Benemerenze 2021 del Comune di Mantova ancora da decidere. E la Lega protesta

MANTOVA. «Il Comune ha già emesso il bando per raccogliere le candidature alle benemerenze per quest’anno quando ancora non si sa a chi sono state attribuite quelle del 2021». A sottolinearlo è il leghista Eugenio Anceschi, uno dei due componenti l’ufficio di presidenza del consiglio comunale a cui spetta il compito di scremare le candidature per presentare una rosa di nomi tra cui il sindaco sceglierà i tre da insignire con l ’Edicola di Virgilio d’oro, la benemerenza civica che premia i cittadini di Mantova che si sono distinti in vari campi dando lustro alla città.

«Sono passati dieci mesi – dice il leghista – da quando l’ufficio di presidenza, composto dal presidente Allegretti, dal sottoscritto e dall’altro vice presidente Madella, ha inviato al sindaco Mattia Palazzi i nomi delle benemerenza 2021. Ad oggi – aggiunge – nonostante i solleciti non risulta nessuna comunicazione da parte del primo cittadino. Non capisco assolutamente questa scelta di ignorare le proposte della presidenza. Peraltro, per così tanto tempo». Anceschi parla di «mancanza di rispetto nei confronti nostri ma, soprattutto, nei confronti dei cittadini che aspettano da mesi ormai la risposta. Inoltre – conclude il vice presidente – il rischio è quello di sovrapporre la benemerenza Edicola di Virgilio d’oro 2021 a quella del 2022. Non capisco assolutamente – ripete – la totale indifferenza del sindaco».

Lo scoppio della pandemia ha già costretto a rinviare le benemerenze 2020 all’anno successivo. L’anno scorso in Comune erano arrivate cinque candidature e l’ufficio di presidenza, dopo l’istruttoria, aveva girato quattro nomi al sindaco affinché scegliesse i tre futuri benemeriti. La rosa di quattro nomi non è mai stata resa nota. I cinque candidati erano il sovrintendente del teatro la Fenice di Venezia Fortunato Ortombina, il primario di medicina trasfusionale del Poma Massimo Franchini, il preparatore nutrizionista dell’Inter, Matteo Pincella, la volontaria della Caritas, Lucia Vincenti e gli operai della Corneliani.