Quindi la precisazione: “Siccome i costi dell’edilizia sono aumentati del 30% e le risorse, che noi spenderemo tutte, sono quelle – ha aggiunto il ministro – è evidente che dobbiamo chiedere alla Commissione Ue di considerare raggiunti gli obiettivi anche scontando l’aumento dell’inflazione”.
Valditara sulla questione stipendi: “Dobbiamo cercare di trovare le risorse per valorizzare gli stipendi di tutti i docenti” e “occorre trovare incentivi per le aree più disagiate o di frontiera affinché non ci sia la fuga di docenti”. Il riferimento è in particolare alla fuga di 17mila insegnanti dalla Regione Lombardia, ma secondo i dati del ministero in alcune zone si registra una scopertura dei docenti del 32% e questo anche a causa di stipendi bassi e spese alte. Per questo, ha dichiarato Valditara, “penso anche a un piano casa per pubblici dipendenti e insegnanti in particolare”.
Per quanto riguarda la sicurezza a scuola il titolare del MUR è netto: “è impensabile che un docente venga preso a schiaffi e pugni. Il ministro torna quindi sulla questione assicurazione: “come è possibile che nessuno ci abbia pensato prima? – si chiede Valditara -. Tutta la pubblica amministrazione è assicurata, solo il personale della scuola no”.
Infine Valditara torna su uno dei suoi cavalli di battaglia ovvero la ‘cultura del lavoro’. “Noi amiamo la nostra Costituzione e la rispettiamo. E l’articolo 4 dice che il diritto e il dovere di lavorare è da mettere al centro sin dalle elementari”. La scuola “deve dare anche un’opportunità di affermazione professionale”, altrimenti “non realizza a pieno i suoi obiettivi, con buona pace di chi ritiene, a sinistra, che non sia importante introdurre la cultura del lavoro a scuola. L’alternanza scuola-lavoro è fondamentale”.