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Bolletta luce e gas: il bonus sociale cresce con la manovra. Ecco come e per chi cambieranno gli assegni

Per il bonus sociale, lo sconto in bolletta per le famiglie in condizioni di disagio fisico e economico, arrivano due novità a valle della manovra approvata dal governo Meloni. La prima è l’estensione a 15mila euro, per il 2023, della soglia del parametro Isee (l’indicatore della situazione economica equivalente) che consente l’accesso all’agevolazione per i clienti di energia elettrica e gas in condizioni di difficoltà. La seconda è la proroga, anche per il primo trimestre del prossimo anno, del rafforzamento del beneficio come accaduto anche nei trimestri precedenti.

I diversi interventi sul bonus sociale

Nei mesi scorsi, come noto, il bonus sociale è stato oggetto di diversi interventi che hanno sia potenziato gli assegni integrativi da affiancare agli importi ordinari e sia ampliato la platea dei beneficiari in virtù dell’innalzamento dell’asticella Isee. Questo ha fatto sì che il bonus stesso abbia cambiato le sue caratteristiche originarie - era nato come uno sconto finalizzato a ridurre del 30% circa la spesa per i consumi di luce e del 15% quella per il fabbisogno gas dei nuclei in difficoltà - per diventare uno strumento molto più alto rispetto al bonus base, previsto prima della crisi dei prezzi, e con un target molto più ampio che in passato.

Come funziona attualmente l’agevolazione

Da qui la necessità di un tagliando su cui è al lavoro l’Arera, l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente che ha appena lanciato una consultazione - che si concluderà il prossimo 14 dicembre - con l’obiettivo di affinare lo strumento che, come detto, la manovra ha ulteriormente rafforzato. Vediamo però, per cominciare, come ha funzionato finora il rafforzamento del bonus disposto con i diversi decreti governativi. Al momento, man mano che sono arrivate le risorse, l’Arera ha fissato l’importo delle compensazioni integrative per il bonus sociale, differenziando gli importi per il bonus elettrico in base ai componenti del nucleo familiare Isee indicati nella Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), mentre per il gas, come noto, l’ammontare dipende dal numero di componenti del nucleo familiare Isee, dalla categoria d’uso associata alla fornitura agevolata (solo uso acqua calda sanitaria e/o cottura cibi, solo uso riscaldamento, entrambi i tipi di utilizzo) e dalla zona climatica in cui è localizzata la fornitura. In sostanza, più sale la temperatura con la zona climatica, maggiore è l’assegno che si riceve.

Il primo fronte: la mensilizzazione del bonus gas

Ora l’Arera apre la consultazione per modificare lo strumento in occasione del prossimo aggiornamento trimestrale. Per ora lo strumento non cambia, ma in prospettiva potrebbe quindi modificare le proprie caratteristiche. In quale direzione? Sono tre i versanti su cui l’Autorità sta lavorando. Il primo è la mensilizzazione del bonus gas che segue il cambio del metodo di calcolo del prezzo di riferimento del gas per le famiglie ancora in tutela e che ora viene aggiornato non più trimestralmente ma mensilmente. In sostanza l’Arera intende mantenere, a partire dal 1° trimestre del 2023, la determinazione dei bonus sociali in occasione dell’inizio del trimestre almeno fino a quando le decisioni di governo e Parlamento avranno questo orizzonte.

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L’aggiornamento degli importi su base mensile

L’Autorità, però, intende anche prevedere la possibilità di aggiornare gli ammontari dei bonus gas all’interno del trimestre, con orizzonte mensile, nel caso in cui le previsioni utilizzate all’inizio del trimestre si rivelassero molto diverse dal prezzo registrato nel corso di ciascun mese del trimestre e/o dalle previsioni aggiornate per i mesi restanti del trimestre. Nel caso di scostamenti significativi, l’orientamento è quello di compensare gli importi nei limiti delle risorse disponibili attraverso l’aggiornamento dei bonus successivi.