A sinistra Federica Callegari, a destra il gol di Provedel in Champions League contro l'Atletico Madrid
TRENTO. Federica Callegari come Ivan Provedel. E, prima del portiere della Lazio, Michelangelo Rampulla, Massimo Taibi, Marco Amelia e Alberto Brignoli, senza scomodare i vari Butt e Chilavert, che di gol ne hanno segnati parecchi perché calciavano punizioni e rigori.
Quando il portiere diventa... goleador e, da "anti eroe" diventa eroe. La scorsa settimana l'estremo difensore biancazzurro è balzato agli onori delle cronache mondiali per la rete realizzata al minuto 94 della sfida di Champions League contro l'Atletico Madrid. Un gol pesantissimo e anche molto bello, con uno stacco di testa ad anticipare il "collega" avversario Oblak.
Nello scorso fine settimana una scena simile si è vissuta al campo di via Olmi dove era in programma la partita valevole per il campionato d'Eccellenza femminile tra le padrone di casa dell'Azzurra e l'Isera. Un derby trentino assai sentito, visto che sono solamente tre le squadre provinciali inserite nel raggruppamento unico (l'altra è il Riva del Garda), nel quale trovano spazio ben 9 formazioni altoatesine, compresi i team "B" di Südtirol e Merano.
Ebbene in pieno recupero il punteggio è di due a uno in favore dell'Isera, che già pregusta il successo. L'Azzurra si produce nel più classico degli assalti finali: tutte in the box alla disperata ricerca del pareggio. Succede che le biancazzurre dispongano di un calcio piazzato dalla destra. Federica Callegari, approdata in estate al in via San Bartolameo dopo essere stata per alcune stagioni la "vice" di Chiara Valzolgher al Trento (con cui ha giocato sia in serie C che in serie B), dà un rapido sguardo alla panchina, nessuno le dice "vai o non vai" e lei decide di agire con istinto. scatto di 80 metri per fiondarsi nell'area di rigore lagarina.
Il piazzato battuto dalla compagna di squadra è teso e giunge proprio a centroarea: la numero uno biancazzurra (sì, esatto, i colori sono gli stessi di Provedel) taglia davanti all'avversaria e con un perfetto "piattone" al volo spedisce la sfera in fondo al sacco con il portiere avversario che resta in immobile. In casa Azzurra si scatena il finimondo, con la panchina che entra in campo, tecnici compresi e c'è anche chi si mette le mani nei capelli per la serie "oddio, ma è successo veramente?". E' tutto vero. Risultato? 2 a 2 e triplice fischio che arriva subito dopo.
La domanda adesso è: la prossima volta lo rifarà? Forse sì, ma stavolta avrà certamente vita più difficile, visto che le avversarie la guarderanno a vista come pericolo numero uno dell'area di rigore nei minuti finali.