Mobilitazione in settanta città in occasione del Global Strike for Climate. Ad Ancona esplode la rabbia dei cittadini per le 11 vittime e i danni milionari causati dall'ondata di maltempo dei giorni scorsi
Nuova mobilitazione in occasione del Global Strike for Climate oggi, 23 settembre 2022. In oltre 70 città italiane studenti, lavoratori, associazioni e cittadini sono tornati in piazza preoccupati per l'emergenza climatica. A due giorni dalle elezioni politiche nazionali di domenica 25 settembre il movimento Fridays For Future chiede di dare priorità alla crisi climatica. Migliaia di persone in strada: da Milano a Palermo, da Roma a Napoli, da Trieste a Bologna, passando per Torino, Firenze, Genova, Perugia, Cagliari, Pescara.
Nelle Marche la protesta è particolarmente sentita. Il territorio è stato ferito dalla violenta ondata di maltempo dei giorni scorsi. Undici persone sono morte, un bimbo fi 8 anni e una donna sono ancora dispersi. I danni materiali sono altissimi, c'è chi ha perso tutto. In interi centri si spala ancora per togliere il fango, E col fango è stata imbrattata la sede della Regione Marche ad Ancona. Circa 300 i giovani, gli studenti e gli attivisti che sono arrivati sotto Palazzo Raffaello, sede della Giunta regionale. L'edificio è stato sporcato con il fango portato da Senigallia da rappresentanti dei centri sociali per protestare contro le politiche ambientali della Regione.
I ragazzi scesi in piazza da Nord a Sud rivendicano anche un nuovo modello dell'alternanza scuola-lavoro, tema tornato alla ribalta dopo la morte nei giorni scorsi nel Veneziano di un altro ragazzo impegnato in uno stage in azienda. "Nelle ultime settimane abbiamo assistito a una campagna elettorale vuota - dice Virginia Mancarella, Coordinatrice nazionale Link-Coordinamento Universitario - con proposte spot che non sono andate al cuore delle questioni. Parlano tutti di sostenibilità ma nessuno che menzioni investimenti nella ricerca e nell'università. Come crediamo di poter affrontare la riconversione ecologica, la crisi energetica, parlando dell'energia nucleare invece di investire nel rinnovabile e nel trasporto pubblico gratuito? Ormai le università son sempre di più asservite alle logiche del mercato e finanziate soprattutto da privati con chiari interessi economici, quando le comunità accademiche dovrebbero essere il primo motore di uno sviluppo alternativo e di messa in critica della società".
"Agenda climatica ora! People not profit", recita uno degli striscioni dei manifestanti a Milano. Si chiede giustizia climatica, ma anche giustizia per i giovani morti nel corso dell'alternanza scuola lavoro. A pochi metri dalla sede di Assolombarda presidiata, è andato in scena un flashmob. Alcuni manifestanti, vestiti da operai e con dei libri in mano, si sono sdraiati a terra immobili per rappresentare le sagome degli studenti morti negli ultimi mesi durante gli stage previsti dal Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento).
A Palermo gli studenti hanno attraversato le strade del centro per raggiungere la sede della Regionea. "Fine del mese e fine del mondo sono la stessa lotta", lo slogan urlato.
Ragazzi in strada anche a Genova con cartelli e striscioni. Dal genovesissimo "No planet no pesto" a "Ci state bruciando il futuro" o "Stop sussidi ai combustibili fossili" o, ancora "L'unica transizione possibile è quella dal basso, siamo stufi di pagare i costi dell'inerzia del governo".
A Torino alcune migliaia di giovani sono partiti per raggiungere piazza Vittorio Veneto dopo aver percorso corso Regina Margherita. Insieme agli attivisti in corteo anche Cgil, Cisl e Uil, collettivi studenteschi e centri sociali.
A Roma la rabbia dei ragazzi contro i candidati alle elezioni. "In campagna elettorale solo teatrini e promesse: non fanno i tuoi interessi organizziamo la lotta!", recita uno degli striscioni e accanto le fotografie di tutti i principali leader politici accusati "di non aver pensato a giovani, lavoratori e ambiente quand'erano al governo".