Secondo l'ultimo report dell'Istituto Superiore di Sanità, in Italia si fumano in media 11,5 sigarette al giorno. Considerando per una pausa-sigaretta ci si mettono tra gli 8 e i 10 minuti, il tempo dedicato al fumo, in una giornata, si aggira sull'ora e mezza e anche più. Fatti i conti, Health Italia, una realtà privata nel settore della sanità integrativa, ha allora deciso di premiare chi non fuma e che in fondo quel tempo non lo «spreca»: a loro infatti, che sono 90 su 135 dipendenti, regala una settimana di ferie in più.
«Vogliamo incoraggiare chi fuma a smettere perché il fumo, anche quello passivo, ha un impatto significativamente negativo sulla salute e sull’organismo. Per noi la sostenibilità è un’attività concreta calata nella strategia aziendale e il nostro impegno nell’ambito dei servizi per la salute, la prevenzione e il welfare ci ha portato anche internamente a implementare una serie di iniziative, nel cui ambito si colloca quest’ultima, nel pieno rispetto dei valori di uno sviluppo sostenibile», racconta Livia Foglia, amministratore delegato di Health Italia.
L’iniziativa ha come obiettivo quello di favorire la salute dei propri dipendenti incoraggiando anche i fumatori a porre fine a un vizio dannoso: il Center for Disease Control and Prevention (CDC) degli USA ha identificato 27 malattie fumo-correlate, tra cui broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), cardiopatie, vasculopatie, cancro del polmone e altre forme di tumore. Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ogni anno nel mondo sono più di 8 milioni i decessi causati dal consumo di tabacco, a cui se ne aggiungono 1,2 milioni dovuti all’esposizione al fumo passivo.
Combattere il fumo diventa così un'urgenza, tanto più che nel 2022, dopo un lungo periodo di stagnazione, si è assistito a un incremento dei fumatori di entrambi i sessi.
Avere una settimana di ferie in più potrebbe essere un deterrente?