TERZO POL(L)O
Attovagliati ad Asti, i referenti delle province piemontesi scelgono la senatrice torinese ma rieletta in Emilia-Romagna per il congresso regionale. Avrebbero preferito Genoni, ma soprattutto vogliono evitare che sia l'ex calendiano Maino a guidare il partito
Qualcuno dei commensali l’ha già ribattezzato scherzosamente “il patto della mousse”. E in effetti la mousse c’era (e quanto era buona, al cioccolato) e pure l’accordo è stato trovato. Attovagliati all’antica trattoria da Dirce, ad Asti, ieri sera si sono incontrati quasi tutti i rappresentanti di Italia Viva in Piemonte per discutere del prossimo congresso. Presenti Giuseppe Genoni e Raffaella Nava di Novara, Marta Giovannini e Francesco Helmann da Cuneo, il tortonese Gianluca Bardone per la provincia di Alessandria, Francesca Brunozzi da Vercelli e la padrona di casa, l’ex consigliera regionale Angela Motta, che è a capo del partito nell’Astigiano.
L’obiettivo iniziale era di convincere il commercialista Genoni, già presidente dell’Atc novarese, un passato nel Pd, a candidarsi contro Matteo Maino – approdato qualche mese fa da Azione e in possesso, pare, di un ingente pacchetto di tessere nel Torinese, oltreché di un certo dinamismo che l'ha già portato a stringere qualche accordo – ma l’assalto è risultato subito vano. Genoni, che avrebbe potuto contare anche sull’appoggio della coordinatrice di Torino Mariangela Ferrero, è stato irremovibile e prima ancora che fosse servito il vitello tonnato ha messo definitivamente le cose in chiaro: “Pronto a dare una mano, ma non chiedetemi di più”.
Sullo sfondo ci sono le elezioni regionali, con il partito diviso tra chi guarda a destra e chi a sinistra, tra chi già fa l’occhiolino ad Alberto Cirio e chi invece resta ancorato al Pd. Argomento lasciato volutamente lontano dalla discussione di ieri per evitare che i commensali si dividessero anziché unirsi. Alla fine è stata accolta la disponibilità di Silvia Fregolent, parlamentare torinese eletta in Emilia-Romagna. Sarà lei a sfidare Maino che ha già ottenuto l’appoggio del partito di Biella e anche di alcuni esponenti torinesi tra cui l’ex Pd Roberto Gentile.