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Assomela contro la bozza Ue per ridurre i pesticidi: "Serve ritirarla e aprire un confronto. E' figlia di una impostazione ideologica da parte della Commissione''

TRENTO. Un contesto geopolitico instabile, i costi di produzione elevati e a questo si sommano le preoccupazioni derivanti dalla pressione dell’Unione Europea relativamente alla proposta di Regolamento sull’Uso sostenibile dei fitosanitari. Questa la situazione che viene fotografata da Assomela, il Consorzio delle Organizzazioni di Produttori di mele italiani che rappresenta il 75% della produzione melicola nazionale.

L'incontro che è avvenuto nei giorni scorsi ha permesso agli operatori, come di consueto, di fare il punto sulla situazione di mercato. Da un lato prosegue bene l’export in Europa e le vendite oltremare, specialmente per il Sudamerica.  Dall'altro i volumi degli stocks, nonostante non siano del tutto positivi, sono considerati gestibili. Come detto, però, gli operatori italiani si trovano ad operare in situazioni non facili considerando anche l’inflazione che grava pesantemente sulla capacità di spesa e i consumi in calo in Italia ed in Europa, insieme a quotazioni che non rispecchiano il reale valore del prodotto. Aspetti che stanno minacciando seriamente la reddittività dei produttori.
 

C'è poi la politica europea. “La recente relazione dell’europarlamentare austriaca Sarah Wiener (Gruppo Verdi), che rilancia per una riduzione dell’80% dei fitosanitari entro il 2030 – viene spiegato - appare quanto mai inopportuna ed irrealistica, considerato che non è ancora stato completato lo studio per valutare l’impatto del provvedimento”.

Assomela sostiene che la proposta di regolamento non tenga affatto in considerazione gli impatti sulla produttività e sulla competitività del settore, e non presenti alternative reali e immediatamente concretizzabili all’utilizzo di prodotti fitosanitari.

“La bozza di regolamento, figlia di una impostazione ideologica da parte della Commissione, potrebbe oggettivamente minare la sicurezza alimentare europea, diminuendo la capacità produttiva e allo stesso tempo rischiando di aumentare le importazioni da paesi con norme in materia molto meno rigide” spiega Assomela che auspica che la proposta di regolamento venga definitivamente ritirata per aprire un nuovo confronto più profondo con il mondo produttivo per arrivare ad una proposta adeguata nei metodi e nei tempi, rispettosa anche delle esigenze degli agricoltori.