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Al Caffè dei domenicani la guerra fa meno paura

"Qui facciamo il caffè più buono della città". Così padre Pavlo Kunytskyy, domenicano, ci accoglie nel suo bar, un vero e proprio locale all'ingresso della canonica di San Michele Arcangelo, a Fastiv, cittadina ucraina ad una settantina di chilometri dalla capitale Kiev. Al "Cafe San-Angelo" fanno anche il cappuccino e l'espresso italiano, oltre a servire torte, sandwich e pizze.

Il bar, a parte la domenica che "è il giorno del Signore", non è mai stato chiuso, neanche nei giorni delle bombe. "La gente ha bisogno di incontrarsi per farsi coraggio, per questo non abbiamo mai chiuso. E' poi il nostro business - spiega il religioso - con il quale diamo lavoro a diversi giovani e con quello che resta finanziamo le nostre opere per chi ha bisogno. E oggi le persone che hanno bisogno qui in Ucraina sono davvero tante".
    Tre frati, oltre a Pavlo ci sono anche Jan e Michail, aiutano 2mila sfollati, tra pacchi alimentari, distribuzione di vestiti, accoglienza stabile per trenta famiglie. Accanto alla chiesa hanno aperto anche una tenda riscaldata dove servono, a chi a causa della guerra oggi ha bisogno di tutto, borsc e bevande calde.


  A far conoscere questa imponente opera di solidarietà è stato l'Elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewski, che qui ha celebrato la messa dello scorso Natale e ha portato generatori di corrente e magliette termiche. E qui oggi è arrivata la missione umanitaria e di pace di Francescani, Auxilium, Sant'Egidio e Figc che ha portato medicinali e divise sportive per i bambini assistiti dal centro. I piccoli hanno chiesto di portare a Papa Francesco, oltre agli auguri di pronta guarigione, un messaggio scritto di loro pugno con le firme in bella calligrafia. "Hanno scritto 'aspettiamo il giorno della pace' su un calendario di questo 2023 perché hanno detto che vogliono la pace quest'anno, qualsiasi data purché quest'anno.
    Porterò questo messaggio al Papa", dice il francescano padre Enzo Fortunato. "Abbiamo visto con i nostri occhi la chiesa 'ospedale da campo' che vuole Papa Francesco, aiutano mamme e bambini, hanno la scuola per i ragazzi, la cucina da campo, davvero una chiesa bella", commenta Angelo Chiorazzo, presidente della cooperativa Auxilium.
    Ad aiutare i tre domenicani sono una cinquantina di volontari che si alternano ogni giorno, dalle 9 alle 18, in turni nei tanti servizi del centro. E' al "Caffè" dedicato all'arcangelo Michele che si decidono i nuovi progetti e si scambiano idee.
    Tra i volontari c'è anche Caterina che ha vissuto dal 2002 al 2017 a Siena. "Stavo bene in Italia ma sono tornata per accudire la mia mamma. Per tanti anni ho aiutato le vostre", dice. Poi dal cellulare mostra la foto di una ragazza con il body da gara per la ritmica. "È Sofia, l'ho cresciuta per sette anni in Italia, per me è come una figlia".
    Nel bar dei domenicani si parla anche di come organizzare la prossima Settimana Santa, dalla Domenica delle Palme, che qui si celebra con i ramoscelli di salice, alla Lavanda dei piedi che nella chiesa di San Michele di Fastiv vedrà protagonisti i militari e i volontari, le due categorie che gli ucraini considerano i loro angeli custodi.