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Aversa, muore a 16 anni in casa dopo la dimissione dall’ospedale

Assunta Russo è morta a 16 anni in seguito a un malore, era stata dimessa da poco dall’ospedale. Indagate due dottoresse e un’infermiera. 

Morta a 16 anni
Aversa, muore a 16 anni dopo essere stata dimessa dall’ospedale – Imilanesi.it

Era stata appena dimessa dall’ospedale Assunta Russo, la 16enne morta in casa a San Marcellino, in provincia di Caserta, il 20 marzo scorso. Al momento sono 3 gli indagati: un’infermiera e due dottoresse. Sulle ragioni del suo decesso, però, non si è ancora fatta chiarezza

Il malore e le dimissioni: Assunta muore a 16 anni

Cosa ha portato a questo tragico epilogo? Assunta aveva lamentato un certo malessere, con dolori alle gambe e spossatezza. La 16enne abitava con gli zii poiché era orfana di entrambi i genitori. Gli zii hanno quindi deciso di trasportarla in ospedale, al San Giuseppe Moscati di Aversa.

Qui, la ragazza è stata sottoposta ad alcuni esami che non hanno tuttavia evidenziato anomalie. Dopo i controlli, la giovane si era ripresa, così gli zii l’avevano riportata a casa. Ed è proprio qui, nel suo stesso letto, che Assunta è morta all’improvviso.

Si aspettano i risultati dell’autopsia

Il corpo di Assunta è al momento all’obitorio dell’ospedale di Giugliano. Ieri, 3 esperti indicati dalla Procura di Napoli Nord hanno effettuato l’autopsia sulla salma della giovane. Si dovranno attendere almeno 60 giorni per conoscere l’esito dell’autopsia, unica via al momento per capire le ragioni dietro una morte così improvvisa.

Morta a 16 anni
Si attendono i risultati dell’autopsia – Imilanesi.it

Nel frattempo, è stato dato il via all’inchiesta e si pensa ad eventuali responsabilità. Per questo, gli inquirenti hanno indicato 3 indagati: due dottoresse e un’infermiera che hanno assistito Assunta al suo arrivo in ospedale. 

Morti improvvise tra gli adolescenti: un fenomeno preoccupante

Negli ultimi anni, l’incidenza dei casi di morti improvvise di adolescenti in seguito a malori è una questione che desta preoccupazione crescente. Secondo i dati forniti dalla Società Italiana di Pediatria, la morte improvvisa in età adolescenziale rappresenta circa l’8-10% delle morti improvvise e la sua incidenza è pari a 1 caso ogni 50.000 adolescenti.

Nonostante si tratti di un fenomeno raro, le cause della morte improvvisa in adolescenza possono essere molto diverse e spesso non completamente comprese

Morire a 16 anni: è malasanità?

Le indagini riguardo al caso di Assunta chiariranno poi se si tratta di un caso di malasanità. Sono sempre di più, infatti, i casi in cui un paziente arriva in pronto soccorso lamentando malori che gli operatori sanitari sottovalutano.

Morta a 16 anni
Pronto soccorso – Imilanesi.it

In molti di questi casi la visita che il paziente riceve è superficiale, e chi lo visita attribuisce i suoi sintomi a una banale influenza o a una qualche altra malattia comune, non approfondendo ulteriormente le indagini diagnostiche.

Che questo non sia diretta responsabilità degli operatori sanitari, e sia da attribuire alla carenza di fondi e la mala gestione della situazione dei pronto soccorsi, è ancora da definire. In ogni caso, può portare a gravi conseguenze per il paziente, che potrebbe realmente avere una patologia molto più grave di quanto pensato e non ricevere la cura adeguata in tempo.

Questa situazione è particolarmente preoccupante, poiché il pronto soccorso è il primo luogo in cui un paziente può ricevere cure mediche urgenti, e i tempi di intervento sono fondamentali per la sopravvivenza del paziente stesso.

Morta a 16 anni
Assunta muore a 16 anni, è malasanità? – Imilanesi.it

La sottovalutazione dei sintomi può portare alla perdita di importanti occasioni diagnostiche, a trattamenti inadeguati o ritardati e, in alcuni casi, anche alla morte del paziente.

Casi come questo evidenziano ancora di più l’importanza di mettere i medici nella condizione di impegnarsi per poter prestare la massima attenzione ai pazienti che arrivano, approfondendo le indagini diagnostiche necessarie.

In questo modo, si potrebbe contribuire a diminuire sensibilmente situazioni di malasanità che potrebbero avere conseguenze gravi per i pazienti e le loro famiglie