasti cauti al momento della nomina della premier Truss ma il piano di bilancio con un significativo aumento della spesa ha poi determinato la caduta della sterlina e il balzo dei tassi sui titoli di Stato - continua Diodovich - Allo stesso modo per l'Italia bisogna aspettare le proposte del nuovo governo e gli investitori resteranno in attesa per capire se le soluzioni saranno in continuità con il governo Draghi o se ci sara' una rottura". "Ci aspettiamo - è il commento di Credfit Suisse - che il nuovo governo mantenga un dialogo costruttivo con le istituzioni europee e riteniamo che il rischio di una Italexit sia trascurabile. Tuttavia i programmi della Meloni di modificare il Pnrr e di aumentare la spesa potrebbero creare frizioni con l'Ue nel breve termine".
Cambi: sterlina su nuovi minimi storici
Sul valutario, la sterlina e' scesa a nuovi minimi storici nei confronti del dollaro sotto quota 1,04 (fino a 1,0342), prima di recuperare in parte terreno a 1,0617 (da 1,1262 venerdi' in chiusura). Pound anche ai minimi da quasi due anni a 0,9096 per un euro (da 0,8725): movimenti che hanno alimentato la speculazione su un possibile intervento di emergenza della Bank of England. L'euro, da parte sua, ha aggiornato i minimi da 20 anni nei confronti del dollaro a 0,9551 e ora e' indicato a 0,9643 da 0,9724 venerdi' in chiusura. Euro/yen a 138,79 (da 139,18), dollaro/yen a 143,93 (da 142,14). Sul fronte dell'energia, in calo il prezzo del petrolio: il future novembre sul Brent cede l'1,4% a 84,94 dollari al barile, il Wti novembre scivola dell'1,3% a 77,72 dollari. In calo del 4,3% a 177,5 euro per megawattora il prezzo del gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.