Due mesi e mezzo dopo, il valore dell'indice infettivo Rt ha superato la soglia epidemica. Il valore Rt di questa settimana è pari a 1,07 secondo ilmonitoraggio settimanale Iss-Ministero della salute. L'ultimo picco è stato l'8 aprile, quando RT ha raggiunto 1,15.
Rt sta crescendo. L'incidenza settimanale a livello nazionale è di 504 ogni 100.000 abitanti
Pertanto l'incidenza settimanale a livello nazionale è di 504 ogni 100.000 abitanti (giugno 2022) Dal 17 al 23 giugno 2022 si registrano 310 casi ogni 100.000 abitanti (10/06/2022 -16/06/2022). Dal 1 giugno al 14 giugno 2022 il RT medio calcolato per i casi sintomatici è stato 1,07 (range 0,76-1,48), in aumento rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica. Aumenta l'indice di trasmissibilità basato sui casi ospedalizzati e viene superata anche la soglia epidemica. Al 14 giugno 2022, RT = 1,16 (1,11-1,21), mentre al 7 giugno 2022, RT = 0,95 (0,91-1).
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è salito al 2,2% (rilevamento giornaliero del Ministero della Salute il 23 giugno) contro l'1,9% (rilevamento giornaliero del Ministero della Salute il 16 giugno). Il tasso di occupazione in ambito medico a livello nazionale è passato dal 6,7% (rapporto quotidiano del Ministero della Salute al 16 giugno) al 7,9% (rapporto quotidiano del Ministero della Salute al 23 giugno).
Nessuna regione/AP è classificata come a basso rischio. 12 regioni/PPAA sono classificate a rischio medio secondo l'Ordinanza Ministeriale del 30 aprile 2020, mentre 9 regioni/PPAA sono classificate ad alto rischio per la presenza di molteplici allarmi di resilienza. È probabile che due di questi progrediscano. Tutte le regioni/PPAA segnalano un singolo avviso di resilienza. Nove regioni/PPAA segnalano più avvisi di resilienza.
La percentuale di casi rilevati dal tracciamento dei contatti è stabile (9% rispetto al 10% della scorsa settimana). È aumentata la percentuale di casi rilevati attraverso l'esordio dei sintomi (45% contro 44%) ed è aumentata anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (47% contro 47%).