(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Nonostante i tentativi di recupero che avevano spinto i future verso l'alto, le Borse europee aprono in calo la prima seduta della settimana. Dopo un'ottava di ribassi, prevale quindi l'apprensione, con gli investitori che, pur cercando spunti positivi, temono tassi più alti e più a lungo. Gli occhi sono quindi puntati sull’audizione della presidente della Bce, Christine Lagarde, che al Parlamento europeo potrebbe dare ulteriori indicazioni in materia di politica monetaria. In questo contesto la scorsa settimana le banche centrali della Svizzera e del Regno Unito hanno lasciato invariati i tassi, mentre quella della Norvegia li ha alzati di un quarto di punto. Venerdì è poi toccato alla Bank of Japan che ha confermato la posizione ultra accomodante, segnalando di non avere fretta di ritirare gli stimoli all’economia. Così salgono il FTSE MIB di Milano, il CAC 40 di Parigi, il DAX 40 di Francoforte, in attesa dei dati sull'Ifo tedesco, l'IBEX 35 di Madrid, l'AEX di Amsterdam e il FT-SE 100 di Londra. Sul fronte asiatico da segnalare il Nikkei che sale dello 0,85%, mentre la Cina viaggia in rosso con Hong Kong che lascia sul terreno l’1,3%.
A pesare la performace di Evergrande, il primo gruppo immobiliare in Cina zavorrato da circa 300 miliardi di dollari di debiti, e che è arrivato a cedere il 24%, dopo che la società ha annunciato di non essere in grado di emettere nuovi bond a causa di un'indagine in corso su una delle sue controllate, Hengda Real Estate Group. Oltre alla capogruppo, cedono terreno le controllate Evergrande Nev (-20%) e Evergrande Serces (-11%) e l’intero settore degli sviluppatori di real estate, tra cui Sunac (-4,85%) e Country Garden (-5%), sempre a un passo dal default. La crisi nel settore immobiliare, che in passato ha contribuito fino a un terzo circa alla formazione del Pil cinese, ha scosso i mercati globali e le iniziative di Pechino per rafforzare il settore sembrano avere finora avuto un impatto scarso.
Euro/dollaro stabile, petrolio in rialzo, giù prezzi gas
Sul mercato valutario il cambio euro/dollaro si attesta a 1,06474 (in linea con la chiusura di venerdì), mentre l’euro/yen è a 158,0115 e a 148,403 sul biglietto verde. Per quanto riguarda il petrolio, il future novembre sul Wti sale dello 0,38% a 90,37 dollari al barile, mentre l’analoga consegna del Brent guadagna lo 0,48% a 93,72 dollari. In calo dello 0,983% a 39,40 euro al megawattora il prezzo del gas sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.
Evergrande crolla a Hong Kong, frena piazze cinesi
Evergrande crolla alla Borsa di Hong Kong (-25,45% a 0,41 dollari di Hk) dopo aver dichiarato in un file al listino dell’ex colonia britannica che, in vista dell’indagine di Hengda Real Estate Group, la sua principale controllata domestica, «non è stata in grado di soddisfare i requisiti per l’emissione di nuovi bond». L’unità di Evergrande era stata indagata dall’autorità cinese di regolamentazione dei titoli per sospetta violazione della divulgazione di informazioni. Alla fine di luglio, i debiti non pagati di Hengda Real Estate erano circa 277,5 miliardi di yuan (38 miliardi di dollari), con 1.931 cause legali pendenti. La Borsa di Hong Kong è così in territorio negativo, anche in scia alle perdite di venerdì di Wall Street e dei timori su nuovi rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve: l’indice Hang Seng cede nelle prime battute l’1,08%, scivolando a 17.861,70 punti. Negative anche le Borse cinesi: l’indice Composite di Shanghai cedeva nei primi minuti di contrattazione lo 0,16%, a 3.127,50 punti, mentre quello di Shenzhen perdeva lo 0,17%, a quota 1.910,33.
Lo sviluppo della vicenda Evergrande apre un nuovo fronte per l’azienda più indebitata del mondo (oltre i 300 miliardi di dollari), appena una settimana dopo che la polizia ha arrestato alcuni dipendenti della sua unità di gestione patrimoniale, facendo crollare le sue azioni e aumentando la pressione sui piani di ristrutturazione del gruppo di Shenzhen. All’inizio del mese, Evergrande ha riferito di aver ritardato la decisione sulla ristrutturazione del debito offshore a ottobre per consentire ai detentori del suo debito più tempo per considerare la sua proposta. Evergrande ha bisogno del via libera di oltre il 75% dei detentori di ciascuna classe di debito per approvare il piano, che offre ai creditori un paniere di opzioni per scambiare il debito con nuove obbligazioni e strumenti legati alle azioni garantiti dalle sue azioni e da quelle dei titoli delle sue controllate quotate a Hong Kong.